Una rassegna di celebri (bei) film che nel 2024 festeggiano un anniversario importante. Scorri la lista e stupisciti del tempo che passa.
L’avresti mai detto che La storia infinita ha compiuto 40 anni (di lacrime) o che sono passati già 20 anni da quando ci scandalizzavamo per il titolo italiano scelto per il bellissimo Eternal Sunshine of the Spotless Mind (ovvero Se mi lasci ti cancello!). In questa rassegna nataliza, all’interno del programma de La Compagnia Cult, ripercorriamo un po’ di anniversari di celebri film Cult che nel 2024 hanno raggiunto una cifra… importante! Scorri la lista, stupisciti del tempo che corre e passa in sala a curare la tua nostalgia.
INGRESSO
Biglietto intero: 6€
Biglietto ridotto: 5€
Abbonamento 5 film (valido per tutta la programmazione del cinema): 20€ / in promo a 18€ a dicembre 2024
Abbonamento 10 film (valido per tutta la programmazione del cinema): 37€ / in promo a 34€ a dicembre 2024
Programma
50th
Alice non abita più qui (Alice doesn’t live here anymore)
di Martin Scorsese, 1974, USA, Commedia, 112′ – v.o. sott. ita
VENERDì 20 DICEMBRE, ORE 16.30
DOMENICA 22 DICEMBRE, ORE 21.30
Dopo un matrimonio infelice, Alice Hyatt resta vedova e con Tom, un figlio dodicenne, decide di tornare a Monterey, sua città natale, lavorando qua e là per racimolare i soldi del viaggio.
Un Martin Scorsese intimista che firma un’elegia dolceamara sul Sogno Americano. Dopo tre film incentrati sulla violenza, con protagonisti prevalentemente maschili, il regista si lascia guidare dalla straordinaria Ellen Burstyn (Oscar Miglior Attrice) per spostare il suo focus su un nuovo modo di fare cinema americano, più attento alla realtà sociale e ai drammi del singolo.
50th
L’inferno di cristallo (The towering inferno)
di John Guillermin, 1974, USA, Azione, 165′ – v.o. sott. ita
SABATO 21 DICEMBRE, ORE 20.30
LUNEDì 23 DICEMBRE, ORE 16.00
A San Francisco viene costruito un enorme grattacielo: una torre di cristallo alta 138 piani. Nel salone panoramico, all’ultimo piano, si svolge la festa di inaugurazione, ma un corto circuito scatena un vero e proprio inferno di fiamme.
Il film si inserisce nel prolifico filone dei film catastrofici, inaugurato nel 1970 e destinato ad esaurirsi nel giro di un decennio per poi tornare preponderante ai giorni nostri. La formula è semplice e rispetta pienamente le regole del genere: enorme successo di pubblico, gigantesco dispendio di mezzi ed effetti speciali per uno dei massimi disaster-movie della storia.
40th
Footloose
di Herbert Ross, 1984, USA, Commedia musicale, 107′ – v.o. sott. ita
MARTEDì 24 DICEMBRE, ORE 19.00
VENERDì 27 DICEMBRE, ORE 15.00
Un adolescente di Chicago, si trasferisce a Bomont, una piccola città di provincia in cui sono state bandite la musica rock e il ballo dopo la morte di alcuni ragazzi di ritorno da un concerto. Il protagonista tenta di cambiare le cose e revocare il divieto di ballare.
Uno dei film più iconici degli anni ‘80, Footloose è un film esempio di un cinema criticamente trascurato: un lavoro stratificato, la cui trama è vagamente ispirata a quanto accaduto in una piccola comunità in Oklahoma. La storia è un pretesto per raccontare la rimozione di un lutto e sottolineare l’importanza della memoria. La musica sta a Footloose come i libri stanno a Fahrenheit 451.
40th
La storia infinita (The neverending story)
di Wolfgang Petersen , 1984, Germania, Fantastico, 102′ – in italiano
MERCOLEDì 25 DICEMBRE, ORE 17.00
DOMENICA 29 DICEMBRE, ORE 19.00
Tratto dal best-seller di Michael Ende, racconta la storia del piccolo Bastian che, dopo la morte della madre, non vuole uscire di casa e preferisce leggere libri fantastici identificandosi nel protagonista: un piccolo arciere in lotta affinché il Nulla non distrugga il Tutto.
Per Bastian, la realtà è un mondo fatto di dolore, razionalismo e rapporti di forza. Di contro, l’immaginazione è un mondo fatto di emozioni, sogni, desideri e, nei libri, Bastian trova la possibilità di superare prove che nella vita vera non sa fronteggiare. La fuga dalla realtà nella fantasia è però una questione problematica: da una parte, perdersi nella fantasia significa vivere i propri desideri; dall’altra, può portare alla chiusura verso gli altri.
