“Temo ci sia una sola persona al mondo che potrebbe fare un buon film sulle mie stampe: io stesso.”
La storia del famoso artista grafico olandese M.C. Escher a partire dalle mille e più lettere, diari e lezioni originali. Sono sue le parole che ascoltiamo mentre ci parla della sua vita, delle sue paure, i dubbi, la politica, il lavoro. Il film è anche un viaggio verso i luoghi che lo ispirarono maggiormente.
COMMENTO DEL REGISTA
“Sento che c’è una sola persona nel mondo che può fare un film veramente buono sulle mie stampe: io stesso ”. Questa frase è scritta da un collezionista americano della sua opera nel 1969. Ed è esattamente quello che fa in questo film: è il regista, non letteralmente ma simbolicamente. Oltre a un artista visionario grafico, Maurits Escher era un acuto osservatore che ha fermato le sue riflessioni in numerosi diari, lettere, lezioni e cataloghi. Così, viene creata l’immagine della sua vita personale associata alle sue stesse parole, i dubbi, i momenti di euforia, le considerazioni politiche, i suoi stupori, i suoi sviluppi artistici e ovviamente le opinioni sul suo lavoro.