La nuova retrospettiva del Cinema La Compagnia è dedicata a Michelangelo Antonioni, autore di un cinema complesso, fieramente intellettuale e in grado di proiettare sullo schermo l’interiorità dell’essere umano
La carriera da regista di Michelangelo Antonioni ha inizio nel 1950, quando esce al cinema il suo primo lungometraggio: Cronaca di un amore; la sua attività proseguirà per cinque decadi, sino a sfiorare il nuovo millennio. Durante questo lunghissimo periodo il cineasta non ha mai smesso di sperimentare, partendo da un approccio piuttosto vicino a quello del neorealismo, per arrivare a sviluppare una messa in scena estremamente personale e particolarmente adatta alla sua poetica.
Se infatti da una parte il cinema di Antonioni non ha mai smesso di evolversi, da l’altra è sempre rimasto attaccato a un ideale artistico specifico. Il regista rifiuta il racconto classico e si propone di costruire una narrativa basata sulla grammatica delle immagini, il cui significato è intrinseco e non collegato alle azioni che esse possono contenere. Il risultato, che ovviamente varia molto a seconda della pellicola, è un Cinema artistico, profondo e estremamente moderno. Nonostante si tratti di un’operazione intellettuale, l’opera che Michelangelo Antonioni realizza a partire da questo postulato non risulta mai sterile e si dimostra anzi in grado di esporre sia l’emotività che il sentimentalismo, divenendo uno specchio attraverso il quale osservare l’interiorità dell’essere umano.
«Noi sappiamo che sotto l’immagine rivelata ce n’è un’altra più fedele alla realtà, e sotto quest’altra un’altra ancora, e di nuovo un’altra sotto quest’ultima, fino alla vera immagine di quella realtà, assoluta, misteriosa che nessuno vedrà mai, o forse fino alla scomposizione di qualsiasi immagine, di qualsiasi realtà.» (Michelangelo Antonioni)
Ingresso
Singolo film: 6€ intero / 5€ ridotto
Abbonamento 10 spettacoli: 40€ unico
Early bird: fino al 15/9 abbonamento in prevendita a 35€
Tutti i film della rassegna sono in versione originale, con sottotitoli in italiano nelle occasioni in cui la lingua non sia quella
PROGRAMMA
LUNEDÌ 16/9, ORE 21.00
La signora senza camelie di Michelangelo Antonioni (1953, 105’ – v.o. italiano sott. eng)
Clara Manni (interpretata da Lucia Bosé) è una giovane commessa che, grazie alla sua bellezza, ottiene una parte in un film. La sua opera prima si rivela essere un grande successo e subito le vengono offerti altri ruoli, ma si tratta sempre di produzioni che puntano a mettere in risalto le sue doti fisiche. La sua carriera sembra però destinata a cambiare quando il noto produttore Gianni Granchi le chiede di sposarlo.
L’opera seconda di Antonioni è una satira malinconica dell’industria cinematografica italiana del secondo dopoguerra. Più interessante della storia stessa ci sono i volti dei protagonisti e la maniera in cui il regista sceglie di portarli sul grande schermo. In particolare, il distaccato disincanto che caratterizza l’interpretazione di Lucia Bosé dona al film un aurea straniante e meta cinematografica.
LUNEDÌ 23/9, ORE 21.00
Le amiche di Michelangelo Antonioni (1955, 104’- v.o. italiano sott. eng)
Clelia si trasferisce da Roma a Torino per diventare manager di un atelier. Appena arrivata conosce Momina, una ragazza dell’alta borghesia, la cui amica Rosetta ha tentato il suicidio la notte prima. Nel giro di poco tempo Clelia entra far parte del giro delle due donne e conoscendo anche Nene, ceramista di successo fidanzata con Lorenzo, un pittore fallito evidentemente invidioso della compagna.
Basato su di un romanzo di Cesare Pavese, Le amiche è un film che si caratterizza per la profonda indagine antropologica. Questa è realizzata tramite una messa in scena che si concentra sugli ambienti e li utilizza per rendere evidente la distanza che separa i mondi delle diverse classi sociali.
