In questi giorni, in cui siamo tutti messi a dura prova, il nostro nome diventa più simbolico che mai. La Compagnia cessa per qualche settimana di essere un luogo fisico per diventare auspicio di vicinaza virtuale, voglia di un contatto con il pubblico che, noi per primi, sentiamo di dover mantenere e coltivare, in barba alla distanza.
Lo facciamo nell’unico modo che ci riesce bene: proponendo film.
Già da qualche giorno stiamo portando avanti regolarmente sui nostri social questa piccola missione. Ora che i titoli stanno diventando parecchi abbiamo pensato di raggrupparli sul sito, in questa pagina. Un modo per rendere più agile per voi la consultazione e il recupero.
Una piccolo catalogo di proposte col marchio de La Compagnia, per passare qualche ora all’insegna del buon cinema. L’elenco è ovviamente in continuo aggiornamento: cercheremo di aggiungere un titolo nuovo al giorno.
Sono tutti film, doc e non, che potrete trovare e fruire online gratuitamente.
GIMME DANGER
di Jim Jarmusch (2016)
E’ stato parte della nella nostra programmazione nel marzo 2017, ora lo trovate in streaming gratuito su RayPlay.
Dopo le esperienze come attore in Dead Man (1995) e Coffee & Cigarettes (2003), Iggy Pop si affida nuovamente alle mani di Jarmusch, perché sa che non confezionerà un film stereotipato. Infatti Gimme Danger, fuori Concorso al Festival di Cannes 2016, è una lunga lettera d’amore per immagini e suoni sull’esperienza musicale degli Stooges. “La migliore rock band della storia” la definisce il regista.
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S IS FOR STANLEY
di Alex Infascelli (2016)
Anche questo doc è disponibile gratuitamente su RaiPlay e ci riporta direttamente alla nostra programmazione del 2018, anno della rassegna “Stanley Kubrick. A Cinematic Odyssey”.
Il film, vincitore del premio come Miglior Documentario ai David di Donatello del 2016 e tratto dal libro “Stanley Kubrick e me”, racconta la storia di amicizia tra il regista ed il suo autista/factotum Emilio D’Alessandro in parallelo allo sviluppo di quattro film: Barry Lyndon, Shining, Full Metal Jacket e Eyes Wide Shut.
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IL SENSO DELLA BELLEZZA
di Valerio Jalongo (2017)
Nel 2018 era tra i nostri BestDoc, e si è rivelato uno dei film più apprezzati della stagione 2017/2018. Oggi potete godervelo gratuitamente da casa su Raiplay.
A pochi anni dalla sensazionale scoperta del “Bosone di Higgs”, il CERN è alla vigilia di un nuovo, eccezionale esperimento che è, allo stesso tempo, un viaggio nel tempo più lontano e nello spazio più piccolo che possiamo immaginare. Così, l’infinitamente piccolo e la vastità dell’universo schiudono le porte di un territorio invisibile, dove gli scienziati sono guidati da qualcosa che li accomuna agli artisti.
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SANTIAGO, ITALIA
di Nanni Moretti (2018)
In questo periodo sta diventando complesso “fare cose e vedere gente”…ma non preoccupatevi, potete godervi in casa questo documentario in programmazione a La Compagnia proprio un anno fa! Sempre disponibile su Raiplay
Realizzato a partire da immagini d’archivio e da testimonianze il documentario racconta i mesi che seguirono il golpe del dittatore Pinochet, che mise fine al sogno democratico di Salvador Allende. Il film mette l’accento sul ruolo encomiabile dell’ambasciata italiana basata a Santiago, che diede rifugio a centinaia di oppositori del regime, permettendogli di raggiungere l’Italia.
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LIEVITO MADRE – LE RAGAZZE DEL SECOLO SCORSO
di Concita De Gregorio e Esmeralda Calabria (2017)
Presentato a Venezia 74, anteprima a La Compagnia e oggi disponibile su RaiPlay. Un bel doc per ricordarvi che Marzo è, nonostante tutto, il mese delle donne.
