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‘Pina’, il doc di Wenders su Pina Bausch e il suo ‘Tanztheater’

Un movimento di vera e propria ‘liberazione’ ha riguardato la danza dalla fine dell’800 fino alla seconda metà del ‘900. Le rigide regole del balletto furono messe in discussione già alla fine del XIX secolo, con la danza libera, dei sentimenti e delle emozioni, della danzatrice scalza Isadora Duncan e da Loie Fulle e Ruth St. Denis. Tre artiste statunitensi che fecero sentire la propria eco anche in Europa, parallelamente con il rinnovamento del linguaggio delle arti pittoriche e figurative, dove emersero le figure di Martha Graham e Doris Humphery.

Martha Graham, in particolare, è stata la fondatrice di un nuovo alfabeto della danza moderna, una tecnica di movimento, respirazione, uso dello spazio e contatto con il pavimento del tutto nuova, che rimane ancora tra le più apprezzate e praticate tra chi si avvicina alla danza.

Ma tra le figure di spicco della danza del Novecento, centrale è quella di Pina Bausch. La coreografa tedesca è stata la fondatrice, nella sua scuola di Wuppertal, della Tanztheater, il teatro-danza. Non si tratta di una nuova tecnica di danza o coreutica, ma di un modo di interpretare la realtà personale, con gesti, movimenti e, novità assoluta, con suoni e parole, in cui il contributo dello stesso danzatore – o ‘danzattore’ – diventa fondamentale.

Il suo primo spettacolo, Café Muller,del 1985, affascinò un altro tedesco, il regista Wim Wenders, che intraprese con la coreografa uno stretto rapporto di amicizia e collaborazione, che lo portò al progetto di un film.

Un documentario su Pina, che stentava a venire alla luce in quanto Wenders pareva non trovare mai la chiave per tradurre su pellicola il gesto, il movimento, l’essere dell’attore-danzatore nello spazio scenico. Quando si incontravano i due scherzavano: “quando?” – chiedeva lei – “appena avrò trovato il modo…” – rispondeva lui.

La lavorazione del documentario iniziò nel 2008, ma fu segnato dalla morte improvvisa di Pina Bausch il 3 giugno del 2009. Il documentario ‘Pina’, di Wim Wenders ha visto la luce nel 2011 e si è aggiudicato alcuni importanti premi, tra cui l’European Film Awards per il Miglior Documentario.

La lezione di Pina Bausch rimane insuperata, ed ha cambiato l’estetica teatrale del secondo Novecento, come testimoniano le tante di compagnie di teatro-danza nate in Europa e nel mondo, a partire dagli anni ’80 fino ad oggi.

 

 

 

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