PROGRAMMAZIONE
Renzo Piano – L’architetto della luce
di Carlos Saura, 2018, Spagna, 65 min.
BIGLIETTO 6€ // Ridotto 5€
Quando cresci con l’idea che costruire è un’arte, ogni volta ti sembra di assistere a un miracolo. Così è per Renzo Piano, architetto italiano tra i più celebri al mondo, autore del Centre Pompidou di Parigi, dell’Auditorium Parco della Musica a Roma e degli edifici del New York Times. A raccontare questo genio dell’architettura è un genio del cinema, Carlos Saura, che segue Piano nella progettazione del Centro Botìn a Santander, in Spagna.
PROGRAMMAZIONE
Renzo Piano – L’architetto della luce
di Carlos Saura, 2018, Spagna, 65 min.
BIGLIETTO 6€ // Ridotto 5€
Quando cresci con l’idea che costruire è un’arte, ogni volta ti sembra di assistere a un miracolo. Così è per Renzo Piano, architetto italiano tra i più celebri al mondo, autore del Centre Pompidou di Parigi, dell’Auditorium Parco della Musica a Roma e degli edifici del New York Times. A raccontare questo genio dell’architettura è un genio del cinema, Carlos Saura, che segue Piano nella progettazione del Centro Botìn a Santander, in Spagna.
FLASHBACK - SCUSATE IL RITARDO
Il sacrificio del cervo sacro
di Yorgos Lanthimos, USA/Gran Bretagna/Irlanda 2017, 120 min. versione italiana
INGRESSO: 4€ unico / 3€ ridotto solo con tessera IOinCOMPAGNIA
Un giorno Steven stringe amicizia con Martin, un sedicenne solitario che ha da poco perso il padre, e decide di prenderlo sotto la sua ala protettrice. Quando il ragazzo viene presentato alla famiglia, tutto ad un tratto, cominciano a verificarsi eventi sempre più inquietanti, che progressivamente mettono in subbuglio tutto il loro mondo. Premio per la migliore sceneggiatura al Festival di Cannes.
FLASHBACK - SCUSATE IL RITARDO
Il sacrificio del cervo sacro
di Yorgos Lanthimos, USA/Gran Bretagna/Irlanda 2017, 120 min. versione italiana
INGRESSO: 4€ unico / 3€ ridotto solo con tessera IOinCOMPAGNIA
Un giorno Steven stringe amicizia con Martin, un sedicenne solitario che ha da poco perso il padre, e decide di prenderlo sotto la sua ala protettrice. Quando il ragazzo viene presentato alla famiglia, tutto ad un tratto, cominciano a verificarsi eventi sempre più inquietanti, che progressivamente mettono in subbuglio tutto il loro mondo. Premio per la migliore sceneggiatura al Festival di Cannes.
FLASHBACK - SCUSATE IL RITARDO
Il sacrificio del cervo sacro
di Yorgos Lanthimos, USA/Gran Bretagna/Irlanda 2017, 120 min. v. originale sub. ita.
INGRESSO: 4€ unico / 3€ ridotto solo con tessera IOinCOMPAGNIA
Un giorno Steven stringe amicizia con Martin, un sedicenne solitario che ha da poco perso il padre, e decide di prenderlo sotto la sua ala protettrice. Quando il ragazzo viene presentato alla famiglia, tutto ad un tratto, cominciano a verificarsi eventi sempre più inquietanti, che progressivamente mettono in subbuglio tutto il loro mondo. Premio per la migliore sceneggiatura al Festival di Cannes.
FLASHBACK - SCUSATE IL RITARDO
Il sacrificio del cervo sacro
di Yorgos Lanthimos, USA/Gran Bretagna/Irlanda 2017, 120 min. v. originale sub. ita.
INGRESSO: 4€ unico / 3€ ridotto solo con tessera IOinCOMPAGNIA
Un giorno Steven stringe amicizia con Martin, un sedicenne solitario che ha da poco perso il padre, e decide di prenderlo sotto la sua ala protettrice. Quando il ragazzo viene presentato alla famiglia, tutto ad un tratto, cominciano a verificarsi eventi sempre più inquietanti, che progressivamente mettono in subbuglio tutto il loro mondo. Premio per la migliore sceneggiatura al Festival di Cannes.
59° FESTIVAL DEI POPOLI
How I Did It
Saletta Mymovies
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Inland Sea
di Kazuhiro Soda, Giappone, USA, 2018, 122’
Wai-chan è uno degli ultimi pescatori rimasti a Ushimado, piccolo villaggio nel mare interno di Seto, Giappone. All’età di 86 anni, pesca da solo con una piccola barca per guadagnarsi da vivere, sognando di ritirarsi. Kumi-san ha 84 anni e vaga lungo la costa ogni giorno. Crede che una struttura di assistenza sociale le abbia “rapito” il figlio disabile per ricevere sussidi dal governo. Koso-san gestisce un piccolo negozio di pesce lasciato dal suo defunto marito. Lasciata in disparte dall’era della modernizzazione del Giappone iniziata nel dopoguerra, la città di Ushimado, sta rapidamente invecchiando e declinando. La sua ricca e antica cultura e una comunità unita sono sul punto di scomparire. Filmato in bianco e nero, nel suo 7° documentario di osservazione, Kazuhiro Soda rappresenta poeticamente i giorni del crepuscolo di un villaggio e della sua gente.