Quindici donne, per lo più famose, nate nel Novecento, rispondono a domande inerenti non solo il campo professionale in cui si sono distinte ma anche l’amore, il desiderio, la famiglia, il rapporto con genitori e figli, vanità, percezione del corpo, invecchiamento. A raccogliere le loro aspettative tradite ma anche le conquiste e le scoperte della loro maturità, è una squadra di venti donne più giovani, riunite dal progetto collettivo ideato dalla giornalista Concita De Gregorio “Cosa pensano le ragazze” blog del quotidiano “La Repubblica”.
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NANUK L’ESCHIMESE
di Robert Flaherty (1922)
Forse non lo sapete ma su Youtube si trovano (legalmente) un sacco di tesori nascosti, a costo zero. Con questa proposta andiamo agli albori del cinema documentario: anno 1922.
“Nanuk l’eschimese” di Robert Flaherty è considerato il primo documentario lungometraggio della storia e racconta la vita quotidiana una famiglia Inuit nel nord del Canada, tra ricerca di cibo e lotta per la sopravvivenza. Disse Flaherty: “Volevo mostrarli non dal punto di vista dell’uomo civilizzato, ma come si vedevano loro stessi”. Dategli fiducia e vi stupirete di quanto riuscirà ad essere toccante!
Curiosità: Frank Zappa dedicò al film un intero concept album, Apostrophe, nel 1974!
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CRAZY FOR FOOTBALL
di Volfango De Biasi (2016)
Forse qualcuno di voi in questi giorni si sente orfano anche del pallone. Un pensiero anche per voi con il bel doc di Volfango De Biasi (a La Compagnia ad aprile 2017) che trovate gratuitamente in streaming su RaiPlay.
E’ la cronaca di un viaggio speciale di una squadra speciale: quella che compone la nazionale italiana dei pazienti psichiatrici, volata in Giappone nel 2016 per il primo campionato mondiale di calcio a 5. Consiglio spassionato: preparate i fazzoletti!
CIAO AMERICA! (1968) e HI MOM! (1970)
di Brian De Palma
Torniamo al documentario con uno dei primi doc che abbiamo proposto in sala. Era gennaio 2017, pochi mesi dopo la nostra apertura al pubblico. [Momento nostalgia]
Torniamo indietro nella programmazione di Gennaio 2020. In occasione dell’anteprima fiorentina del #doc Il “Cinema come Preghiera”, proponevamo al pubblico una piccola retrospettiva sul cinema di A. Tarkovskij. Uno dei titoli da noi selezionati per la rassegna è disponibile in streaming gratuito su Youtube. Era il 1986 quando Tarkovskij presentò “Sacrificio” alla 39esima edizione del Festival di Cannes aggiudicandosi il Gran Premio Speciale della Giuria. Il film chiude l’esperienza cinematografica tarkovskijana con la stessa forza espressiva che ha caratterizzato l’intera produzione dell’autore sovietico sin dai suoi primi lungometraggi consegnando così alla storia del cinema una precisa visione poetica ed estetica, immensamente riflessiva e tutt’oggi non ancora superata.
L’esordio alla regia di Dario Argento con un film che sancisce una nuova epoca. Assorbita la lezione di Mario Bava e con un occhio sempre teso al maestro Alfred Hitchcock, il cineasta romano confeziona un gioiello in cui balzano all’attenzione qualità registiche fuori dal comune: l’importanza fondamentale della soggettiva, delle tecniche di montaggio, dei suoni, delle distorsioni e degli inganni, l’occhio di una macchina da presa sempre alla ricerca di punti vista inediti
Generalmente considerato come l’anello debole della cosiddetta “trilogia degli animali”, cui fanno parte il precedente L’uccello dalle piume di cristallo e il successivo Quattro mosche di velluto grigio, il secondo film di Argento vanta comunque una straordinaria sequenza notturna in cimitero, di diritto tra le migliori ideate e dirette dal regista.
Il Maestro dell’incubo trova la formula esatta della propria equazione filmica in un perfetto equilibrio tra incubo visionario e racconto simbolico. Da notare anche come il regista molto spesso faccia a meno delle parole anche per lunghi tratti affidandosi completamente ed efficacemente alla forza delle immagini. Tutto è di prima classe: dalle scenografie di Giuseppe Bassan, alla fotografia di Luciano Tovoli alle musiche dei Goblin.
