Al cinema con Šostakovič
Nuova Babilonia
di Grigorij Kozincev e Leonid Trauberg, Urss 1929; b/n; 95 min.; did. in russo, sott. it.
Una tragica storia d’amore sule barricate della Comune di Parigi, il primo tentativo della classe operaia volto alla conquista del potere. Lei, commessa ai grandi magazzini Nuova Babilonia, è attiva nel campo dei Comunardi. Lui, un ex contadino, milita dall’atra parte. Alla fine, il sacrificio dell’amata sull’altare della rivoluzione, gli farà aprire gli occhi sulla verità di quei tragici fatti.
PROGRAMMAZIONE
Manifesto
di Julian Rosefeldt, 2015, Germania/Australia, 95'
Il manifesto del Partito Comunista raccontato da un senzatetto, i motti dadaisti interpretati da una vedova durante un’orazione funebre, Dogma 95 spiegato da una maestra ai suoi allievi. Dodici personaggi (più uno) celebrano i movimenti artistici all’interno di altrettanti ambienti, attraverso un sorprendente collage di famosi manifesti del Novecento scritto da Julian Rosefeldt e interpretato dall’attrice australiana Cate Blanchett, vincitrice dell’Oscar.
Tra gli autori citati nel film: Filippo Tommaso Marinetti, Tristan Tzara, Kazimir Malevich, André Breton, Claes Oldenburg, Yvonne Reiner, Sturtevant, Adrian Piper, Sol LeWitt e Jim Jarmusch.
INGRESSO: intero 6€ / ridotto 5€
versione originale con sott. ita.
PROGRAMMAZIONE
Manifesto
di Julian Rosefeldt, 2015, Germania/Australia, 95'
Il manifesto del Partito Comunista raccontato da un senzatetto, i motti dadaisti interpretati da una vedova durante un’orazione funebre, Dogma 95 spiegato da una maestra ai suoi allievi. Dodici personaggi (più uno) celebrano i movimenti artistici all’interno di altrettanti ambienti, attraverso un sorprendente collage di famosi manifesti del Novecento scritto da Julian Rosefeldt e interpretato dall’attrice australiana Cate Blanchett, vincitrice dell’Oscar.
Tra gli autori citati nel film: Filippo Tommaso Marinetti, Tristan Tzara, Kazimir Malevich, André Breton, Claes Oldenburg, Yvonne Reiner, Sturtevant, Adrian Piper, Sol LeWitt e Jim Jarmusch.
INGRESSO: intero 6€ / ridotto 5€
versione originale con sott. ita.
PROGRAMMAZIONE
Manifesto
di Julian Rosefeldt, 2015, Germania/Australia, 95'
Il manifesto del Partito Comunista raccontato da un senzatetto, i motti dadaisti interpretati da una vedova durante un’orazione funebre, Dogma 95 spiegato da una maestra ai suoi allievi. Dodici personaggi (più uno) celebrano i movimenti artistici all’interno di altrettanti ambienti, attraverso un sorprendente collage di famosi manifesti del Novecento scritto da Julian Rosefeldt e interpretato dall’attrice australiana Cate Blanchett, vincitrice dell’Oscar.
Tra gli autori citati nel film: Filippo Tommaso Marinetti, Tristan Tzara, Kazimir Malevich, André Breton, Claes Oldenburg, Yvonne Reiner, Sturtevant, Adrian Piper, Sol LeWitt e Jim Jarmusch.
INGRESSO: intero 6€ / ridotto 5€
versione originale con sott. ita.
Evento
Presentazione progetto NiCeR
Presentazione al pubblico e alla stampa dei risultati del progetto NiCeR: laboratori teatrali, percorsi creativi e partecipati di inclusione e cooperazione tra rifugiati e comunità locali realizzato in 7 città europee.
