La nuova retrospettiva del lunedì sera a La Compagnia sarà dedicata al regista aragonese Luis Buñuel, che ha demolito, in 50 anni di carriera e sempre con dissacrante ironia, il perbenismo e i pilastri della società borghese: chiesa, famiglia, esercito.
Uno dei più grandi registi di tutti i tempi. Il suo cinema resta ancora oggi un’arma affilata nella definizione della libertà individuale, sfogo delle emozioni più forti e nascoste, che il mondo razionale non riesce a gestire e che trovano espressione incondizionata nella dimensione onirica. Temi cardine della sua poetica sono l’inconscio, la sessualità, la critica antiborghese e un feroce spirito anticlericale per cui gli vengono rivolte anche accuse di blasfemia.
«Se dovessero dirmi: ti restano vent’anni da vivere, cosa vuoi fare delle ventiquattro ore di ogni singolo giorno di vita?, risponderei: datemi due ore di vita attiva e ventidue di sogno, a patto di potermene ricordare poiché il sogno esiste soltanto attraverso la memoria che lo accarezza. Adoro il sogno, anche se si tratta di un incubo, come quasi tutti i miei sogni. Perennemente disseminati di ostacoli, che conosco e riconosco. Ma la cosa mi è indifferente. Dicono che nel sonno il cervello si protegga dal mondo esterno, che sia molto meno sensibile ai rumori, agli odori, alla luce. In compenso, sembra che sia bombardato di dentro da una vera tempesta di sogni che dilaga a ondate. Miliardi e miliardi d’immagini sorgono così ogni notte, per svanire quasi immediatamente, avvolgendo la terra in un mantello di sogni perduti». Luis Buñuel
In questo percorso che va dalla fine degli anni ’20 alla fine dei ’70, tra Spagna, Messico e Francia ripercorreremo la carriera di 𝐋𝐮𝐢𝐬 𝐁𝐮𝐧̃𝐮𝐞𝐥 attraverso la formula consolidata: 10 appuntamenti, il lunedì sera, sempre accompagnati da una introduzione critica.
Biglietti
Singolo Film: 6€ /5€ ridotto
Abbonamento 8 spettacoli: 28€ /24€ ridotto studenti
Early bird fino al 1/9 abbonamento in prevendita a 24€ per tutti
Tutti i film della rassegna sono in versione originale con sottotitoli in italiano
Programma
LUNEDÌ 11 SETTEMBRE, ORE 21.00
Un cane andaluso
Un chien andalou (Francia, 1929, 16’)
Tra i lavori più famosi dell’epoca del muto, Un cane andaluso è stato realizzato da Luis Bunuel insieme a Salvador Dalì. Ancora oggi, il cortometraggio rappresenta uno dei migliori esempi di cinema surreale.
L’âge d’or
(Francia, 1930, 62’)
Il film, realizzato ancora una volta insieme a Dalì, segue le vicissitudini di una coppia di amanti intenzionati a “consumare” la propria relazione romantica che, per raggiungere questo obbiettivo, deve scontrarsi con i valori borghesi e i tabù imposti dalle istituzioni; nonostante segua un’unica vicenda, L’Age d’or è diviso in sei episodi indipendenti. In questa opera seconda l’estetica surrealista si affianca a una narrazione più compatta, attraverso la quale viene fuori la volontà del regista di criticare le istituzioni e lo status quo del suo tempo. Visivamente stupefacente e dal significato graffiante, l’opera ha fatto epoca ed ha segnato il modo di fare cinema di intere generazioni di autori.
LUNEDÌ 18 SETTEMBRE, ORE 21.00
Lui [v.restaurata]
Èl (Messico, 1953, 92’)
In occasioni delle celebrazioni religiose del periodo pasquale, il ricco possidente Francisco Galvan de Montemayor incontra la giovane Gloria. Nonostante venga poi a sapere che la ragazza è fidanzata con un suo amico, inizia immediatamente a farle una corte appassionata. Tra i lavori più apprezzati del periodo messicano di Bunuel, El è un melodramma oscuro, capace di mostrare sullo schermo la mostruosità che possono divenire l’ossessione, la gelosia e il desiderio di possesso di un uomo.
LUNEDÌ 2 OTTOBRE, ORE 21.00
Gli amanti di domani
Cela s’appelle l’aurore (Francia, 1955, 102’)
Valerio è un giovane medico che vive e lavora in Corsica; nonostante sia appagato dal proprio stile di vita, l’apparizione di una ragazza e l’improvviso coinvolgimento in un delitto lo porteranno a riconsiderare le scelte fatte. Con Amanti di domani Bunuel torna ad attaccare i valori della borghesia europea, che accusa di perbenismo e ipocrisia. Mettendo in scena le passioni del protagonista, riafferma poi il dominio del sentimento sulla ragione.
