La redazione de L’Ultimo Uomo (che racconta lo sport in maniera diversa da più di dieci anni, su web e su carta) e CineAgenzia fanno tappa a La Compagnia con la prima edizione di In Campo, tre doc in anteprima sul calcio e sul mondo che gli gira attorno. Per parlare di sport da una prospettiva differente.
La prima edizione di In Campo presenta tre documentari imperdibili per chiunque le grandi storie di sport: Copa 71 rievoca con straordinarie immagini d’epoca uno dei più grandi eventi rimossi dalla storia sportiva, l’incredibile primo torneo mondiale di calcio femminile in Messico nel 1971, a cui partecipò anche l’Italia; Allihopa: The Dalkurd Story segue la squadra di calcio curdo-svedese del Dalkurd, vista dai curdi di tutto il mondo come la nazionale del Paese che non hanno, in una scalata senza precedenti dai campionati dilettantistici alla soglia della massima divisione, l’Allsvenskan; The Home Game ci porta in Islanda, inseguendo il sogno di una scalcinata squadra amatoriale di giocare la sua prima partita ufficiale, nella coppa nazionale, sul campo di casa scavato e coltivato sulla lava, rimasto inutilizzato per 25 anni dopo una catastrofica sconfitta in trasferta.
INGRESSO: 6€ intero / 5€ ridotto compresi abbonati L’Ultimo Uomo (per i primi 20 abbonati mostrando la newsletter dedicata in cassa) / 3€ con tessera Firenze al Cinema (sugli spettacoli segnalati nella newsletter di Firenze al Cinema)
v. originale con sottotitoli in italiano
martedì 14 maggio, ore 19.00
Allihopa: The Dalkurd Story
Allihopa, “tutti assieme” in svedese, è l’eccezionale racconto di come la squadra di calcio del Dalkurd, nata come progetto sociale in una cittadina operaia di provincia svedese, sia diventata di fatto la squadra nazionale del Kurdistan. Fondato da rifugiati curdi per aiutare i giovani ad ambientarsi nella loro nuova patria, il Dalkurd è diventato simbolo di speranza e unità per milioni di curdi in tutto il mondo. La trascinante cronaca segue la squadra curdo-svedese nell’impresa di entrare nella storia del calcio europeo, con una scalata senza precedenti attraverso il calcio dilettantistico e professionistico. Incontriamo il Dalkurd nella seconda serie, mentre lotta per raggiungere per la prima volta la divisione d’élite, l’Allsvenskan, più velocemente di quanto sia mai stato fatto prima. Attraverso interviste a cuore aperto, filmati di spogliatoio e riprese che immergono nell’atmosfera delle partite, Allihopa segue il percorso di questi eccezionali protagonisti dentro e fuori dal campo. I giocatori non lottano solo per un posto ai vertici dello sport, ma anche per l’indipendenza del loro popolo: i curdi rimangono il più grande gruppo etnico al mondo senza uno Stato.
martedì 28 maggio, ore 19.00
Copa 71
Saranno presenti e incontreranno il pubblico Dario Saltari, redattore di Ultimo Uomo, Francesca Tacchi, professoressa Associata di Storia contemporanea all’Università di Firenze, autrice di Calciatrici malgrado tutto. L’altra metà del pallone nell’Italia repubblicana.
È l’agosto 1971. Le nazionali di Inghilterra, Argentina, Messico, Francia, Danimarca e Italia si ritrovano nell’assolato stadio Azteca di Città del Messico. La portata del torneo è monumentale: sponsor sontuosi, ampia copertura televisiva, merchandising a ogni angolo di strada e folle di oltre 100.000 tifosi scatenati che partita dopo partita trasformano il mitico stadio in un inferno. I media sono in adorazione e l’atmosfera evoca i più grandi momenti della storia del calcio internazionale. Ma questo torneo è diverso da tutti i precedenti: in campo sono tutte donne, e probabilmente non ne avrete mai sentito parlare. È l’incredibile storia di Copa 71, la prima Coppa del Mondo femminile non ufficiale. Disconosciuto dalla FIFA e da tutte le federazioni calcistiche nazionali, il torneo è stato completamente cancellato dalla storia. Fino a oggi.
martedì 4 giugno, ore 19.00
The Home Game
Venticinque anni fa, in un piccolo villaggio di pescatori in Islanda, un uomo costruì da solo un campo da calcio ai piedi di un vulcano, sognando di fondare una squadra per giocare in casa una partita della coppa nazionale. Il sorteggio decise invece che avrebbero giocato in trasferta, persero 10-0, e nessuno mise mai più piede sul quel campo. Venticinque anni dopo, Kari Vidarsson resuscita il sogno del padre: giocare almeno una partita di coppa in casa, e perdere con meno di dieci gol di scarto. Kari adotta la filosofia paterna e arruola chiunque voglia di giocare, compresi un pescatore e suo figlio, un riluttante parroco protestante, e una madre di tre figli. Ma proprio l’inclusione di una donna mette a rischio la storica partita, perché le squadre miste non sono accettate dalla federazione islandese.