A più di venti anni dal suo esordio nei festival internazionali, arriva nelle sale italiane in versione restaurata, una delle perle nascoste del cinema orientale del nuovo millennio: un racconto d’amore che si muove tra gli echi del giallo hitchcockiano e i rimandi al cinema di Wong Kar-wai.
Nell’anno dell’uscita di In the Mood For Love, ai festival di Rotterdam e Parigi faceva strage di consensi anche La donna del fiume – Suzhou River di Lou Ye, esponente della cosiddetta “sesta generazione” di registi cinesi, concentrata sull’indagine del disagio urbano della Nuova Cina.
Il racconto del corriere Mardar, che insegue ovunque il suo amore Moudan, diviene l’asse portante per un viaggio confuso come lo sono i sogni ubriachi, stratificato come la capacità affabulatoria di chi racconta storie per il solo gusto di farlo. Moudan o Meimei, messa in scena da Zhou Xun, futura stella dello star system cinese – è l’incarnazione della femminilità fragile e volitiva, innocente e sensuale. È proprio in questi elementi, nell’amore impossibile, nei dialoghi esistenziali e nella narrazione per immagini frammentate che ritroviamo tutte le tracce del più famoso cinema di Wong Kar-wai.
Nessuno si sofferma ad osservare il fiume Suzhou perché, nonostante sia il fiume principale della città, è una concentrazione di inquinamento, disordine, povertà e residui del passato coloniale di Shangai. Tuttavia, mi ricorda la mia vita, gli amici del passato e Shangai, la città dove sono cresciuto. […] Spesso stavo alla mia finestra e guardavo le persone fuori. Ho inventato tante storie su quei passanti. È da lì che è nata l’idea per questo film. È venuto fuori da storie che ho vissuto e raccontato agli amici tanti anni fa.
Lou Ye
Il nuovo restauro in 4K è stato supervisionato dallo stesso Lou Ye partendo dal negativo originale 16mm a-b
REGIA: Lou Ye
PAESE: Cina/Germania
ANNO: 2000
DURATA: 83 min
v.o. cinese con sottotitoli in italiano
INGRESSO: 6€ intero/ 5€ ridotto
3€ per i tesserati Firenze al Cinema – solo gli spettacoli indicati in newsletter