35th
Il mio piede sinistro (My left foot)
di Jim Sheridan, 1989, Irlanda e Regno Unito, 106’ – v.o. sott. ita
GIOVEDì 26 DICEMBRE, ORE 21.00
DOMENICA 29 DICEMBRE, ORE 15.00
In film racconta la vita di Christy Brown, scrittore e pittore irlandese nato con un handicap fisico estremamente invalidante: l’unica parte del corpo del suo corpo con piena funzionalità è il piede sinistro.Al momento della sua uscita, Il mio piede sinistro fu universalmente acclamato sia dalla critica che dal pubblico. Parte del merito dell’enorme successo è da attribuirsi a Daniel Day-Lewis, che porta in scena con rispetto e attenzione Christy Brown, riuscendo nella complessa impresa di riportare al pubblico l’uomo e l’artista nella sua complessità.
35th
Fa’ la cosa giusta (Do the right thing)
di Spike Lee, 1989, USA, Drammatico, 120′ – v.o. sott. ita
SABATO 28 DICEMBRE, ORE 16.00
MERCOLEDì 1 GENNAIO, ORE 21.00
La vita caotica e l’esplosione di tensioni razziali in un caldo pomeriggio di quartiere: etnie diverse si incontrano a Brooklyn. Gli abitanti di questo microcosmo a volte si amano, a volte si odiano, a volte si disprezzano, a volte si aiutano.
Ogni frammento di umanità, rappresentata magistralmente da Spike Lee, è soggetto a profonde dinamiche di tensione razziale e sociale che si concludono sempre in ingiustizie e incomprensioni, fino poi a sfociare in violenza e distruzione. Questo vortice contraddittorio è allo stesso tempo opprimente e affascinante e rende Do the right thing uno dei film più importanti della sua epoca.
35th
Harry ti presento Sally (When Harry met Sally)
di Rob Reiner, 1989, USA, 91’ – v.o. sott. ita
MARTEDì 31 DICEMBRE, ORE 21.00
GIOVEDì 2 GENNAIO, ORE 15.00
La pellicola narra la storia di Harry Burns (Billy Crystal), Sally Albright (Meg Ryan) e del loro profondo rapporto di amicizia, che poi si trasforma in amore. Quella di Harry e Sally non è però una storia semplice e i due, prima di potere stare insieme, dovranno attraversare numerosi ostacoli.
Iconica commedia di fine anni Ottanta, è servita a consacrare sia gli attori protagonisti che il regista e la sceneggiatrice. Vero punto di forza del film è il suo umorismo: alcune delle battute sono considerate ancora oggi come tra le migliori della storia del cinema
30th
Quattro matrimoni e un funerale (Four weddings and a funeral)
di Mike Newell, 1994, Regno Unito, 117’ – v.o. sott. ita
VENERDì 3 GENNAIO, ORE 21.00
DOMENICA 5 GENNAIO, ORE 15.00
Charles (Hugh Grant) è uno scapolo impenitente e assolutamente non interessato a impegnarsi. Il suo punto di vista cambia drasticamente quando conosce Carrie (Andie MacDowell), ma potrebbe essere arrivato tardi: la giovane si sta per sposare
Commedia dotata di un umorismo squisitamente britannico, Quattro matrimoni e un funerale si distingue per la struttura narrativa complessa che, tramite l’ampio numero di personaggi e di vicende, esalta il potenziale comico della sceneggiatura.
30th
Ed wood
di Tim Burton, 1994, USA, Commedia – Biografico, 127′ – v.o. sott. ita
VENERDì 3 GENNAIO, ORE 15.00
DOMENICA 5 GENNAIO, ORE 18.30
La storia vera del più folle cineasta che sia mai esistito a Hollywood: Ed Wood. Con una eccentrica collezione di sbandati dello spettacolo, Ed porta l’arte del cinema spazzatura al livello più basso di tutti i tempi.
Tim Burton continua a scrivere omaggi a personaggi emarginati dalle vie della normalità e del socialmente accettabile, ambientando questo racconto di avanguardia e goffe ambizioni all’ombra delle colline di Los Angeles, regno allergico per eccellenza alle mezze misure: tutto è bianco e nero, bello o brutto, disperso nel passato o utile a future speculazioni.
30th
Clerks Commessi (Clerks)
di Kevin Smith, 1994, USA, Commedia – Indipendente, 92′ – v.o. sott. ita
SABATO 4 GENNAIO, ORE 19.00
LUNEDì 6 GENNAIO, ORE 21.00
Un giovane commesso è costretto a lavorare una mattina in cui era di riposo per coprire il turno di un collega assente. Passa la giornata più o meno come tutte le altre con il suo amico e commesso del videonoleggio adiacente. Discutono di questioni filosofiche, di donne, di film. Davanti a loro passa una serie di clienti strani…
Ispirandosi a Fa’ la cosa giusta di Spike Lee, Smith decide di girare un film strutturato nell’arco di una giornata: filosofia da mini-market, provocazione continua, eccessi verbali avvolti dal bianco e nero di nuovo cinema indipendente e underground.
