Dopo aver vinto il 61° Festival dei Popoli come Miglior lungometraggio, il doc della giovane regista ucraina Alina Gorlova torna a La Compagnia per un’unica proiezione: sabato 30 aprile, in collaborazione con il festival.
In fuga dal conflitto siriano, il giovane curdo Andriy approda in Ucraina: un nuovo teatro di guerra, un nuovo universo diviso fra guerra e pace. Il destino ha sparpagliato ovunque la famiglia di Andriy, in Iraq e in Germania, e non solo lui – che lavora come volontario della Croce Rossa – ma tutte le persone alle quali è legato abitano terre desolate, zone incerte dell’anima e del cuore, segnate da altre guerre o dal vuoto di una vita senza affetti, immaginari, prospettive. Se sfuggire alla guerra o aiutare ad alleviare le sofferenze sul posto – questo è il dilemma con cui Andriy lotta durante una visita a suo fratello in Germania e un ricongiungimento emotivo con i parenti in Iraq. Dopo la morte improvvisa del padre, Andriy decide di riaccompagnare il corpo in Siria.
This rain will never stop, terminato nel 2020 ben prima dell’attuale conflitto russo-ucraino, porta gli spettatori in un viaggio umano potente e visivamente impressionante attraverso il ciclo infinito della guerra e della pace.
In collaborazione con il Festival dei Popoli, riportiamo il documentario sul grande schermo in evento unico: sabato 30 aprile, ore 19.00.
La proiezione sarà introdotta dal direttore artistico del Festival dei Popoli, Alessandro Stellino.
“La fotografia in bianco e nero contrastato del dop Vyacheslav Tsvetko, è abbacinante e mesmerica, glaciale e tendente all’astrazione, e funziona come anestetico nel racconto di guerre, lutti, separazioni famigliari, esili, nei paesaggi toccati dagli spostamenti di Lazgin, che lavora per la Croce Rossa, la cui famiglia è fuggita dalla guerra civile siriana per trovarsi in mezzo alla guerra del Donbass. (…) Un bianco e nero che diventa una metafora dei poli opposti, come guerra e pace, su cui tutto il film è costruito. I campi profughi, le fabbriche che assemblano carri armati e i concerti di orchestre per enti caritatevoli, il gay pride ad Amburgo e il matrimonio tradizionale curdo, le danze ritmate da musica araba, che tornano in tutto il film, e la sepoltura, gli agnellini e il paesaggio delle centrali nucleari. Ma sopratutto le folle che riempiono le strade delle città tedesche, ammassate nello shopping o le sfilate di manifestazioni, o la moltitudine di gente in fila per il passaporto russo, e le truppe sterminate di soldati che marciano ordinati all’unisono.” (Giampiero Raganelli, Quinlan.it)
REGIA: Alina Gorlova
ANNO: 2020
PAESE: Ucraina, Lettonia, Germania, Qatar
DURATA: 102 minuti
LINGUA: v.o. sott. ita
INGRESSO: 6€ intero/ 5€ ridotto /3€ con tessera Firenze al Cinema