A 50 anni dal golpe che portò al potere il feroce dittatore Augusto Pinochet, tornano in sala le opere del regista cileno Patricio Guzmàn, che ha utilizzato – e ancora utilizza – la macchina da presa per raccontare il suo paese e il suo popolo
Il golpe militare capitanato da Augusto Pinochet, avvenuto nel 1973, pose fine con la violenza all’esperienza democratica in Cile e instaurò un regime criminale che per quasi trent’anni rimase al potere, macchiandosi dei più terribili crimini contro l’umanità. A cinquant’anni di distanza, per ricordare una delle pagine più nere della storia moderna, tornano in sala le opere di Patricio Guzmàn, regista cileno contemporaneo agli avvenimenti descritti, capace di utilizzare la macchina da presa per raccontare al mondo le atrocità della dittatura e le conseguenze che queste hanno avuto in Cile.
La carriera di Guzmàn non è poi terminata con la caduta di Pinochet: il regista, ancora oggi attento osservatore, ha continuato a raccontare il suo paese, sia per esplorare le conseguenza del periodo autoritario sia per documentare la ricostruzione e la progressiva riconquista della democrazia da parte del popolo cileno. All’interno di un contesto politico incerto e in continuo cambiamento, il cinema di questo autore si dimostra ancora capace di una visione chiara e critica degli avvenimenti.
INGRESSO SINGOLO FILM: unico 3,50€
Tutti i film sono in versione originale con sottotitoli italiani.
I FILM
LA CORDIGLIERA DEI SOGNI di Patricio Guzmàn
Doc, Francia e Cile, 2019, 85′ – v.o. con sottotitoli in italiano
Il regista chiude con La cordigliera dei sogni la trilogia sul territorio fisico cileno indagato come testo emotivo, mémoir di un periodo storico – la dittatura di Pinochet – che ha riscritto una cultura antica di ventimila anni e ferito il paese in ogni centimetro della sua superficie.
In programma:
GIOVEDÌ 7 SETTEMBRE, ORE 21.00
LA MEMORIA DELL’ACQUA di Patricio Guzmàn
Doc, Cile, Francia e Spagna, 2015, 82′ – v.o. con sottotitoli in italiano
Da un parallelepipedo di quarzo, che contiene al suo interno dell’acqua che risale a millenni fa, si prendono le mosse per riflettere sull’elemento liquido che sta alla base della vita nell’universo e che consente di parlare della storia passata e più recente del Cile. L’autore ci propone una lettura del movimento dell’acqua a partire dalla sua fondamentale rilevanza per la formazione delle culture. Ciò che più gli sta a cuore è rileggere la Storia della sua terra, il Cile, che è il più vasto arcipelago nel mondo.
In programma:
LUNEDÌ 11 SETTEMBRE, ORE 19.00
NOSTALGIA DELLA LUCE di Patricio Guzmàn
Doc, Francia, Germania, Cile e Spagna, 2010, 90′ – v.o. con sottotitoli in italiano
Nel deserto di Atacama, in Cile, è più facile vedere le stelle per via di una quasi totale assenza di umidità che assicura il cielo più terso della Terra. Alcuni osservatori astronomici puntano da lì il loro sguardo per questo motivo. Nel deserto di Atacama, poi, gli archeologi rinvengono mummie precolombiane perfettamente conservate, iscrizioni, resti della passata civiltà. Sempre ad Atacama l’orrore della dittatura di Pinochet è ancora ben presente: in quella distesa arida sorsero i campi di prigionia poi smantellati, lì ci sono ancora i resti delle vittime del regime a cui donne pietose vogliono riuscire a dare degna sepoltura. Fosse anche l’ultima cosa da fare nella vita.
In programma:
MARTEDÌ 12 SETTEMBRE, ORE 17.00
MI PAIS IMAGINARIO di Patricio Guzmàn
Doc, Cile, 2022, 83′ – v.o. con sottotitoli in italiano
Il racconto delle proteste di piazza del 2019 in Cile con un focus importante sul ruolo attivo delle donne. Il documentario raccoglie testimonianze di manifestanti, giornaliste, psicologhe, artiste, dottoresse, politologhe esperte o giovani politiche delle nuova leva.
In programma:
MERCOLEDÌ 13 SETTEMBRE, ORE 21.00
GIOVEDÌ 14 SETTEMBRE, ORE 19.00
SABATO 16 SETTEMBRE, ORE 17.00
DOMENICA 17 SETTEMBRE, ORE 15.00