Dal 20 al 24 novembre torna a La Compagnia il Festival di Cinema e Donne, il primo festival al mondo pensato e costruito per dare spazio alla cinematografia femminile.
Il primo festival pensato e costruito per dare spazio alla cinematografia delle donne. Questa 45esima edizione sarà un viaggio nel cinema di 19 paesi, con molte ospiti e tanti temi ricorrenti: il confronto tra generazioni, legami famigliari, il rapporto con il proprio corpo.
In programma l’omaggio a Margarethe von Trotta, una delle figure più significative del Nuovo Cinema Tedesco già grande sostenitrice del Festival, la “Carte Blanche” firmata da Céline Sciamma, regista, produttrice, sceneggiatrice dalla narrazione delicata ma radicale nel sovvertire le dinamiche dell’eteronormatività e punto di riferimento internazionale della lotta per l’affermazione dei diritti delle donne e delle donne che fanno cinema. Opere prime e seconde selezionate dai grandi festival internazionali ma anche ampio spazio al cinema del passato con il nuovo progetto di Piera Detassis con Raffaella Giancristofaro Cinema, l’altra Storia, che vuole raccontare quanto lo sguardo delle donne e l’apporto delle registe, sceneggiatrici e delle interpreti sia stato espulso dalla Storia ufficiale a partire da una regista da noi molto amata: Chantal Akerman.
Anche quest’anno una sezione del festival è dedicata al cortometraggio. In programma due corti selezionati dalla scorsa edizione del Festival del Cinema di Venezia: Things That My Best Friend Lost, la riflessione politica e sociale di Marta Innocenti – presente in sala – che si è aggiudicata il Premio per il Miglior Cortometraggio alla Settimana Internazionale della Critica, e An Urban Allegory, il nuovo lavoro del duo Rohrwacher/JR presentato Fuori Concorso.
Continua la collaborazione con Sentiero Film Factory – il festival fiorentino dedicato al cortometraggio – e si arricchisce con le introduzioni a cura di Sentiero Critic Lab. Due film in programmazione: If you’re happy, vincitore del Premio per la Miglior Sceneggiatura alla scorsa edizione del festival e Tape 001: Grace, il Fashion Film firmato dal duo creativo toscano Lyzard Film.
L’attività di Cinema e Donne non si esaurisce con le giornate del Festival, il gruppo di selezione lavora infatti tutto l’anno alla ricerca di contenuti e proposte da presentare a La Compagnia. Per questa ragione la prossima retrospettiva del lunedì sera – come ormai ci piace chiamarla – sarà dedicata a Chantal Akerman (da tutti i film proposti sono in versione restaurata in 2K/4K grazie alla collaborazione con la Chantal Akerman Foundation) e entreranno in programmazione i nuovi appuntamenti di Cinema, L’Altra Storia, che ci accompagneranno fino alla prossima estate.
BIGLIETTI
6€ intero / 5€ ridotto*/4€ ridottissimo**
* Lista completa delle riduzioni su cinemalacompagnia.it.
** associati YFCA, abbonamenti IOinCOMPAGNIA, Amici di Palazzo Strozzi
Ridottissimo 4€ per il film “Duse, The Greatest” per i possessori del biglietto dello spettacolo “La Locandiera” o dell’abbonamento presso il Teatro della Toscana.
ABBONAMENTO 5 INGRESSI
20€ intero / 15€ ridotto*
* associati YFCA, abbonati Teatro della Toscana e Amici di Palazzo Strozzi
PROGRAMMA
MERCOLEDì 20 NOVEMBRE
14.30 | CONVEGNO saletta – ingresso libero
Hannah, Ingeborg, Rosa e le altre: il cinema di Margarethe von Trotta
Giornate di Studi del Dipartimento FORLILPSI – Università di Firenze
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18.30 | INCONTRO – ingresso libero
Bring CLOSE to the future!
Il progetto europeo triennale CLOSE – Ambienti di apprendimento inclusivi e apprendimento sel-socio-emozionale attraverso il cinema è al punto di svolta del primo anno e mezzo di formazione degli insegnanti sull’apprendimento socio-emotivo attraverso il cinema. Partner e operatori europei raccontano le attività svolte e quelle future.