Evento
Three of us
di Mauro Maugeri, 2017, 52'
Keita vive a Roma ma è ivoriano. Hava viene dal Kosovo, ma la sua casa oggi è a Berlino. Ali è un rifugiato politico siriano a Timisoara, in Romania. Tre storie di viaggio nell’Europa dalle alterne Frontiere, tre riflessioni sull’Alterità e sulla complessità del nostro tempo di diritti pretesi e violati. Un giorno ipotetico, dall’alba al tramonto, nel cuore di tre città: tre mondi che si intrecciano, tra realtà e messa in scena, per provare a raccontare cosa vuol dire essere stranieri in terra straniera.
PROGRAMMAZIONE
Lievito madre – Le ragazze del secolo scorso
di Concita De Gregorio, Esmeralda Calabria, Italia, 2017, 60 min
La politica, il sesso, il lavoro, i sogni: in ‘Lievito madre’ (presentato all’ultima Mostra del cinema di Venezia) Concita De Gregorio raccoglie le voci di 15 donne. Che ci hanno fatto crescere.
Un progetto che viene da lontano. Ore e ore di interviste a moltissime donne, un progetto web su Repubblica.it (Cosa pensano le ragazze) e oggi un film che dopo la prima veneziana si vedrà in tv su RaiTre.
“Un racconto intimo delle donne che ci hanno preceduto e formato” raccontano le registe.
Biglietto intero 6€ / ridotto 5€
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Onikuma
di Alessia Cecchet, Italia/Usa, 2016, 13’
Okinuma è uno yokai (demone del folclore giapponese) che appare sotto forma di orso bipede noto per dare la caccia ai cavalli. Circondate da un paesaggio misterioso, due donne iniziano un percorso che le porterà a comprendere che i demoni possono apparire sotto molteplici forme.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Mohamed, le prenom
di Malika Zairi, Francia/Marocco, 2016, 15’
Mohamed è uno dei più diffusi nomi nel mondo ma non è un nome facile da portare. Per il piccolo Mohamed di dieci anni è una continua fonte di problemi e confusione. Con grande leggerezza ed efficacia si affrontano i problemi dell’incontro e dell’accoglienza che si confrontano con il desiderio diffuso di rifiutare e non voler capire.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
The incredible elastic man
di Karolina Specht, Polonia, 2013, 5’
Le evoluzioni di un personaggio destrutturato che forse cerca di darsi una forma ma la sua estrema flessibilità gli fa temere incontri. Ma si può davvero vivere completamente separati dagli altri e dalla realtà?
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Mais qu’est-ce qu’elles veulent?
di Coline Serreau, Francia, 1975, 90’
Coline Serreau realizza questo storico documentario da sola, senza équipe. Otto donne le parlano del loro vissuto, del loro destino, di ciò che sperano e vogliono... Sono operaie, contadine, madri di famiglia e si interrogano sulla loro vita e sul loro ruolo nella società. Cinema diretto e modello di un modo di documentare, al femminile, molto libero ed efficace.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Initiation aux Musiques ed Danses Amazigh
di Farida Benlyazid, Marocco, 2016, 25'
Scopriamo che la musica e le danze Amazigh/Berbere sono millenarie e gelosamente custodite in cinque regioni del Marocco. Farida Benlyazid propone un viaggio cinematografico che attraversa paesaggi e ambienti di straordinaria diversità.