Nel 2012 “Pietà” si aggiudica il Leone d’Oro alla 69esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il titolo e la locandina del lungometraggio sono un ovvio richiamo all’omonima scultura michelangiolesca, il cui tema principe (il forte sentimento d’amore che lega una madre al proprio figlio), diventa in questo caso un pretesto per una forte critica alla società coreana, cinica e spietata, e uno spunto di riflessione su concetti come la redenzione e il perdono.
Moltissimi, prima o poi, hanno finito con il vedere la scena in cui il cavaliere Block gioca a scacchi con la morte. Nel suo più famoso lungometraggio, il regista si interroga a livello altissimo sul silenzio di Dio e su ciò che sarà dell’uomo dopo la sua dipartita da questo mondo, ma lo fa attraverso una varietà di registri diversi. Mette a confronto le due letture dell’esistenza diverse (cavaliere e scudiero) offrendo all’uno e all’altro le argomentazioni necessarie.
“Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio”
Nel 1995” Le Haine”, vince il premio per la Miglior Regia al Festival di Cannes. Un gioiello del cinema francese dai dialoghi battenti, dal ritmo teso e serrato. Girato in un funzionalissimo bianco e nero, rigorosamente sporco. Non c’è spazio per le sfumature e tanto meno per i colori, nel mondo svelato di Kassovitz. Un mondo dove non si va tanto per il sottile: due fazioni in lotta. Tutti cattivi, nessuno buono, nessuno condannato, nessuno assolto. Non c’è giudizio morale nello sguardo del regista ma solo uno spietato rigore realistico nel tratteggiare uno spaccato sociale, senza mai scadere nel sociologismo spicciolo.
Dei giovanissimi Mastandrea, Giallini e Tirabassi si cimentano in una serie di furti a danno della borghesia romana in nome di un riscatto sociale altrimenti irraggiungibile. Il film si ispira al romanzo-verità del giornalista Dido Sacchettoni “Le notti di arancia meccanica”. Il libro ricostruisce le gesta di quella che, tra il 1979 e il 1983, fu celebre a Roma come “la banda dell’Arancia meccanica”.
FINAL CUT
di György Pálfi (2012)
451 film cult della storia del cinema, rimontate per raccontare una incredibile storia d’amore!
Il film è forse l’esempio più grande (e folle!) di mash-up e ci porta dritti alla “50giorni di cinema internazionale a Firenze” del 2012. Si trova GRATIS su youtube. Fatelo partire e non vi staccherete più fino alla fine.
BELLISSIMA
di Luchino Visconti (1951)
Il giorno in cui abbiamo chiuso al pubblico era una domenica, era l’8 marzo scorso. E per la serata avevamo preparato un omaggio alla straordinaria Anna Magnani. lo ricordiamo benissimo. Oggi, dopo più di due settimane, quel film che avevamo in programma in sala alle 19.00 è stato reso disponibile in streaming gratuito da Rakuten TV.
Non è la stessa cosa… ma facciamo finta di sì.
IL CAPITALE UMANO
di Paolo Virzì (2013)
Lo scorso novembre regista Paolo Virzì è stato premiato con il Pegaso d’Oro per la sua capacità di creare “un cinema universale, capace di arrivare al pubblico nella sua interezza, per chiamarlo a riflettere su questioni sociali in una chiave critica e contemporanea.” Oggi vi proponiamo uno dei suoi film più potenti, in cui il regista cambia registro e toni ma rimane fedele alla sua idea di cinema. Traspare una fortissima critica sociale dai personaggi del thriller “Il Capitale umano”, uomini e donne che “hanno scommesso sulla rovina di questo Paese. E hanno vinto”.
LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI
di George A. Romero (1968)
Ne “La Notte dei morti viventi” percepiamo tutte quelle potenzialità che hanno i film senza tempo, capaci di proiettarsi di epoca in epoca, rimanendo attuali e contagiando ogni nostro immaginario. Una delle opere prime più influenti della storia del cinema; un piccolo film horror – costato poco di più 100.000 dollari, girato quasi interamente in una fattoria e prodotto fuori dagli studios [costituendo il primo vero esempio di produzione Indie], che per importanza non sfigura al fianco dei folgoranti debutti dei più grandi autori
E ORA DOVE ANDIAMO?
di Nadine Labaki (2011)
Il secondo lungometraggio alla regia di Nadine Labaki, autrice di punta del panorama cinematografico libanese, racconta le vicende di una piccola comunità del Medio Oriente, in cui l’eterno scontro tra cristiani e musulmani impedisce una quotidianità pacifica e serena. Le donne del paese, però, non ne vogliono sapere di uno scontro violento, e si dimostrano davvero pronte a tutto purché i loro compagni non ricorrano alle armi…
TRE COLORI: BLU, BIANCO, ROSSO
di Krzysztof Kieślowski (1993-1994)
La Trilogia dei colori si ispira ai tre colori della bandiera francese e ai tre ideali rivoluzionari da essi rappresentati: blu-libertà, bianco-uguaglianza e rosso-fratellanza. I film sono concepiti per una visione indipendente l’uno dall’altro ma visti nel loro insieme mostrano numerose connessioni tra loro, o meglio, sono elementi di un’opera unica, pensata nel suo complesso.
Il fondatore dello studio Ghibli ha più volte annunciato il suo ritiro dalle scene: il documentario infatti si apre proprio con questa sua dichiarazione. Con il passare dei mesi però, decide di provare a terminare un cortometraggio a cui aveva pensato prima del suo ritiro intitolato “Boro the Caterpillar” (Kemushi no Boro?). Inizia così, per il regista, un periodo di sperimentazione e di accettazione, in cui si approccia a un metodo di animazione da lui sempre rifiutato ma che ora vede come un qualcosa di interessante: quello dell’animazione in digitale tramite CGI.
Uno degli autori italiani contemporanei più rappresentativi del genere, a cui il Festival dei Popoli dedicò una splendida retrospettiva nel 2018: Roberto Minervini.
In un territorio invisibile, ai margini della società, sul confine tra illegalità e anarchia, vive una comunità dolente che tenta di reagire a una minaccia: essere dimenticati dalle istituzioni e vedere calpestati i propri diritti di cittadini.
“Dichiaratamente politico, il film di Minervini è spaccato in due tra una prima parte intima e dolente, e una seconda più corale e distaccata. Due mondi apparentemente inconciliabili che dialogano a distanza su temi comuni: la libertà, la salvaguardia del nucleo familiare e la difesa da una minaccia interna.”
FREAKS
di Tod Browning (1932)
Viene chiamato il capolavoro maledetto, e vanta la fama di essere il film più boicottato e censurato di Hollywood. Per il suo “Freaks”, Tod Browning ha ingaggiato alcuni dei ‘fenomeni da baraccone’ piú celebri al mondo, raccontandoci tutta la loro umanitá, le fragilitá, le forze, gli amori e i dolori. Nonostante alcune scene siano state tagliate e siano andate perdute per sempre, nonostante in Italia ne abbiano vietato la distribuzione per oltre cinquant’anni, alla fine “Freaks” ha resistito, ed è entrato a pieno titolo nella lista dei cult movies piú amati di sempre.
LA DOPPIA VITA DI VERONICA
di Krzysztof Kieślowski (1991)
Un film che che racconta due vite simili, che scorrono parallele, ma con un destino diverso. La narrazione è affidata a volti e sguardi: tutto è girato in modo estremamente delicato e silenzioso e sembra sprofondare nel più profondo stato dell’animo umano. Un discorso interiore tra sé e sé, per immagini e musica più che per parole, in linea con l’essenza del cinema di Kieślowski.
NO – I GIORNI DELL’ARCOBALENO
di Pablo Larraín (2012)
15 minuti di spot per 27 giorni, per cambiare il destino del proprio Paese. Tratto da una storia vera, il film racconta di quando, nel 1988, dopo quindici anni di dittatura, Pinochet fu costretto a indire un referendum sulla sua presidenza in Cile. Le sorti di un popolo vengono messe nelle mani di un giovane pubblicitario, responsabile della campagna di comunicazione del NO alla dittatura. Un film che parla di intraprendenza, di fiducia e di speranza in un futuro migliore.