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20.30 | INAUGURAZIONE
Margarethe von Trotta in dialogo con Piera Detassis
Tedesca, prima donna a vincere il Leone d’Oro alla Mostra del cinema di Venezia, forza trainante del Nuovo Cinema Tedesco incontra La Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello.
+ a seguire | EVENTO SPECIALE CORRI LA VITA
Ingeborg Bachmann: Journey Into the Desert
Margarethe von Trotta (Austria, Lussemburgo, Svizzera, 2023, 110’ – v.o. sott ita)
L’incasso della serata sarà devoluto interamente all’Associazione CORRI LA VITA Onlus per la lotta al tumore al seno
Ingeborg Bachmann e Max Frisch erano già star internazionali della scena culturale quando si incontrarono per il prima volta a Parigi nell’estate del 1958. Il film racconta la storia della loro relazione tra Zurigo Roma e il deserto dove la Bachmann si rifugerà per cercare se stessa dopo la rottura sentimentale accompagnata dagli amici Adolf Opel e Hans Werner Henze.
Con questo suo ultimo film Von Trotta intreccia il tempo prima e dopo il loro catastrofico incontro, parlandoci non della fine fatale di Bachmann, ma della sua speranza nell’amore e nel rispetto, nella letteratura così come nella vita.
Presentato in concorso al 73 esimo festival del Cinema di Berlino.
GIOVEDì 21 NOVEMBRE
15.00 | CONCORSO
Never Look Away
Lucy Lawless (Nuova Zelanda, 2024, 85’ – v.o. sott. ita)
Un emozionante tributo alla storica reporter della CNN Margaret Moth, da sempre in prima linea in alcuni dei conflitti più violenti degli ultimi decenni per mostrare la realtà della guerra dall’interno del conflitto. Un documentario che è anche ritratto, compatto e complesso, di una corrispondente di guerra singolare e aggressivamente anticonvenzionale. Fino alla fine.
Lucy Lawless, protagonista di Xena: Principessa guerriera, esordisce alla regia con un intenso racconto che unisce con grande maturità materiale d’archivio e interviste inedite.
Presentato in anteprima al Sundance Film Festival 2024
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16.45 | CONCORSO
La Gita Scolastica (Excursion)
Una Gunjak (Bosnia Erzegovina, Croazia, Serbia, Francia, Norvegia, Qatar, 2023, 94’ – v.o. sott. ita)
Iman è una teenager che per gioco confessa alle compagne di essere andata a letto con il ragazzo dei suoi sogni. Poco a poco però rimane sempre più intrappolata nella sua bugia, che si diffonde tra compagni, insegnanti e genitori, diventando un caso in tutta la scuola e facendo emergere arcaici rapporti di potere ancorati al patriarcato.
Partendo da un fatto di cronaca, l’opera prima di Una Gunjak è un film sulle leggerezze dell’adolescenza, sui suoi sogni e sullo scontro con la realtà di tutti i giorni. Cosa significa diventare donna nell’era della post-verità? E cosa comporta nella società di oggi, bloccata da 30 anni in attesa di un domani migliore?
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18.30
Cinema, l’altra Storia
Le registe che hanno cambiato il mondo
Un progetto di Piera Detassis con Raffaella Giancristofaro
Cinema, l’altra Storia vuole raccontare il lavoro e la creatività femminile dalle origini ai giorni nostri, mostrando a tutti, e in particolare alle giovani ragazze e ai ragazzi, quanto lo sguardo delle donne e l’apporto delle registe, sceneggiatrici e protagoniste sia stato a lungo espulso dalla Storia ufficiale. Finora la Storia del Cinema mancava della sua metà. Oggi è tempo per tutte e tutti di scoprirla.