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA E DONNE 2017
Noi siamo cultura – Monuments Women
di Giuseppe Carrieri, Italia, 2017, 22'
Noi siamo cultura”, è un viaggio lungo l’Italia alla scoperta dell’imprenditorialità culturale indipendente. Storie di “lavoratori culturali”, dove tra ricchezza storica, bellezze artistiche e architettoniche ed economie locali, si sviluppano startup, progetti sociali ed imprese creative del territorio. Produzione laeffe- La TV di Feltrinelli.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Incontro con le registe presenti
Festival internazionale di cinema e donne 2017
Consegna del Sigillo della Pace del Comune di Firenze
Consegna del Sigillo della Pace del Comune di Firenze
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Saint-Jacques… La Mecque
di Coline Serreau, Francia, 2005, 112'
Tutto inizia da tre fratelli che per incassare la cospicua eredità della mamma sono obbligati a fare a piedi il pellegrinaggio che porta a Santiago de Compostela. Sono una professoressa laica, un ricco imprenditore e un alcolizzato filosofeggiante. Si detestano cordialmente. Camminano con un gruppo di altre sei persone tra le quali un immigrato mussulmano molto giovane che crede di andare alla Mecca. Un fuoco d'artificio di invenzioni narrative e visive. Profondo, divertente, onirico e realistico. Incanto musicale e splendidi paesaggi. Esilarante e commovente.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Don’t lose your head
di Karolina Specht, Polonia, 2015, 4’
Corto animato che mostra come sia facile “perdere la testa”. La narrazione si svolge esclusivamente sul piano visivo. Da composizioni semplici si passa a scene piene di colore e caledoscopiche.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Swallows
di Sofia Bost, Portogallo, 2015, 15’
Sara è arrivata a Londra dal Portogallo per cercare lavoro come grafica ma è finita, come tanti, a lavorare in cucina. Per lei è il momento delle decisioni: tornare e rendere reale il contatto virtuale che la fa sentire vicina agli affetti lasciati a casa o andare avanti e provare a realizzare i suoi progetti?
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Musique Amazigh d’Hier et d’Aujourd’hui
di Farida Benlyazid, Marocco, 2016, 25'
La tradizione berbera mette insieme poesia e musica affidando agli strumenti a corda un ruolo fondamentale. Compositori e interpreti compiono percorsi iniziatici omaggiando i loro maestri e declinandone gli insegnamenti anche con strumenti contemporanei.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Beti Bezperako Koplak (Versi di una notte senza mattino)
di Begoña Vicario, Spagna, 2016, 5'53''
Animazione dal segno potente. Nei Paesi Baschi alla vigilia di Sant’Agata i bersolaris, vanno di casa in casa cantando versi e accompagnandosi con il ritmo dei bastoni. La bersolari Maialen Lujanbio, con i suoi versi, fa una cruda denuncia alla violenza di genere.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Tambours battant
di Izza Génini, Francia/Marocco, 1999, 52'
Il battito dei tamburi battenti si propaga nello spazio e lo satura nelle ricorrenze religiose e non, nelle feste, nei raduni di musicisti. Ce ne sono di enormi e di minuscoli, come quelli che volteggiavano sotto le nostre finestre a Casablanca quando ero bambina.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Film scelti da Mariann Lewinsky
Festival internazionale di cinema e donne
Ella Maillart – Double Journey
Mariann Lewinsky e Antonio Bigini, SVIZZERA/ITALIA, 2015, 40’
Nel 1936 due donne si allontanano dall’Europa dove il nazismo trionfa e la guerra si avvicina. Ella Maillart, scrittrice di viaggio, fotografa e sportiva a tutto campo, dalla vela all' hockey su ghiaccio, parte con Annemarie Schwarzenbach scrittrice e viaggiatrice anche lei. Quel viaggio diventa un mito. Nel libro che ne trae, Ella Maillart parla di due cineprese, ma si pensava che i filmati non esistessero più. Mariann Lewinsky li ha ritrovati.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Mariann Lewinsky: ricerca, cura e restauro del cinema
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Corniche Kennedy
di Dominique Cabrera, Francia, 2016, 94'
