Dopo Crimes of the future, arriva in sala Videodrome: il film-manifesto del cinema di Cronenberg in versione restaurata in 4K.
Siamo nella prima metà degli anni Ottanta, e David Cronenberg confeziona un film quanto mai profetico. La comunicazione mass-mediale entra prepotentemente a far parte delle nostre vite e, con l’avvento della televisione, ci raggiunge anche nell’intimità casalinga. Proprio la televisione diventa il punto di partenza per una riflessione pluristratificata sull’intossicazione dovuta al consumo continuo – ma soprattutto passivo – delle immagini da parte del pubblico. In che modo la diffusione della comunicazione televisiva sta influenzando la nostra percezione? Come si articola il rapporto ambivalente di fascinazione e repulsione che l’occhio umano prova di fronte alle immagini riprodotte sullo schermo?
Al suo settimo lungometraggio (considerando anche Stereo) Cronenberg pone definitivamente le basi per una rivoluzione dello sguardo che si andava delineando nelle opere precedenti e che qui trova una sua coerenza che costituirà la spinta propulsiva dei suoi film futuri.
L’idea nasceva dalle numerose ore notturne che avevo trascorso davanti alla televisione da bambino, quando mi capitava di vedere improvvisamente dei segnali causati da interferenze. […] Era stata quell’esperienza che mi aveva portato a immaginare un uomo che capta per caso un segnale bizzarro, estremo, violento e molto pericoloso. A causa del suo contenuto ne diventa ossessionato, cerca di rintracciarlo e si trova invischiato in un intricato mistero. […] Quando cominciai a scrivere, la storia prese improvvisamente ad alterarsi. Max aveva delle allucinazioni e gli succedevano delle cose fisiche impossibili, andavano anche oltre quelle contenute nel film. A un certo punto si rendeva conto che la sua vita non era come aveva pensato che fosse: lui stesso non era come aveva creduto di essere. Alla fine decisi di interrompere, perché la storia era così esagerata da essere troppo per un solo film. Ciò che avevo scritto mi aveva davvero sbalordito. Se intendi fare dell’arte, devi esplorare alcuni aspetti della tua vita senza riferimenti a istanze o a posizioni politiche. Con Videodrome ho voluto suggerire la possibilità che un uomo sottoposto a immagini violente cominci ad avere delle allucinazioni. Ho voluto sperimentare cosa succederebbe se accadesse davvero quello che i censori sostengono. Come sarebbe? Dove porterebbe?
David Croneneberg
REGIA: David Cronenberg
ANNO: 1983
PAESE: Canada
DURATA: 87 minuti
DISTRIBUITO DA: Il Cinema Ritrovato al Cinema
v.originale con sottotitoli in italiano
Restaurato in 4K da Arrow Films a partire dal negativo camera originale 35mm. Restauro approvato da David Cronenberg.
INGRESSO: 6€ intero/ 5€ ridotto/ 3€ con tessera Firenze al Cinema (solo spettacoli segnalati in newsletter)