LUNEDÌ 30/9, ORE 21.00
Il grido di Michelangelo Antonioni (1957, 106’- v.o. italiano sott. eng)
Aldo e Irma sono una coppia di lavoratori e vivono insieme alla figlia in Val Padana. La convivenza viene bruscamente interrotta quando Irma gli rivela di non amarlo più e di avere un amante. A nulla valgono le proteste e le minacce di Aldo, la donna è infatti decisa ad abbandonarlo. L’uomo, rimasto da solo con la figlia, sceglie di abbandonare il lavoro e la casa.
Con Il grido Michelangelo Antonioni tesse una lode all’ineluttabilità del fato e alla futilità dell’azione umana. Più si procede con la pellicola più è chiaro che i personaggi non hanno alcun potere di controllo sulle forze che determinano l’andamento della loro vita. Più ancora dei personaggi, vera protagonista è la natura che li circonda, allo stesso tempo bellissima e indifferente.
LUNEDÌ 7/10, ORE 20.30
L’avventura di Michelangelo Antonioni (1960, 144’ – v.o. italiano sott. eng)
Le vicende narrate ne L’avventura hanno inizio presso le isole Eolie, dove durante una gita in barca sparisce nel nulla la giovane Anna. Il suo fidanzato Carlo e la sua amica Claudia si mettono alla ricerca insieme, ma i due si ritrovano molto presto a provare sentimenti l’uno per l’altra.
Animato da una messa in scena meravigliosa, il film rappresenta uno degli apici della poetica di Antonioni. La vicenda umana sembra quasi fare da sfondo agli ambienti dentro la quale è ambientata: gli spazi sono animati da ricordi, ambizioni e rimpianti, invisibili ma comunque presenti e in grado di influenzare il corso degli eventi più delle azioni.
LUNEDÌ 14/10, ORE 20.30
L’eclisse di Michelangelo Antonioni (1962, 125’ – v.o. italiano sott. eng)
Protagonista de L’eclisse è Vittoria: una giovane appena uscita da una relazione con un uomo maturo. Dopo aver incontrato Piero, un agente di cambio, i due cominciano a vedersi e vagare in una periferia romana deserta e modernista.
Antonioni pone a confronto l’individuo e la massa, rappresentati rispettivamente da Vittoria e Pietro e dai passanti di Roma. Le angosce e le incertezze dei primi cozzano con l’ottimismo metropolitano della seconda; la natura della società Pop che si è formata a partire dal secondo dopoguerra rivela il suo aspetto più superficiale e, alla ricerca di una direzione per la propria vita, i caratteri provano ad adeguarsi alla sua leggerezza.
LUNEDÌ 21/10, ORE 21.00
Deserto rosso di Michelangelo Antonioni (1964, 120’ -v.o. italiano sott. eng)
Deserto rosso segue Giuliana nella sua quotidianità. La donna è sposata con un ricco industriale e ha un figlio, ma nonostante l’apparente benessere è attanagliata da una crescente angoscia che le rende sempre più difficile portare avanti la sua vita.
Antonioni osserva la protagonista (interpretata da una splendida Monica Vitti) con sguardo freddo e analitico e, come un chirurgo armato di bisturi, penetra al di sotto della superficie per esporre la sua interiorità. Il paesaggio emotivo si riflette in quello reale, che è caratterizzato dalla freddezza indifferente degli impianti industriali.
LUNEDÌ 28/10, ORE 21.00
Blow Up di Michelangelo Antonioni (1966, 111’ – v.o. eng sott. ita e cinese)
Blow Up è ambientato a Londra e ha come protagonista Thomas, un fotografo di moda che crede di aver visto (e fotografato) un omicidio. Il suo tentativo di arrivare alla soluzione del mistero sarà però infruttuoso. La realtà è infatti troppo complessa per piegarsi all’evidenza di una semplice impressionata su lastra.
Antonioni si interroga sulla natura della realtà e della fantasia, ponendo in evidenza il fatto che entrambe sono spesso definite dallo stesso linguaggio. Ne deriva quindi che sia a volte quasi impossibile dividerle e distinguerle. Il film colpisce poi per l’estetica fortemente influenzata dall’arte e della stile degli anni Sessanta, di cui Londra rappresenta una delle capitali.