A Marsiglia, una banda di ragazzi provenienti da quartieri nord, in fuga da esclusione e miseria ha conquistato un lembo di territorio sulle rocce che formano la Corniche, la famosa passeggiata sul mare, una zona di ricchi. Si sfidano in pericolosissimi tuffi dall’alto e la regista filma i voli nel vuoto, le danze sott’acqua. Ma il rischio più grande per i ragazzi non viene dalla sfida all’abisso.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
In Between
di Tatiana Forese, Marocco, 2017, 67’
Cinque donne italiane occupate in modo diverso, con storie e provenienze diverse, che condividono le fatiche e le opportunità della vita di un paese che non è il loro e ci raccontano un nuovo modo di emigrare.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
A Caça Revoluções
Margarida Rêgo, PORTOGALLO, 2014, 11’
1974, rivoluzione dei garofani. Si guardano le immagini di allora cercando di capire cosa significhi prendere parte a una rivoluzione, battersi per una causa. Si esplorano le relazioni tra due generazioni, due tempi, due modi diversi di lottare e ci si appropria delle immagine fotografate attraverso il disegno.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Creatures
Tessa Moult-Milewska, POLONIA, 2015, 10’
La love story di Harold e Matylda, personaggi grotteschi che cercano disperatamente di sottrarsi dall’ostracismo sociale. Provano a modificare la loro immagine per renderla accettabile. Figure intagliate con la stessa tecnica della grande Lotte Reiniger.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Areka
(In lingua basca La fossa), Begoña Vicario,SPAGNA, 2017, 06:35’’
Euxebi ha avuto il padre ucciso nella guerra civile e ha subito la repressione franchista. La dittatura è finita da molto ma la memoria negata è difficile da recuperare come i corpi occultati.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Io sono Mia
Sofia Scandurra, ITALIA/GERMANIA/ SPAGNA, 1978, 95’
Primo film italiano realizzato con un team tecnico artistico tutto femminile molto professionale. È tratto dal romanzo di Dacia Maraini Donne in Guerra, lo dirige Sofia Scandurra che lo sceneggia assieme a Lù Leone. La fotografia è di Nurith Aviv, il montaggio di Gabriella Cristiani e le scenografie di Ricci Poccetto. La musica è scritta da Giovanna Marini. In scena Stefania Sandrelli, Michele Placido, Maria Shneider. Inizia con Vannina e Giacinto in vacanza estiva su un’isola. Una serie di incontri segneranno il cambiamento di lei e l’inizio della sua emancipazione. Ai tempi scandalo e odio/amore di pubblico e critica. Copia restaurata.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Rester là-bas
Dominique Cabrera, FRANCIA, 1992, 45'
Dominique Cabrera, che è figlia di francesi nati in Algeria, decide di tornare ad Algeri per incontrare quelli che sono rimasti là e sono oggi cittadini algerini. Cosa ne è della comunità pied-noirs? Un film sulla memoria e sulle percezioni del presente, alla luce delle differenti eredità.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Ici là-bas
Dominique Cabrera, FRANCIA, 1987, 13’
L’Algeria e quel che significa provenire dall’altra costa del mare. C’è chi è partito, ma c’è anche chi ha deciso di rimanere. Per Dominique Cabrera l’occasione di riflettere anche su sé stessa, sul senso dell’impegno politico, delle scelte della realtà e dell’utopia. Anche attraverso il rapporto con la madre testimoniato da una vera e propria intervista.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Ranger les photos
Dominique Cabrera e Laurent Roth, FRANCIA, 2010, 14'
Le foto sono sempre state per me importantissime: compongo sempre gli album come se facessi un film, ordinando le foto come ordino scene e sequenze… Fare foto, sistemarle, dar loro vita, comporta fare delle scelte; amo guardarle, è come fossero delle note, dei quadri, la direzione di un percorso. Dominique Cabrera
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Incontro con le registe presenti.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Les Femmes dans la Musique Amazigh
Farida Benlyazid, MAROCCO, 2016, 25’
Il canto delle donne è parte integrale del patrimonio della cultura Amazigh/Berbera nelle sue forme multiple e variate a seconda delle diverse regioni. Facciamo la conoscenza con alcune musiciste, custodi della tradizione o innovatrici, tutte animate dalla stessa passione capace di attraversare tempi e confini.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
L’autre côté de la mer