30th
La signora ammazzatutti (Serial Mom)
di John Waters, 1994, USA, 95’ – v.o. sott. ita.
GIOVEDì 2 GENNAIO, ORE 19.00
LUNEDì 6 GENNAIO, ORE 15.00
Beverly Sutphin è all’apparenza una casalinga senza pretese della classe media, che vive con il marito dentista e due figli adolescenti nella periferia di Baltimora. La verità è che la donna è un serial killer, che uccide coloro che ritiene offendano lei e la sua famiglia o non siano all’altezza dei suoi standard morali.
Scritto e diretto dal geniale e controverso John Waters, il film è una brillante commedia satirica, che unisce con grazia l’umorismo e la feroce critica sociale. È indicato come uno dei migliori lavori di Waters per via dell’ottimo equilibrio tra il gusto per l’eccesso e l’umorismo brillante che lo rende accessibile anche al grande pubblico.
25th
Il gigante di ferro (The iron Giant)
di Brad Bird, 1999, USA, 86’ – in italiano
MERCOLEDì 1° GENNAIO, ORE 17.00
LUNEDì 6 GENNAIO, ORE 17.00
Liberamente tratto dal libro L’uomo di ferro scritto nel 1968 da Ted Hughes, il film narra le avventure di un bambino che scopre l’esistenza di un essere meccanizzato gigante, probabilmente di origine aliena. Commovente fiaba moderna, dallo spirito profondamente spielberghiano (che di fatti lo omaggerà nel suo Ready Player One del 2018), Il gigante di ferro è un cartone animato capace di parlare a grandi e piccini.
25th
Fight Club
David Fincher, 1999, USA, Drammatico, 139′ – v.o. sott. ita
MERCOLEDì 8 GENNAIO, ORE 21.00
SABATO 11 GENNAIO, ORE 18.00
Un giovane impiegato cerca di curare la sua insonnia in modo anomalo. La sua vita cambia quando conosce Tyler. Con lui fonda il Fight Club, un circolo in cui gli avventori possono sfogare la propria aggressività picchiandosi sfrenatamente. La fama del club farà di Tyler un leader carismatico. Ma non tutto è come sembra…
Provocatorio e scioccante, ancor più nichilista che in Seven, David Fincher reitera un cinema impregnato di malesseri e fobie da fine millennio. Adattando il romanzo di Chuck Palahniuk, il regista ripercorre e perfeziona il concetto di violenza. Dietro le righe, c’è anche del sarcasmo sulla morbosità del piacere voyeuristico delle generazioni eterodirette: come se Cronenberg (il martoriamento della carne) incontrasse Gus Van Sant (sgradevolezza e sua sdrammatizzazione) e Brian De Palma (il doppio psicanalitico).
25th
Essere John Malkovich (Being john Malkovich)
Spike Jonze, 1999, Gran Bretagna – USA, Commedia – Sci-fi, 112′ – v.o. sott. ita
GIOVEDì 9 GENNAIO, ORE 19.00
DOMENICA 12 GENNAIO, ORE 21.00
Per risolvere i problemi economici della famiglia, il burattinaio Craig Schwarz è invitato dalla moglie a trovarsi un lavoro. Sfruttando la sua abilità con le mani, l’uomo riesce a farsi assumere come archivista in un’azienda. Tutto cambia quando scopre nel suo ufficio un passaggio segreto che lo scaraventa nella mente dell’attore John Malkovich.
Allucinante, cervellotica e divertente commedia di un autore geniale che ci porta dentro un’altra dimensione. Un film che elabora l’idea del triangolo amoroso e la moltiplica, in un gioco mentale di desiderio e gelosia che esplora i concetti di libertà, dipendenza e manipolazione.
20th
Se mi lasci ti cancello (Eternal sunshine of the spotless mind)
di Michel Gondry, 2004, USA, Drammatico – Sci-fi, 108’ – v.o. sott. ita
VENERDì 10 GENNAIO, ORE 21.00
LUNEDì 13 GENNAIO, ORE 17.00
Clementine, stanca della relazione con Joel, decide di farsi asportare dalla mente la parte relativa alla storia con lui. Joel vorrebbe fare altrettanto, ma cambia idea all’ultimo momento.
Se mi lasci ti cancello è un film ben diretto e ben interpretato che ci ricorda che andiamo al cinema per farci raccontare storie. La collaborazione tra Charlie Kaufman e Michel Gondry produce un film intricato, cervellotico, spiazzante e ibrido che si muove su un piano delicatamente surreale. Il risultato? Un piccolo gioiello architettato per stupire e commuovere, per sedurre e sbalordire.