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Los Angeles 26 giugno; Londra 30 luglio; Mahe 6 agosto; Copenaghen 29 settembre. Quattro date che, a una rapida occhiata, non sembrano avere alcuna rilevanza storica e men che meno alcun filo rosso che le unisca.
Proviamo allora a fare un passo alla volta partendo, per esempio, dall’assolata west coast americana dove, poco dopo il solstizio estivo, vede la luce Paul Thomas Anderson, al quale oggi tutti riconoscono uno sguardo ampio sul mondo, grande nel formato e profondo nella forma. Attraversiamo l’oceano per atterrare nella capitale britannica dove, sotto un sole caldo e un cielo sicuramente meno limpido, emette i primi vagiti Christopher Nolan, da molti definito l’unico vero erede di Stanley Kubrick (ma, si sa, queste cose lasciano il tempo che trovano, chiedere a Maradona per conferma). La prima cosa che catturano gli occhi di Manoj Nelliyattu Shyamalan, che tutti oggi conosciamo come M. Night Shyamalan, è invece il paesaggio costiero di una piccola municipalità dell’India, nonostante i genitori siano medici emigrati da tempo in Pennsylvania. Infine la Danimarca dove, 14 anni dopo il genietto Lars von Trier, viene al mondo un altro grande innovatore del cinema di genere: Nicholas Winding Refn.
Sono tutti e quattro splendidi cinquantenni, nati nel 1970 a migliaia di chilometri di distanza eppure oggi vicini nel proporre uno sguardo autoriale, originale, sul mondo. A ciascuno di loro, partendo da Nolan e arrivando con calma fino a Giugno 2020, dedicheremo tre proiezioni, cercando di disegnare un percorso evolutivo all’interno delle rispettive filmografie e, così facendo, raccontando un pezzo importante del cinema a cavallo tra anni ‘90 e Duemila.
Ogni proiezione, rigorosamente in lingua originale con sottotitoli in italiano, sarà preceduta da un’introduzione critica in 3 step.
#1 christopher nolan
Se c’è un autore contemporaneo che ha tentato, attraverso i generi, di raccontare quello che Roy Menarini chiama il “grande film americano” (trasposizione per immagini del Grande romanzo americano raccontato da Faulkner, Steinbeck, Melville ecc.) quello è sicuramente Christopher Nolan. Il suo è un cinema autoriale ma anche profondamente commerciale, solido nella sceneggiatura e grande nel formato dell’immagine. Questi tre film sono un tentativo di mappare l’evoluzione del suo sguardo.
Ogni proiezione, in lingua originale con sottotitoli in italiano, sarà preceduta da un’introduzione critica in 3 step.
INGRESSO: 5€ intero/ 3€ ridotto con tessera IOinCOMPAGNIA
If there is a contemporary author who has tried, through genres, to tell what Roy Menarini calls the “Great American film” (transposition by images of the Great American Novel told by Faulkner, Steinbeck, Melville etc.) that’s definitely Christopher Nolan. His is an authorial but also deeply commercial cinema, solid in the script and large in the format of the image. These three films are an attempt to map the evolution of his “eye”. Original English Language with Italian Subtitles
LUNEDì 20 GENNAIO, ore 21.00
Memento di Christopher Nolan, USA, 2000, 114 min.
C’è questa strana ironia, perché in realtà ti ritrovi come cineasta nella posizione del protagonista che deve fidarsi di questi appunti che ha scritto lui stesso. La cosa strana è che passi attraverso queste tortuose macchinazioni creative e poi guardi indietro la sceneggiatura originale ed è carina, molto vicina a ciò che è sullo schermo. A un certo punto ti fermi e dici “Grazie a Dio, com’è finita così?”.
There is this strange irony, because actually you find yourself as a filmmaker in the position of the protagonist who must trust these notes that he wrote himself. The strange thing is that you go through these tortuous creative machinations and then look back at the original script and it is pretty, very close to what is on the screen. At some point you stop and say “Thank God, how did it end up like this?”.
LUNEDì 3 febbraio, ore 21.00
The Prestige di Christopher Nolan, USA/UK, 2006, 130 min.
Non credo troppo nella ricerca. Ci sono un sacco di informazioni nel romanzo e mio fratello ha fatto un gran numero di ricerche. Ma a me piace non sapere. Quando osservo un trucco di magia mi piace sapere ma non al punto di penetrarne il segreto. Per quanto riguarda quello che il film rivela ci sono molte cose che ci siamo semplicemente inventati.
I’m not a big one for research. There’s a lot of information in the novel and my brother did a certain amount of research. But I enjoy not knowing. For me the fun in watching a magic trick is wanting to know but not quite being able to penetrate the secret. As far as what the film reveals, a lot of it is stuff we just made up.
LUNEDì 17 febbraio, ore 21.00
Interstellar di Christopher Nolan, USA/UK/Canada, 2014, 169 min.
L’ombra di 2001: Odissea nello spazio incombe su qualsiasi prodotto che si avvicini a quel genere. Ti scoraggia ma è anche fonte di ispirazione. Interstellar è assolutamente il mio tentativo di ricreare la sensazione di quando andai a vedere quel film con mio padre quando avevo sette anni all’Odeon in Leicester Square a Londra, quando è stato ri-proiettato.
The shadow of 2001: A Space Odyssey hangs over anything vaguely in this genre. You’re daunted by it but also inspired by it. This is absolutely my attempt to recreate the feeling of going to see that film with my Dad when I was seven at the Odeon in Leicester Square in London when it was re-released.