+ a seguire | PROIEZIONE SPECIALE
Golden Eighties
Chantal Akerman (Francia, Belgio, Svizzera, 1986, 96’ – v.o. sott. ita e cinesi)
Proiezione in collaborazione con YFCA – Young Film and Culture Association
Una galleria commerciale diventa il set per una commedia musicale burlesca, tenera e frenetica in cui la sfavillante piccola borghesia si interroga sull’amore, sulla vita che la circonda e sul potere politico della felicità.
Alla fine degli anni 80 la regista comprende che l’unico linguaggio ammesso nell’industria cinematografica è quello del cinema americano. Il suo desiderio di fare storie la porta quindi a confrontarsi anche con il musical con acuta ironia: la stessa regista ha scritto i testi delle canzoni dedicandosi completamente al sound design dell’intero film.
Restaurato in 4K nel 2024 da Cinémathèque royale de Belgique in collaborazione con Fondazione Chantal Akerman presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, a partire dal negativo originale 35mm e dal mix audio originale. Con il sostegno di Centre du Cinéma et de l’Audiovisuel de la Fédération Wallonie-Bruxelles, Leora Barish, Henry Bean, Ostrovsky Family Fund (OFF), SWA. Restauro supervisionato da Luc Benhamou.
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21.00 | CORTO
If you are Happy
Phoebe Arnstein (Regno Unito, 2023, 19’ – v.o. sott. ita)
Presenta Sentiero Critic Lab
Una riflessione sulle difficoltà e le pressioni legate alla neo maternità ma anche sull’importanza della condivisione emotiva.
Un omaggio tragicomico a tutte quelle donne che anche nei momenti più difficili si son dette “anche questo passerà”.
Nòt Film Fest 2024 (Miglior Corto), Sentiero Film Factory 2024 (Miglior Sceneggiature), Short Out Festival 2024 (Miglior corto internazionale) Alice Nella Città 2023 (Premio Premiere per il Miglior Corto)
+ a seguire | CONCORSO
Septembre Says
Ariane Labed (Irlanda, Regno Unito, Germania, 2024, 100’ – v.o. sott. ita)
Le sorelle July e September sono molto unite, ma molto diverse: September è protettiva e diffidente; July, aperta e curiosa. Ma quando accetta la protezione della sorella maggiore, deve anche accettare le regole dei suoi giochi. Le ragazze fanno giochi audaci e spesso irresponsabili, che portano la madre allo stremo delle forze. Un incidente a scuola le costringe a rifugiarsi con la madre in una casa isolata sulla costa irlandese, dove una serie di eventi surreali fa sì che il loro legame si trasformi in modi che July non può comprendere.
Ariane Labed adatta il romanzo di Daisy Johnson, Sisters, affrontando temi di grande universalità, sottile linea che separa la cura dalla distruzione: la sorellanza, i legami familiari, il desiderio, il potere – il tutto visto attraverso gli occhi di una ragazza di 15 anni.
Dopo aver recitato nei film della “Weird Wave” greca di Athina Rachel Tsangari (Attenberg, 2011) e del marito Yorgos Lanthimos (The Lobster, 2015), Labed si cimenta nella regia, in uno dei migliori esordi alla regia del 2024 presentato in anteprima al Certain Regard a Cannes.
VENERDì 22 NOVEMBRE
15.00 | CONCORSO
Familiar Touch
Sarah Friedland (Stati Uniti, 2024, 91’ – v.o. sott. ita)
Evento in collaborazione con Auser-Toscana e con i settori regionali coinvolti per riflettere e informare sul tema dell’invecchiamento attivo
Una donna ottantenne nel passaggio alla vita in una casa di cura affronta il rapporto conflittuale con sé stessa e le persone che la assistono, tra il mutare della sua memoria, dei suoi desideri e della percezione della propria età.
Familiar Touch è un film di (tarda) formazione che racconta di come tutti siamo sempre in crescita. La regista Sarah Friedland, dopo un’esperienza personale che l’ha toccata nel profondo, affronta un tema che spesso è respingente al cinema mostrando una grande serenità di sguardo e d’intenti.