LUNEDÌ 16 OTTOBRE, ORE 21.00
Viridiana
(Messico/Spagna, 1961, 90’)
Viridiana ha come protagonista l’omonima novizia che, in procinto di prendere i voti, viene mandata dalla Madre superiora a visitare suo zio Don Jaime, suo benefattore e ultimo parente rimastole. Quando i due si reincontrano, l’uomo rimane colpito dalla somiglianza della giovane con la sua defunta consorte e comincia a provare dei sentimenti nei suoi confronti. Palma d’oro all’edizione 1961 del Festival di Cannes, il film si distingue per l’umorismo nero con cui Bunuel ammanta la vicenda, trasformandola in una irresistibile satira dei costumi e delle ossessioni degli uomini della sua epoca.
LUNEDÌ 23 OTTOBRE, ORE 21.00
l’Angelo sterminatore
El ángel exterminador (Messico, 1962, 89’)
Una famiglia dell’alta borghesia invita a cena alcuni amici, tutti appartenenti alla buona società. La serata assume subito caratteristiche grottesche, che raggiungono il culmine nel momento in cui gli ospiti e i padroni di casa si rendono conto di non essere più in grado di uscire dal palazzo. Utilizzando un registro onirico e surreale, Bunuel mette in scena una delle opere più oscure della sua filmografia; ancora una volta, al centro c’è la critica alla borghesia, rappresentata come vile e pronta a scendere a compromessi con qualsiasi valore pur di affermarsi nella lotta alla sopravvivenza.
LUNEDÌ 13 NOVEMBRE, ORE 21.00
Bella di giorno
Belle de jour (Francia/Italia, 1967, 89’)
Séverine, la giovane moglie di un chirurgo di successo, è affetta da seri problemi relazionali e fatica a entrare in contatto con il marito. Per superare le sue fobie e la sua frigidità, la donna decide di iniziare a prostituirsi. Leone d’oro alla 28ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Bella di giorno è uno dei maggiori successi della carriera di Bunuel. Con arguzia e confidenza, l’autore mette in scena il rapporto tra la protagonista e la propria sessualità, celebrando la libertà e la promiscuità, che nella poetica dell’autore diventano virtù.
LUNEDÌ 20 NOVEMBRE, ORE 21.00
la via lattea
La Voie lactée (Francia, 1969, 92’)
Pierre e Jean sono due pellegrini sul Cammino di Santiago. Oltre che nello spazio, il loro viaggio li porta anche attraverso il tempo: incontrano personaggi provenienti da altre epoche e assistono a eventi storici, che ispirano in loro riflessioni sulla dottrina e sulle eresie cristiane. Non solo nei contenuti, La via lattea è eretico anche nella forma, chiaramente ispirata dagli autori più radicali del cinema moderno (Godard e Resnais in primis). Complesso e affascinante, il film è uno dei più densi della carriera di Bunuel e negli anni non ha perso la sua capacità di interrogare e far riflettere pubblico e critica.
LUNEDÌ 27 NOVEMBRE, ORE 21.00
Il fascino discreto della borghesia
Le charme discret de la bourgeoisie (Francia/Italia/Spagna, 1972, 103’)
Una serie di sogni surreali privi di connessioni narrative, tutti incentrati su un gruppo di persone della classe media e i loro tentativi costantemente interrotti di cenare insieme. Il fascino discreto della borghesia è una commedia brillante e spietata, che si diverte a esporre l’ottusità e la vacuità della classe media. Si tratta del più grande successo della carriera di Bunuel e, a riprova di questo, fu anche insignito del premio Oscar per migliore film straniero.
LUNEDÌ 4 DICEMBRE, ORE 21.00
Il fantasma della libertà
Le fantôme de la liberté (Francia/Italia, 1974, 103’)
Il fantasma della libertà è un film composto da episodi autoconclusivi ma concatenati dalla comparsa in scena dei personaggi. Le parti che compongono l’opera si susseguono a ritmo elevato, con un ritmo che favorisce nello spettatore la risposta emotiva e la suggestione. L’impressione che lascia Il fantasma della libertà è quella di stare assistendo a un sogno lucido, il cui significato, per quanto chiaro, rimane ammantato da un’aurea onirica.
LUNEDÌ 18 DICEMBRE, ORE 21.00
Quell’oscuro oggetto del desiderio
Cet obscur objet du désir (Francia/Spagna, 1977, 105’)
Attraverso dei lunghi flashback ci vengono raccontate le vicende romantiche di Mathieu, un sofisticato francese di mezza età coinvolto in una complessa relazione con la giovanissima Conchita. Bunuel mette in scena la complessa storia di un improbabile coppia, costretta dal destino a rincorrersi senza mai riuscire a incontrarsi. Nelle sapienti mani dell’autore, la vicenda diviene occasione per farsi burla degli istinti umani e delle convenzioni imposte dalla società.