Peter Greenaway “Art is life and life is art”
“Art is life and life is art”. Questo il motto di Peter Greenaway, film-maker fra i più eclettici del cinema contemporaneo. Partendo da questa premessa Saskia Boddeke, artista multimediale nonché moglie del regista, fa incursione nella mente del marito. La creatività di Greenaway è incorniciata in una conversazione con la figlia adolescente Zoë, che in un dialogo ricco d’ironia mette in ordine alfabetico i punti salienti della vita del padre. “A come Amsterdam”, dice Mister Greenaway, ma anche “A come Autismo”, lo incalza Zoë. Le domande della figlia lo colpiscono dritte al cuore, permettendo alla moglie di trarne un ritratto unico nel suo genere: quello di un visionario, sì, ma soprattutto di un uomo e della sua battaglia contro il tempo.
Tra le fragilità svelate da Greenaway c’è la mancanza di affetto avuta da bambino che l’ha portato a dimenticare quasi la prima moglie e le figlie grandi, per poi riscattarsi in qualche maniera con Pip, quindicenne attenta e intelligente che ripercorre qui, col padre, alcuni tratti della sua carriera attraverso le passioni e le ossessioni – da quelle per gli animali, specialmente i volatili, per il corpo umano e la morte, ad esempio – e i suoi film. (Rossella Farinotti, Mymovies.it)
REGIA: Saskia Boddeke
ANNI: 2019
PAESE: Paesi Bassi
DURATA: 68 min
DISTRIBUZIONE: I Wonder Pictures
INGRESSO: 10€ / 7€ ridotto
v.o. con sott. ita.