Dominique Cabrera, FRANCIA, 1997, 89'
Georges, un industriale pied-noir ha deciso di restare in Algeria dopo l'indipendenza. Nel 1994 torna in Francia per un’operazione chirurgica Il destino lo fa incontrare con Tarek, un medico beur, che ha deciso di rifiutare la sua cultura d'origine. L'amicizia che nasce da questo incontro porterà entrambi a rimettere il discussione le proprie convinzioni.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Aïta
di Izza Génini, MAROCCO, 1988, 26’
Interpretato dagli Cheikhat, i musicisti itineranti, la Aita è un grido che diviene canto, un canto che si trasforma in appello. Può essere un grido di dolore o un grido di amore e speranza. L'interprete è Fatna Bentelhoceine e il gruppo gli Oulad Aguida.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Cédrat, le fruit de la splendeur
di Izza Génini, Francia/Marocco, 1991, 26’
Perché tanto lavoro ed attenzione sono riservati ai cedri spendenti e profumati che si coltivano in Marocco? Perché nella tradizione ebraica è stato Dio stesso ad indicare a Mosè il cedro come una delle quattro piante da avere durante la celebrazione di Succott, la festa delle capanne. Un ramo di palma, due di salice, tre di mirto e un cedro perfetto.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Pour le plaisir des yeux
di Izza Génini, Francia/Marocco, 1997, 51’
L’arte del trucco è una magia tutta marocchina. Ci sono donne capaci di trasformare per un giorno una contadina in una principessa quando non in una regina. Due di queste artiste-maghe ci introducono ai segreti della bellezza e della seduzione. Nel nord del Marocco chi pratica il trucco e l’ornamento è una persona importante chiamata Zyana, nel resto del paese Neggaffa.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
L’ombra della sposa
di Alessandra Pescetta, Italia, 2017, 11’
“C’è sempre un mare rosso, un mare vivo o morto, che si para davanti a chi va ramingo, in cerca di casa” scrive Stefano D’Arrigo in Horcynus Orca. Entriamo nelle visioni degli ultimi istanti di vita di soldati e marinai scomparsi nelle profondità del Mediterraneo durante la seconda Guerra Mondiali.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Punishment Island
di Laura Cini, Italia, 2017, 56’
In Uganda c’è la piccola isola di Akampene che, prima di essere sommersa dalle acque del lago Bunyonyi, esprime un desiderio: raccontare la sua tragica storia di sofferenza e morte. Sull’isola, infatti, erano abbandonate le ragazze che restavano incinte senza essere sposate. L’isola racconta, ma parlano anche Mauda, Jenerasi e Grace che si sono salvate. Una storia segreta o già una leggenda?
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Pourquoi pas!
di Coline Serreau, Francia, 1977, 93’
Fernand, è bisessuale, Louis, omosessuale. Alexa è la donna che vive con loro. Queste, però sono solo definizioni poco corrispondenti agli equilibri che si compongono e scompongono come le figure che volteggiano sul trapezio nel circo. Tutto può succedere e tutto può cambiare, specialmente se entra in campo qualcun altro. Perché no?
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
“La Fabbrica della Bellezza” di Matilde Gagliardo, riflessioni
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
La fuga
di Sandra Vannucchi, Italia/Svizzera, 2017, 78’
Silvia ha undici anni, vive a contatto con la grave depressione della madre e si sente incompresa dal padre. Vorrebbe visitare Roma e, dato che nessuno vuole o può accompagnarla, decide di farlo da sola. Comincia così una fuga che la porta a far conoscenza con una, quasi coetanea, rom che la ospita per qualche giorno nel campo in cui vive. Nasce una complicata ma sincera amicizia che farà crescere entrambe. Girato in un vero campo rom con i suoi reali abitanti.
Festival internazionale di Cinema e Donne 2017
Solutions locales pour un désordre global
di Coline Serreau, Francia, 2010, 113'
Che cosa si può fare ora per arrestare il declino dell'umanità e contrastare la crisi di cui la Serreau parla da tempo e in largo anticipo? In questo film cult, campione d'incassi ovunque e in Italia mai distribuito, significa anche ritornare a produzione legate al ciclo millenario della terra. Perché ci sono persone che in ogni parte del globo ci stanno lavorando e fervono teorie e pratiche. Basta saperlo e collegarsi.