FRANCOFONIA
di Aleksander Sokurov (2015)
Un film d’autore che esplora il rapporto tra arte e potere al culmine di uno dei conflitti più devastanti cui il mondo abbia mai assistito. Tra i massacri e le rovine della Seconda Guerra Mondiale, l’alto funzionario dell’amministrazione francese Jacques Audiard collabora con il tedesco Franz Wolff-Metternich per proteggere il tesoro del Museo del Louvre.
L’AVVENTURA (1960) e LA NOTTE (1961)
di Michelangelo Antonioni
I film che hanno visto Monica Vitti davanti, e Michelangelo Antonioni dietro la cinepresa, sono tutti diventati dei capolavori senza tempo. Il loro sodalizio artistico e sentimentale è iniziato nel 1960 con la trilogia dell’incomunicabilitá (o trilogia esistenziale), di cui i primi due capitoli sono “L’avventura”, considerato da alcuni l’apripista della seconda rinascita del cinema italiano, e “La notte”, Orso d’Oro al Festival di Berlino, in cui accanto a Monica Vitti recitano gli splendidi Marcello Mastroianni e Jeanne Moreau.
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>> Guarda LA NOTTE
di Quentin Tarantino (2015)
SPECIALE 25 APRILE – restiamo a casa, ma liberi
In occasione del 75° anniversario del giorno della liberazione abbiamo pensato ad un piccolo catalogo a tema Resistenza e Liberazione. Una raccolta di film gratuiti messi a disposizione dalle varie piattaforme online, dai capolavori senza tempo, patrimonio del Cinema italiano e mondiale, a titoli più ricercati con storie e volti da riscoprire.
di Daniele Incalcaterra e Fausta Quattrini (2018)
Premio al Miglior Lungometraggio – Concorso internazionale alla 59esima edizione del Festival dei Popoli è il racconto di un uomo solo, ostinato e caparbio che da anni si batte per salvaguardare una porzione del Chaco: la vasta foresta paraguayana costantemente aggredita da interventi di deforestazione.
IL LABIRINTO DEL FAUNO
di Guillermo del Toro (2006)
Del Toro ci racconta il dopoguerra spagnolo dominato dal regime franchista inserendolo in uno scenario fiabesco, ricco di elementi fantastici e personaggi grotteschi che affondano le radici nei quadri di Goya, nella cultura messicana e nella mitologia giapponese. Il film porta a casa tre premi oscar (miglior fotografia, scenografia e trucco) su sei nomination, 3 Bafta e un insuperato successo di critica.
SPECIALE 1° MAGGIO
In occasione del 1° maggio, festa dei lavoratori nata per ricordare l’impegno dei movimenti sindacali e gli obiettivi sociali ed economici raggiunti dai lavoratori dopo lunghe battaglie, abbiamo creato questo piccolo catalogo di titoli a tema che potete vedere gratuitamente in streaming in questi giorni.
IN SCENA – LINDSAY DANCES
di Rita Rocca (2020)
Un documentario che raccoglie per la prima volta e in modo quasi antologico il repertorio storico degli spettacoli della Lindsay Kemp Company, dalla fine degli anni ’70 agli anni ’90 con filmati provenienti dalle Teche Rai e da archivi privati, e un’intima e toccante intervista inedita realizzata nella sua casa di Livorno.
FELLINI FINE MAI
di Eugenio Cappuccio (2019)
Federico Fellini, raccontato in prima persona dal regista Eugenio Cappuccio, rivive attraverso la potenza delle immagini, dei suoni e delle fotografie custoditi dal più grande archivio audiovisivo italiano: quello di Rai Teche. Frammenti di vita e di poetica del cinema, spesso sconosciuti, e svelati da chi ha avuto la fortuna di lavorare con lui.
IL RACCONTO DEI RACCONTI
di Matteo Garrone (2015)
Matteo Garrone porta sul grande schermo le fantasiose e grottesche favole di Giambattista Basile narrando le vicende di una regina gelosa che perde il marito, di due sorelle che con una magia accendono la passione del loro re e di un sovrano ossessionato da una pulce gigante.