Miglior Opera Prima, Premio per la Miglior Regia e per la Miglior interpretazione Femminile a Venezia 81 – Orizzonti
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17.00 | CONCORSO
Janet Planet
Annie Baker (Stati Uniti, 2023, 110’ – v.o. sott. ita)
Il pianeta di cui parla il titolo è quello di Janet, una splendida Julianne Nicholson nei panni di una mamma single e agopunturista intorno a cui la piccola Lacy orbita. Non c’è nulla di sbagliato o insolito nell’adorazione che la ragazza prova per lei, è qualcosa di piuttosto comune a quell’età. Lacy vuole semplicemente avere sua madre tutta per sé, senza condividerla con nessuno.
Janet Planet segna l’esordio cinematografico con A24 di Annie Baker, autrice teatrale di fama internazionale che ha riscosso particolare successo sulla scena nell’Off Broadway vincendo diversi Obie Award oltre al Premio Pulitzer per la drammaturgia nel 2014 per The Flick.
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18.30 | INCONTRO saletta
Coreografie del corpo: il ruolo dell’Intimacy Coordinator nell’industria cinematografica
ingresso gratuito su prenotazione a info@cinemalacompagnia.it
Nel 2016 il movimento #MeToo ha scosso il mondo del cinema. Sul set è emersa la necessità di comprendere e rispettare i limiti imposti dalle attrici e dagli attori durante le riprese a contenuto intimo e sessuale. L’intimacy coordinator è la figura professionale che mitiga i rischi che si corrono provando o girando una scena con contenuti intimi e sensibili, tutelando attrici, attori e troupe, promuovendo spazi di lavoro trasparenti, equi ed inclusivi basati sulla cultura del consenso e mettendosi al servizio dello storytelling e della visione registica: un lavoro che parte dall’esame della sceneggiatura e che accompagna il casting e l’intera preparazione del film.
Un incontro per comprendere l’importanza di questa figura professionale sul set, in teatro (dove prende il nome di intimacy director) e nelle fasi pre e post-produzione analizzando delle scene dal nuovo film di Noémie Merlant The Balconettes insieme a Roberta Geremicca (Intimacy Coordinator).
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19.00 | CONCORSO
Duse, the Greatest
Sonia Bergamasco (Italia, 2024, 98’ – v.o. italiano)
Presenta la regista
A cent’anni dalla scomparsa di Eleonora Duse, Sonia Bergamasco ci accompagna in un’investigazione sulla donna che ha cambiato il mestiere dell’attore per sempre ispirando intere generazioni di attrici e di attori. Come può una donna di cui rimangono unicamente un film muto e qualche foto essere ancora così influente? Uno sguardo su La Divina oltre il mito.
Seguendo il percorso di Eleonora Duse, il film si interroga sul mestiere dell’attrice oggi: che cos’è diventato? Qual è il suo spazio nell’immaginario collettivo contemporaneo?
Il film arriva in anteprima toscana al festival dopo la presentazione all’interno della Festa del Cinema di Roma 2024
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21.00 | CORTO
An Urban Allegory (Allégorie Citadine)
Alice Rohrwacher e JR (Francia, 2024, 21’ – v.o. sott. ita)
Partendo da una riflessione sul Mito della Caverna di Platone i registi si interrogano sul ruolo delle immagini, nel cinema e nell’arte contemporanea: illusioni, certo, che possono diventare strumento di lotta e liberazione del pensiero. Che cosa potrebbe accadere se uno dei prigionieri riuscisse a liberarsi dalle catene e fuggire dalla grotta?
Presentato Fuori Concorso a Venezia 81
+ a seguire | CONCORSO
The Balconettes (Le femmes au balcon)
Noémie Merlant (Francia, 2024, 103’- v.o. sott. ita)
Presenta la co-sceneggiatrice Céline Sciamma
Tre donne, in un appartamento a Marsiglia, nel mezzo di un’ondata di caldo. Tre caratteri molto diversi ma uniti da una forte amicizia e una spensierata voglia di vivere, nonostante le difficoltà, il caldo e un mondo che sembra inesorabilmente ostile alle donne. Di fronte, il loro misterioso vicino, oggetto delle loro fantasie…
Un pastiche di generi che mescola commedia, dramma e horror con alcuni elementi soprannaturali. Una coraggiosa – ma anche giocosa – denuncia di diverse forme di abuso che affronta il tema della violenza sessuale e sessista, nonché un bellissima celebrazione dell’amicizia femminile e del femminismo, senza sovrastrutture.
