In arrivo a La Compagnia, dal 28 maggio, un sorprendente documentario che racconta l’ossessione di David Lynch per “Il mago di Oz” e l’influenza che il film ha avuto sul suo cinema.
Non ci sono dubbi che David Lynch sia il regista più enigmatico e visionario del cinema contemporaneo. Artista eclettico, negli anni è passato dall’arte, al cinema, alle serie tv lasciando sempre il segno. Se c’è, però, un filo rosso che accomuna molte delle sue opere, è il riferimento a Il mago di Oz, il film di Victor Fleming diventato uno dei più emblematici della storia del cinema. La storia di Dorothy ha segnato in maniera indelebile non solo milioni di spettatori in tutto il mondo, ma soprattutto la mente rivoluzionaria di David Lynch.
Si può affermare che nessun regista abbia tratto tanta ispirazione – coscientemente o inconsciamente – da una singola opera. I temi, le immagini e il linguaggio peculiare de Il Mago di Oz ossessionano l’arte e la filmografia di Lynch – dal suo primo cortometraggio, L’alfabeto, fino all’ultima delle sue serie, Twin Peaks: Il ritorno. David Lynch è intrappolato nella terra di Oz? Se sì, possiamo sviluppare un nuovo modo di leggere le sue opere tenendo conto di questa profonda connessione? A loro volta, Mulholland Drive, Strade Perdute o The Elephant Man costituiscono una risposta e uno sviluppo del film fantasy per eccellenza della cultura americana?
Attraverso sei diverse prospettive, narrate da alcune tra le voci più interessanti del cinema contemporaneo, il regista Alexandre O. Philippe (The People vs. George Lucas, 78/52, Leap of Faith: William Friedkin on The Exorcist…) ci trascina giù nella “tana del coniglio”, aiutandoci a rivivere e re-interpretare Il Mago di Oz, offrendoci un nuovo modo di apprezzare il simbolismo di Lynch attraverso le lenti della sua più grande fonte di ispirazione.
REGIA: Alexandre O. Philippe
PAESE: USA
ANNO: 2022
DURATA: 108 min
LINGUA: v.o. sott. ita
DISTRIBUITO DA : Wanted Cinema
INGRESSO: 6€ intero/ 5€ ridotto / 4€ con tessera Firenze al Cinema (solo per gli spettacoli indicati nella newsletter di Firenze al Cinema)