PROGRAMMAZIONE
Evviva Giuseppe
di Stefano Consiglio, 2017, Italia, 90'
Giuseppe Bertolucci: regista di cinema, teatro, televisione, scrittore, poeta, autore del cult Berlinguer ti voglio bene. Raccontato attraverso la voce del padre Attilio (che evoca il doloroso privilegio dell’essere fratello minore); quella del fratello maggiore Bernardo (che racconta con struggente dolcezza la sua nascita); le testimonianze di amici e colleghi: Lidia Ravera, Mimmo Rafele, Marco Tullio Giordana, Nanni Moretti; i ricordi di alcune tra le sue attrici predilette: Stefania Sandrelli, Laura Morante e Sonia Bergamasco.
Con Gian Luca Farinelli (direttore della Cineteca di Bologna); la partecipazione di Fabrizio Gifuni, Emanuele Trevi, Aldo Nove (in certi testi del quale si trovano alcune riflessioni di Giuseppe) e il monologo finale di Roberto Benigni che recita un testo scritto in omaggio all’amico di sempre, ormai scomparso.
Il film è stato presentato alla 74. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA.
Biglietto intero 6€ / ridotto 5€
PROGRAMMAZIONE
Lievito madre – Le ragazze del secolo scorso
di Concita De Gregorio, Esmeralda Calabria, Italia, 2017, 60 min
La politica, il sesso, il lavoro, i sogni: in ‘Lievito madre’ (presentato all’ultima Mostra del cinema di Venezia) Concita De Gregorio raccoglie le voci di 15 donne. Che ci hanno fatto crescere.
Un progetto che viene da lontano. Ore e ore di interviste a moltissime donne, un progetto web su Repubblica.it (Cosa pensano le ragazze) e oggi un film che dopo la prima veneziana si vedrà in tv su RaiTre.
“Un racconto intimo delle donne che ci hanno preceduto e formato” raccontano le registe.
Biglietto intero 6€ / ridotto 5€
PROGRAMMAZIONE
Manifesto
di Julian Rosefeldt, 2015, Germania/Australia, 95'
Il manifesto del Partito Comunista raccontato da un senzatetto, i motti dadaisti interpretati da una vedova durante un’orazione funebre, Dogma 95 spiegato da una maestra ai suoi allievi. Dodici personaggi (più uno) celebrano i movimenti artistici all’interno di altrettanti ambienti, attraverso un sorprendente collage di famosi manifesti del Novecento scritto da Julian Rosefeldt e interpretato dall’attrice australiana Cate Blanchett, vincitrice dell’Oscar.
Tra gli autori citati nel film: Filippo Tommaso Marinetti, Tristan Tzara, Kazimir Malevich, André Breton, Claes Oldenburg, Yvonne Reiner, Sturtevant, Adrian Piper, Sol LeWitt e Jim Jarmusch.
INGRESSO: intero 6€ / ridotto 5€
versione originale con sott. ita.
PROGRAMMAZIONE
Manifesto
di Julian Rosefeldt, 2015, Germania/Australia, 95'
Il manifesto del Partito Comunista raccontato da un senzatetto, i motti dadaisti interpretati da una vedova durante un’orazione funebre, Dogma 95 spiegato da una maestra ai suoi allievi. Dodici personaggi (più uno) celebrano i movimenti artistici all’interno di altrettanti ambienti, attraverso un sorprendente collage di famosi manifesti del Novecento scritto da Julian Rosefeldt e interpretato dall’attrice australiana Cate Blanchett, vincitrice dell’Oscar.
Tra gli autori citati nel film: Filippo Tommaso Marinetti, Tristan Tzara, Kazimir Malevich, André Breton, Claes Oldenburg, Yvonne Reiner, Sturtevant, Adrian Piper, Sol LeWitt e Jim Jarmusch.
INGRESSO: intero 6€ / ridotto 5€
versione originale con sott. ita.