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I documentari che vedremo: Toscana Film Commission annuncia 15 nuovi film

Proprio mentre a Firenze è in corso la 59esima edizione del Festival dei Popoli, la più importante manifestazione italiana dedicata al cinema documentario, con un programma di 89 film, in visione fino al 10 novembre al cinema La Compagnia, Spazio Alfieri, Istituto Francese e Mediateca Regionale, Toscana Film Commission fa un importante annuncio: saranno realizzati a breve nuovi 15 documentari legati alla Toscana.

I progetti per i nuovi film sono stati selezionati nell’ambito del Bando al sostegno della produzione documentaristica del Programma Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema: in tutto un finanziamento di 207.000 euro, che andrà a sostenere la produzione di 15 progetti, selezionati su 50 che ne avevano fatto richiesta e tra 42 ammessi a concorrere.

La Toscana si conferma così essere terra d’elezione del Cinema del Reale e i film realizzati saranno poi visibili nei circuiti dedicati al genere, come al cinema La Compagnia, in festival internazionali e allo stesso Festival dei Popoli, che quest’anno vede in concorso uno dei film assegnatari del Bando 2017, La Regina di Casetta, del regista fiorentino Francesco Fei, oppure alla Festa del Cinema di Roma, dove è stato quest’anno presentato, nella sezione ‘Alice nella città’, The butterfly, di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman, anche questo tra i vincitori della scorsa edizione del Bando.

I progetti dei documentari che saranno realizzati a partire dal 2019 racconteranno ritratti inediti di importanti personaggi storici, come nel film Gino Bartali: le silence du juste, di Serge Korber, una produzione francese che vuole valorizzare l’umanità di uno sportivo che aiutava gli Ebrei a fuggire dalle persecuzioni razziali; Carlo Cassola: la Toscana nell’anima, regia di Giordano Cossu, pronipote dell’autore, che insieme alla ex insegnante di Lettere dove studiò lo scrittore e ad Alba, curatrice della sua opera, ripercorrerà, con materiali inediti, la memoria di un genio della letteratura italiana, legato in modo indissolubile alle colline dell’alta Val di Cecina e in generale alla Toscana; Caterina, di Francesco Corsi, che sarà dedicato a Caterina Bueno, la famosa cantante di canti popolari e contadini in Italia, che nel suo percorso ha incontrato artisti del calibro di Dario Fo, Pier Paolo Pasolini, e letterati come Umberto Eco; Florence, the consul and me, di Gianmarco D’Agostino, regista toscano pluripremiato per il suo film ‘Camminando sull’acqua’ dedicato all’alluvione di Firenze, che qui segue le orme del console tedesco Gerhard Wolf, rappresentante dell’impero nazista a Firenze tra il 1940 e il 1944, che nonostante l’aberrante potere di cui era emanazione, dimostrò umanità e sensibilità per le opere d’arte della città, in parte da lui salvate; il profilo dell’anarchico Bresci sarà al centro del film L’anarchico venuto dall’America, di Gabriele Cecconi. Bresci, anarchico, pratese, figlio di operai, tornò dall’America per uccidere il re Umberto I° il 29 luglio del 1900, sparandogli tre colpi di revolver quando egli si trovava a Monza: la biografia di un uomo di cui si sa poco, inserita nel contesto politico e storico del tempo.

Anche l’arte sarà un filo rosso che accomuna alcuni dei documentari che vedremo: Cercando Valentina – il mondo di Guido Crepax, di Giancarlo Soldi, porterà sul grande schermo la vita e l’opera del noto disegnatore milanese; Paperman, del regista toscano Domenico Zarrara, storia di un giovane inglese, disabile, che scopre nelle sculture di carta un suo modo di esprimersi arrivando a creare sculture ospitate alla Biennale d’arte di Venezia e ad essere chiamato per un mese a Lucca per costruire una scultura del tutto speciale; Jan Jedlicka – tracce di colore nel paesaggio, di Petr Zaruba, storia di un fuoriuscito dalla Cecoslovacchia, che si stabilì nel 1968 in Svizzera, ma che trovò poi nella Maremma toscana la sua principale fonte di ispirazione per i suoi dipinti.

E poi i film che faranno conoscere agli spettatori realtà incredibili e poco conosciute, come Arrivederci Saigon, di Wilma Labate, prodotto dalla casa di produzione pratese Solaria Film e presentato con successo a Venezia 75, l’incredibile vicenda di 5 musiciste adolescenti, che nel 1968 furono catapultate dalla provincia toscana in Vietnam, per tenere alto il morale dei soldati americani, mentre era in corso una delle più cruente guerre della storia; oppure Voronoff, dal pianeta degli umani, del regista toscano Giovanni Cioni, che ci porta in Liguria, vicino Ventimiglia, dove negli anni ’20, un chirurgo francese di origine russa Sergej Voronoff, portò avanti esperimenti sul corpo umano, tra il visionario e il superomismo, arrivando ad effettuare aberranti interventi chirurgici, in un luogo che, anche oggi, vede quotidianamente storie di disumanità, di migranti che cercano di varcare il confine con la Francia; e ancora, Simone Manetti, ci ricorderà l’incredibile e tragica storia di un’artista, sognatrice, barbaramente uccisa, nel film Sono innamorato di Pippa Bacca, chiedimi perchè; il fiorentino Federico Micali, in Looking for Negroni, ricostruirà l’invenzione di un cocktail famoso in tutto il mondo, nato dalla creatività di un barman di casa nostra; all’iconica modella Benedetta Barzini è dedicato il documentario Storia di B. La scomparsa di mia madre, del figlio Beniamino Barrese, diario intimo di un rapporto madre-figlio intenso, combattuto, conflittuale e al tempo stesso struggente; La donna che riapriva i teatri, è invece il nuovo film di Francesco Ranieri Martinotti, dedicato ad una figura femminile coraggiosa, che nella città di Prato si è adoperata per riaprire al pubblico e far tornare agli antichi fasti il teatro Politeama; da Prato all’Autodromo toscano più famoso d’Italia, nel film Al Mugello non si dorme, di Marta Innocenti, che racconta un backstage delle gare, le storie delle persone festanti che si accalcano ogni anno in occasione del Motomondiale.

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