LUNEDÌ 11/11, ORE 21.00
Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni (1970, 110’ – v.o. eng sott. ita)
Zabriskie Point è ambientato nell’omonima località, situata nel deserto della California. Qui si incontrano Mark, un giovane contestatore implicato nella morte di un agente di polizia, e Daria, una segretaria d’azienda che passava di lì durante un viaggio di piacere.
L’opera, prima parte del dittico americano di Michelangelo Antonioni, porta sullo schermo la visione dell’autore sugli Stati Uniti e sull’epoca delle grandi contestazioni. Il film segue due giovani che, alla ricerca della libertà più assoluta, si estraniano dal proprio contesto sociale e si recano nel punto più estremo del deserto. Qui trovano la catarsi, che è però destinata ad essere solamente un momento effimero.
LUNEDÌ 18/11, ORE 21.00
Professione: Reporter di Michelangelo Antonioni (1975, 119’ – v.o. eng sott. ita)
Un famoso reporter, annoiato e privo di motivazione nonostante il grande successo lavorativo, sceglie di punto in bianco di abbandonare la propria vita. Trovandosi per caso ad essere il primo a ritrovare il cadavere di un uomo che gli somiglia, scambia la propria identità con quella del defunto.
Professione: Reporter è un film che indaga i concetti di realtà e identità. Ponendo come teatro dell’azione un luogo isolato e completamente altro alla società moderna, riesce a rendere evidente come alcune delle più solide certezze su cui si basa l’esistenza dell’uomo contemporaneo non siano altro che costrutti sociali estremamente fragili, che perdono di senso non appena li si osserva dall’esterno.
LUNEDÌ 2/12, ORE 20.30
Identificazione di una donna di Michelangelo Antonioni (1982, 130’ – v.o. italiano sott. eng)
Mentre è alla ricerca della protagonista per il suo nuovo film, un regista conosce Mavi: una giovane aristocratica dai modi eccentrici. Tra i due si crea una forte intesa, che porta alla nascita di una relazione. L’autore inizia però a ricevere telefonate minatorie che gli intimano di lasciare la sua nuova fiamma.
Identificazione di una donna colpisce innanzi tutto per gli elementi autobiografici, inseriti con una certa ironia da Antonioni. L’intenzione dell’opera è però più complessa: si propone di esporre la superficialità della società italiana, che si manifesta nell’impoverimento dell’arte e nella natura effimera delle relazioni.
LUNEDÌ 16/12, ORE 21.00
Al di là delle nuvole di Michelangelo Antonioni (1995, 112’ – v.o. eng sott. ita)
Un regista è alla ricerca del suo prossimo soggetto e incontra una ragazza che gli racconta di avere ucciso il padre. Allo stesso tempo, due amanti non riescono a incontrarsi, mentre altri due litigano in continuazione. Infine, una donna sceglie di prendere i voti nonostante l’insistenza dell’uomo che la ama.
Al di là delle nuvole è prodotto da Wenders e rappresenta l’ultimo tentativo di Antonioni di realizzare un lungometraggio. La senilità del regista, che nel 1995 aveva già 83 anni, si contrappone alla giovane età degli interpreti. Le storie sono quelle solite del cinema dell’autore, ma trovano nuova linfa proprio nel contrasto tra presente e passato.
LUNEDÌ 23/12, ORE 21.00
La notte di Michelangelo Antonioni (1961, 122’ – v.o. italiano sott. eng)
Giovanni Pontano è uno scrittore di successo ed è sposato con Lidia. I due si recano in ospedale per visitare un amico morente; l’incontro li lascia profondamente turbati, ma devono subito recarsi a un evento di presentazione dell’ultimo libro di Giovanni. La sera, mentre sono ancora frastornati dagli eventi del giorno, si ritrovano a una festa nella sontuosa villa di campagna di un grande industriale.
La notte, trai capitoli più apprezzati della filmografia di Antonioni, mette in scena la natura effimera dei sentimenti e delle relazioni. Scandita dalla passività dei protagonisti, la pellicola espone con dolorosa chiarezza la superficialità e la mancanza di senso dei riti che scandiscono l’esistenza dei personaggi. L’ombra della morte, mai nominata e sempre presente, è palpabile e contribuisce a incupire l’intera vicenda.