alcuni dei titoli fondamentali del genere e dell’ estetica noir, Tra gli studios hollywoodiani ed il cinema europeo
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Detective tormentati, dark ladies, personaggi ai margini della società, rapine, confessioni in punto di morte, club polverosi, vicoli illuminati solo dalla luce lunare e oggetti rivelatori.
Di questo e molto altro si ciba il Noir, genere letterario e cinematografico tra i più codificati e rivisitati della storia, il cui nome si deve, ça va sans dire, alla critica francese che lo mutuò dal colore delle copertine dei romanzi pubblicati in Francia dall’editore Gallimard.
Negli anni ’40 e ’50 del Novecento, il noir trova nel cinema il mezzo perfetto per esprimere le incertezze di un mondo uscito martoriato e psicologicamente devastato dalla Seconda guerra mondiale. Il genere rappresentò anche un “rifugio” artistico per registi europei sfuggiti alla follia nazista e approdati a Hollywood. I primi tre titoli della rassegna, infatti, raccontano di questo processo migratorio a partire da Edgar G. Ulmer, nato in Repubblica Ceca, proseguendo con il polacco Rudolph Maté e con Robert Siodmak, nato a Dresda. Nella seconda parte della rassegna, restiamo ancora in America ma, questa volta, lo facciamo con un regista statunitense, Jules Dassin, generalmente considerato “uno dei padri del genere noir”. Torniamo invece in Europa, nel Regno Unito, con Carol Reed, che alla fine degli anni ’40 ci regala un titolo che è la risultante di un mix perfetto tra intreccio melodrammatico, critica sociale ed elementi ironici.
Biglietto (film + approfondimento): 3.99€
MERCOLEDì 24 GIUGNO, ore 21.00
Detour – Deviazione per l’inferno di Edgar G. Ulmer, 1945, USA, durata: 69 min.
Al Roberts, pianista in un night di New York, cerca di raggiungere in autostop la sua ragazza, Sue, a Los Angeles. Viene raccolto da Haskell, un uomo pieno di soldi, che gli racconta che l’autostoppista precedente, una ragazza, gli ha graffiato la faccia dopo aver tentato delle avances. Al lo sostituisce alla guida ma, quando prova a svegliarlo, si accorge che è morto. Le sue disavventure sono appena iniziate.
MERCOLEDì 1 LUGLIO, ore 21.00
D.O.A. – Due ore ancora di Rudolph Maté, 1950, USA, durata: 83 min.
Un professionista, oberato dagli impegni, prende un periodo di riposo. Poche ore dopo la sua partenza, però, si sente male e scopre di essere stato avvelenato con un prodotto per il quale non esiste antidoto. Nel poco tempo che gli resta, dovrà scoprire chi è il colpevole e il movente.
MERCOLEDì 8 LUGLIO, ore 21.00
I Gangsters di Robert Siodmak, 1946, USA, durata: 105 min.
Un ex pugile viene ucciso da due killer nella sua casa. Un agente assicurativo, deve rintracciare gli eredi del pugile che ha lasciato una polizza di 2.500 dollari. Con l’aiuto di un investigatore, amico dell’uomo assassinato, Jim ricostruisce il suo passato, scoprendo che, anni addietro, il pugile si era unito a una banda per compiere una rapina.
MERCOLEDì 22 LUGLIO
– Il film sarà disponibile per 24 ore –
Fuggiasco di Carol Reed, 1947, Regno Unito, durata: 116 min. – v.o. sott. ita
Dopo una rapina finita male, un attivista dell’IRA gravemente ferito, rimasto solo e sempre più delirante, vaga per la città in cerca di una via di fuga dalle autorità britanniche. In questo arco di tempo, in una livida Belfast invernale, la fuga lo porta in contatto con una poliedrica umanità, in cui trovano posto i sentimenti più diversi: dall’odio alla compassione, dalla curiosità all’indifferenza, dall’incomprensione all’avidità.
GIOVEdì 30 LUGLIO
– Il film sarà disponibile per 24 ore –
La città nuda di Jules Dassin, 1948, USA, durata: 96 min. – v.o. sott. ita
A New York nell’immediato dopoguerra una giovane donna viene trovata uccisa. L’ispettore di polizia Dan Muldoon (Barry Fitzgerald) e il suo assistente Jimmy Halloran (Don Taylor) iniziano le indagini sulla vita della ragazza scoprendo che la vittima era coinvolta in una serie di furti. Il colpevole verrà alla fine identificato e tenterà una disperata fuga a piedi per le strade di New York, finendo la sua corsa tra i tralicci del ponte di Brooklyn.