Opera seconda di Noémie Merlant scritta in collaborazione con Céline Sciamma, il film è stato presentato in anteprima fuori concorso nella Selezione Ufficiale del Festival di Cannes 2024.
SABATO 23 NOVEMBRE
15.00 | CONCORSO
Holy Cow (Vingt Dieux )
Louise Courvoisier (Francia, 2024, 90’ – v.o. sott. ita)
Per l’impulsivo Anthony i giorni di spensieratezza, di avventure di una notte, di bevute in paese con gli amici finiscono bruscamente con la morte accidentale del padre. Responsabile della sorellina Claire, senza soldi e una famiglia a cui appoggiarsi, è costretto a vendere le attrezzature del piccolo caseificio del padre, ma viene a conoscenza di un concorso che assegna 30.000 euro al miglior formaggio Comté.
Holy Cow ha un appeal che va al di là della semplice moda del cinema francese. È un coming-of-age che mette insieme dramma e commedia con una freschezza unica. L’adolescenza, la cultura nelle zone rurali, la coscienza del lavoro, la comprensione del senso di responsabilità, famiglia, amicizia e amore: tutti ingredienti molto semplici ma sapientemente bilanciati, che evitano gli stereotipi e fanno di questo primo lungometraggio un successo.
Vincitore del premio Certain Regard – Youth Award al 77° Festival di Cannes
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17.00 | CONCORSO
Mistress Dispeller
Elizabeth Lo (Cina, Stati Uniti, 2024, 94’ – v.o. sott. ita)
Nel disperato tentativo di salvare il proprio matrimonio, una donna assume una mediatrice matrimoniale perché, sotto copertura, intervenga per far fallire la relazione extraconiugale del marito. Con un accesso sorprendentemente intimo a questo dramma familiare della Cina contemporanea, il documentario segue la vita dei tre protagonisti.
Elizabeth Lo ha impiegato più di due anni per trovare i giusti protagonisti disposti a condividere il proprio privato davanti alla sua macchina da presa. Il risultato è un doc, che viaggia tra dramma e commedia, che ci ricorda quanto la narrazione dell’amore sul grande schermo sia completamente diversa da quella che viviamo nella realtà.
Presentato in concorso a Venezia 81 nella sezione Orizzonti
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19.00 | PROIEZIONE SPECIALE
Carte Blanche Céline Sciamma
Regista e sceneggiatrice francese. Dopo aver conseguito la laurea magistrale frequenta la scuola di cinema La Fémis, dove si diploma in sceneggiatura. Inizialmente collabora alla scrittura per alcuni corti, debutta alla regia nel 2007 con il lungo Naissance des pieuvres, scritto quando ancora frequentava La Fémis e vincitore di diversi premi internazionali per la miglior opera prima. Nel 2011 realizza il suo secondo film, Tomboy, seguito nel 2014 da Bande de filles e nel 2019 da Portrait de la jeune fille en feu con cui si aggiudica il premio per la Miglior Sceneggiatura a Cannes e agli EFA. Nel 2021 dirige Petite Maman e nello stesso anno è co-sceneggiatrice di Parigi, 13Arr., diretto da Audiard. Nel 2023 Céline Sciamma continua il sodalizio artistico con Noémie Merlant, le due registe lavorano insieme alla sceneggiatura del film Les Femmes au balcon.
Not a Pretty Picture
Martha Coolidge (Stati Uniti, 1975, 83’ – v.o. sott. ita)
Anteprima nazionale presentata da Céline Sciamma
Martha Coolidge approda al lungometraggio con un ibrido che continua ancora oggi a sollevare domande provocatorie sulla violenza sessuale e sull’etica della sua rappresentazione sullo schermo. Il risultato di questo mix tra documentario e fiction fa di questo film uno degli esperimenti di metacinema più audaci del secolo.
