Da Martin Scorsese e David Fincher, da Wes Anderson a Richard Linklater, passando per Peter Bogdanovich, Olivier Assayas e Kiyoshi Kurosawa: ci sono alcuni dei migliori registi di ieri e di oggi nel documentario di Kent Jones Hitchcock/Truffaut, in programma a La Compagnia il 2 gennaio 2017 alle 15 e alle 21, per la rassegna Best of.
Gli autori “dialogano” con i due maestri del cinema annunciati nel titolo, per svelare allo spettatore l’estetica, le tecniche e la filosofia del cinema di Alfred Hitchcock.
Lo fanno grazie all’abile montaggio di Jones, che unisce le interviste alle registrazioni audio originali della conversazione che il maestro del brivido ebbe con Truffaut nel 1962, in un appassionante botta e risposta. Quella conversazione tra Hitchcock e Truffaut durò una settimana e servì al regista francese per scrivere il libro Il cinema secondo Hitchcock, che cambiò per sempre l’opinione della stampa americana nei riguardi del regista britannico ed ebbe un certo peso nei mutamenti degli equilibri di potere tra la figura del cineasta e lo Studio System. Ad accompagnare le parole di Scorsese, e degli altri, ci sono vari spezzoni dei film di Hitchcock.
Truffaut e Hitchcock si erano incontrati per la prima volta nell’inverno del 1954, quando il futuro esponente della Nouvelle Vague, allora un giovane critico dei Cahiers du cinéma, era impegnato nella recensione di un film del maestro britannico. A Hollywood, otto anni più tardi, il 13 agosto, ebbe inizio la loro celebre conversazione. Truffaut era un trentenne con 3 pellicole all’attivo (I 400 colpi, Jules e Jim e La calda amante); Hitchcock ne compiva esattemente 63 e aveva firmato la regia di oltre 40 film e stava per uscire il suo capolavoro Gli uccelli.
Da quando sono diventato un regista – scriveva in una lettera Truffaut – la mia ammirazione per lei non si è in alcun modo indebolita; al contrario, si è rafforzata ed è cambiata di natura. Molti registi amano il cinema, ma ciò che lei possiede è un amore per la celluloide stessa e questo è ciò di cui vorrei parlare con lei“. Hitchcock gli aveva risposto con due righe di telegramma: “Caro signor Truffaut, la sua lettera mi ha fatto venire le lacrime agli occhi. Sono veramente felice di ricevere un tale tributo da parte sua“.