Il documentario racconta il lungo percorso creativo di Vittorio Titti Maschietto, fondatore del gruppo di architettura radicale UFO insieme ai compagni di avventure Carlo Bachi, Lapo Binazzi, Patrizia Cammeo, Riccardo Foresi e a un nutrito gruppo di complici occasionali, unidentified object di un momento irripetibile della storia culturale fiorentina e internazionale.
Ideato, diretto e montato da Fabrizio Violante (Italia, 2022, 62 minuti)
Nato a Viareggio, dopo la maturità Maschietto sceglie di iscriversi alla facoltà di Architettura pur di evitare la più vicina università pisana e si trasferisce finalmente a Firenze, la sua città, dove non c’era mai bisogno di telefonarsi per incontrarsi. Qui si immerge in una facoltà in pieno fermento, animata da personalità del calibro di Leonardo Savioli, Edoardo Detti, Leonardo Ricci, Gillo Dorfles, Umberto Eco e il più conservatore Piero Sanpaolesi, che diventerà bersaglio delle proteste studentesche. Durante le occupazioni universitarie si rende protagonista, insieme a un gruppo di amici e compagni di studi, coi quali darà vita agli UFO, di alcune spiazzanti performance con gli effimeri gonfiabili, che prenderanno poi il nome di Urboeffimeri quando si ritroveranno a invadere le strade del centro storico fiorentino.
Con questi grandi elementi di disturbo dei miti e dei riti della scena urbana, prende il via l’attività creativa del gruppo all’interno del più ampio movimento radicale fiorentino, nel quale si distinguerà per l’approccio situazionista e anarchico e per interventi di architettura in scala 1/1, installazioni, slogan e manifesti in cui, mescolando significati e significanti, si rielaborano citazioni dalle favole, dai fumetti, dall’arte pop, dal cinema, dalla pubblicità, sempre con spirito al tempo stesso contestatario e goliardico. Spirito dissacrante e autoironico che Maschietto conserverà anche nella sua attività lavorativa dopo l’esperienza con gli UFO e ancora oggi nella sua veste di urbanista condotto, come ama definirsi.
Un UFO a Firenze restituisce le memorie di una vita da inguaribile radicale con un ritmato flusso narrativo, un racconto libero ed estemporaneo come una jam session, che accompagna le parole e l’ironia senza remore dell’ufo Maschietto con materiali d’archivio e invenzioni visive, nell’idea dichiarata di proiettare lo spettatore nelle esperienze performative, nelle riappropriazioni urbane, nelle favole e nelle utopie architettoniche di un personaggio travolgente.
Sabato 28 maggio, ore 10.30
Alla presenza dell’architetto Titti Maschietto, dell’artista Edoardo Malagigi e del professore Fabrizio Violante.
INGRESSO GRATUITO FINO AD ESAURIMENTO POSTI
L’evento si terrà in Saletta (22 posti max). Nell’ambito del corso di perfezionamento post-laurea “La città tra spettacolo ed evento. Governance, city branding e location management”, organizzato dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze anche con la collaborazione di Fondazione Sistema Toscana.