Il film è basato su un’esperienza vissuta personalmente dalla regista. Mentre interpretano la sceneggiatura, i membri del cast riflettono sul loro rapporto con gli aggressori, sui sentimenti che nascono nel rivivere – mettendo in scena – quei momenti e i loro atteggiamenti riguardo al consenso, al trauma e al senso di colpa.
Copia concessa dall’Academy Film Archive. Restaurata digitalmente in 4K nel 2022 partendo dai negativi originali in 16mm dall’Academy Film Archive e dalla The Film foundation. Progetto finanziato dalla Hobson/Lucas Family Foundation. Una copia Janus Films
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21.00 | CORTO
Things That My Best Friend Lost
Marta Innocenti (Italia, 2024, 15’ -v.o. sott eng)
Una notte buia si svela attraverso i colori accesi e i suoni metallici di una festa illegale. Attraverso una serie di vocali sempre più deliranti rivolte a una figura lontana, il protagonista confessa i suoi turbamenti e le sue gioie. Quello di Andrea è un grido d’aiuto solitario: nella nostra epoca siamo davvero capaci di connetterci o rimaniamo soli anche quando siamo insieme?
Miglior Cortometraggio alla SIC 39 – Festival del Cinema di Venezia
+ a seguire | FUORI CONCORSO
Teaches of Peaches
Philipp Fussenegger and Judy Landkammer (Germania, 2’24, 102’ – v.o. sott. ita)
L’artista e musicista Peaches è un’icona femminista che lascia ancora un segno indelebilecultura popolare internazionale. Con un mix di materiale d’archivio, interviste e filmati del tour dell’anniversario dell’album The Teaches of Peaches i registi ci regalano uno sguardo intimo sulla sua attività musicale e il suo impegno sociale.
Con la sua arte e la sua musica Peaches sfida le norme sociali, smantellando gli stereotipi di genere e le strutture del potere patriarcale. La sfida più grande per i registi è stata quella di creare un documentario che fosse a metà tra un film da tournée e una biografia, usando un linguaggio visivo che fluisse come l’energia creativa di Peaches. Un’esperienza audiovisiva che non solo cattura le sue mille sfaccettature artistiche, ma racconta anche l’intero cosmo queer, femminista, intersezionale e sex-positive.
Il film è stato presentato in anteprima mondiale nel 2024 nella sezione Panorama del 74° Festival di Berlino
+ a seguire | DJ SET
A cura di Andrea Del Torchio
DOMENICA 24 NOVEMBRE
15.00 | ANTEPRIMA MONDOVISIONI IN COLLABORAZIONE CON CINEAGENZIA E INTERNAZIONALE
Black Box Diaries
Shiori Ito (Giappone, Regno Unito, Stati Uniti, 2024, 102′ – v.o. sott. ita)
Nel maggio 2017 la ventottenne giornalista Shiori Ito accusa di stupro il più anziano collega e biografo dell’allora Primo Ministro Shinzo Abe. In una società in cui parlarne apertamente è considerato indecoroso, la sua conferenza stampa scuote l’opinione pubblica. Nel giro di pochi giorni, Shiori si trova al centro del dibattito politico. Minacce di morte, cyberbullismo e lettere minatorie trascinano Shiori in una spirale di paura e solitudine. Quando infine si presenta in tribunale, la difesa le scatena contro una guerra senza quartiere. Determinata a dare l’esempio ad altre vittime, Shiori porta avanti il suo caso: pubblica un libro autobiografico e realizza questo film diretto da lei stessa con filmati privati della sua terribile esperienza.
Black Box Diaries cattura il suo tumultuoso, straziante e infine trionfale viaggio, rivelando il prezzo umano e sociale da pagare quando si subisce l’attacco congiunto di politica, media e social network. Nel ruolo di vittima e allo stesso tempo di reporter che indaga sul proprio caso, Shiori ha combattuto per un epocale cambiamento sociale, e per sopravvivere.
Il film, presentato quest’anno al Sundance Film Festival, è un’anteprima di Mondovisioni 2025, la rassegna di Cineagenzia con Internazionale che lo distribuirà nei cinema italiani il prossimo anno
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17.00 | FUORI CONCORSO
L’occhio della gallina
Antonietta De Lillo (Italia, 2024, 93’ – v.o. sott. ing)
Presenta la regista
Dopo vent’anni di carriera e aver realizzato il suo miglior film, apprezzato dalla critica e dal grande pubblico, una eclatante ingiustizia ha sbarrato la strada alla regista Antonietta De Lillo, relegandola ai margini del sistema-cinema e impedendole di realizzare un nuovo film.
La regista parte dall’analisi della sua storia personale per parlare di un tema più ampi e universale: la gestione del potere e la marginalizzazione culturale. Un viaggio interiore e artistico che la regista intraprende per sottolineare la potenza del cinema e dell’arte come strumento di resistenza e cura, veicolo di cambiamento e di opposizione.
Il film è stato presentato a Venezia 81 all’interno della 21° edizione delle Giornate Degli Autori.
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19.00 | FUORI CONCORSO
Reinas
Klaudia Reynicke (Svizzera, Perù, 2024, 104’- v.o. sott. ita)
Il caos sociale e politico che ha sconvolto il Perù negli anni Novanta, costringe due sorelle a lasciare per sempre la loro casa. Fra il bisogno di fuggire dall’insicurezza di un paese alla deriva e la paura di abbandonare le proprie rassicuranti abitudini, devono fare i conti con il diventare grandi.
Coming-of-age parzialmente autobiografico e costruito sui ricordi di una generazione, Reinas si nutre letteralmente dell’atmosfera degli anni che mette in scena. Con apparente leggerezza, il film cattura ricordi, sensazioni, musiche, persino odori che sembrano essere stati congelati nel tempo aspettando solo il momento giusto per rinascere.
Presentato in prima mondiale in concorso World Cinema Dramatic al Sundance 2024 e selezionato alla 74° Festival di Berlino nella sezione Generation
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21.00 | CORTO
Tape 001: Grace
Lisa Mazzei e Leonardo Fiori (Italia, 2023, 2’ – v.o. sott. ing)
Presentano la regista Lisa Mazzei e il regista Leonardo Fiori, modera Sentiero Critic Lab
La storia di una notturna in skateboard. Le immagini dei tre protagonisti si fondono con la voce narrazione di Grace. Un mix dal sapore sci-fi che rende omaggio e attinge all’immaginario degli anni ’90 non solo nel titolo ma anche nelle riprese con camcorder.
Selezione ufficiale di Fashion Film Festival Milano 2023, Berlin Fashion Film Festival 2023, Sarajevo Fashion Film Festival 2023 e CANIFF 2024
+ a seguire | FUORI CONCORSO
I Saw The Tv Glow
Jane Schoenbrun (Stati Uniti, 2024, 100’ – v.o. sott. ita)
Owen è un ragazzo in piena crisi adolescenziale. Grazie a Maddy, una sua compagna, resta affascinato da una serie TV trasmessa solo di notte. I due iniziano a frequentarsi, legati dalla stessa passione per lo show, dando il via a un viaggio mentale, a tratti spaventoso, che si dipana degli anni e che li porterà a dissociarsi dalla realtà.
Fascinazione e ossessione per il prodotto mass mediale come fuga, disagio scolastico e identitario, incomprensibilità tra generazioni, abusi familiari, con al centro la riflessione sul tema autobiografico della transizione di genere. Sono davvero tanti i temi importanti al centro di I Saw the tv glow che la regista Jane Schoenbrun (al suo secondo film) affronta in maniera molto personale portando il classico racconto di formazione su binari “lynchiani”, arrivando a toccare corde anche molto profonde e paurose.
Presentato in concorso al Sundance Film Festival, prodotto dalla neonata casa di produzione di Emma Stone la Fruit Tree, insieme alla celebre A24