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Terra franca
di Leonor Teles, Portogallo, 2018, 82’
Sulle sponde del fiume Tago, in Portogallo, un uomo vive tra la tranquillità del fiume e le relazioni che lo legano alla terra. Girato nelle quattro stagioni, Terra Franca ritrae la vita del pescatore portoghese Albertino, circondato dalla moglie Dalia e dalle sue figlie, la cui primogenita sta per sposarsi. La fine di un ciclo di vita, dal punto di vista di un pescatore solitario e gentile.
Alla presenza di Filipa Reis
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Documentari in VR
Saletta Mymovies
59° FESTIVAL DEI POPOLI
When the War Comes
di Jan Gebert, Repubblica ceca, Croazia, 2018, 76’
A prima vista la vita di Peter è quella di un tipico adolescente europeo: vive con i genitori, ha la fidanzata, è appena stato ammesso all’università. Tuttavia, la sua vita è anche altro: nel suo ruolo di capo di un gruppo paramilitare che recluta centinaia di adolescenti slovacchi con la silenziosa approvazione delle autorità. Il loro obiettivo è semplice: prepararsi alla guerra e creare una comunità modello basata su esercitazioni militari, obbedienza e soggezione.
Alla presenza del regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Chaco
di Daniele Incalcaterra, Fausta Quattrini, Argentina, Italia, Svizzera, 2018, 104’
Un uomo solo, ostinato e caparbio, da anni si batte per salvaguardare una porzione del Chaco, la vasta foresta paraguayana costantemente aggredita da interventi di de- forestazione mirati alla coltivazione industriale di carne e soya transgenici. Quell’uomo è Daniele Incalcaterra, uomo di cinema, e questa battaglia è anche il suo progetto cinematografico. Chaco registra le varie fasi di un processo che vede contrapporsi le logiche della burocrazia e degli interessi finanziari ad un inalienabile senso di giustizia.
Alla presenza dei registi
59° FESTIVAL DEI POPOLI
How I Did It
Saletta Mymovies
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Anote’s Ark
di Matthieu Rytz, Canada, 2018, 77’
Cosa succede quando la nazione in cui vivi viene sommersa dal mare? Con la dura realtà dei cambiamenti climatici che incombono, la pacifica nazione dei Kiribati nel Pacifico, deve trovare nuove strategie per la sopravvivenza della sua gente. Attraverso bellissime immagini, Anote’s Ark, intreccia due storie toccanti. Quella di Anote Tong, carismatico presidente dell’isola che, partecipando ai negoziati internazionali sul clima, lotta per trovare soluzioni, e quella di Sermery, madre di sei figli, che deve decidere se migrare verso una nuova vita in Nuova Zelanda.
Evento in collaborazione con Publiacqua
59° FESTIVAL DEI POPOLI
The Migrating Image
di Stefan Kruse, Danimarca, 2018, 28’
Le immagini non documentano la realtà, ma la creano. A partire da questo principio, in modo brillante e acuto, The Migrating Image propone un intrigante viaggio tra le immagini sui/dei migranti: alcune mai viste ed altre straviste, registrazioni militari, fotografie di droni, una macchina fotografica a 360°, fotografie satellitari, ecc. seguendo un interrogativo: come queste “immagini migranti” stanno trasformando il mondo e il nostro rapporto con esso?
Alla presenza del regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
M
di Eva Villaseñor, Messico, 2018, 52’
Miguel Villaseñor è un giovane rapper messicano famoso con il nome d’arte di Tankeone; Eva è sua sorella ed è anche la regista del film. Miguel è un musicista, ma è soprattutto una persona che ha vissuto momenti problematici e che, ancora oggi, è alla ricerca di un proprio equilibrio in un ambiente complesso e conflittuale. Eva ne sta facendo un ritratto, ma al tempo stesso si avvicina a lui per conoscerlo meglio. Miguel si muove in tanti ambienti, attraverso di lui scopriamo un Messico urbano, violento, a volte disperato, ma anche vitale.
Alla presenza della regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Nul homme n’es t une île
di Dominique Marchais, Francia, 2017, 96’
Un film che costruisce un territorio ideale, fatto di luoghi che appartengono all’Europa e che al tempo stesso disegnano un’altra idea di Europa, dalla Sicilia alla Svizzera, all’Austria. Spazi dove si vivono esperienze di rapporto con il territorio di tipo diverso. Luoghi in cui si sperimenta un modo diverso di fare ed essere una comunità, una collettività; dove, come sempre nel cinema di Marchais, dei personaggi si raccontano e raccontano il paesaggio in cui sono immersi, permettendoci di vederlo anche come splendida utopia.
Alla presenza del regista e di Riccardo Chesta (Eui) Daniela Poli (Unifi), Davide Fanfani (Unifi)
59° FESTIVAL DEI POPOLI
The Fourth Estate
di Liz Garbus, USA, 2018, 90'
I primi 100 giorni tra quelli che il presidente americano Donald J. Trump ha definito “nemici del popolo”. Un ciclo di notizie ininterrotto, la tensione continua, le indiscrezioni dell’FBI, il contatto con i funzionari russi, le inchieste rischiose e le tante discussioni per arrivare ad una notizia. Un film eccezionale che ci porta senza filtri nella trincea americana, nella redazione del New York Times, tra necessità d’informare e difesa della democrazia.
59° FESTIVAL DEI POPOLI
How I Did It
Saletta Mymovies
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Becoming Animal
di Peter Mettler, Emma Davie, Svizzera, Gran Bretagna, 2018, 78’
Girato all’interno e intorno al Grand Teton National Park, dove l’uomo incontra l’animale e scopre i suoi limiti, spinto dalla meraviglia, dalla curiosità e dal desiderio di scoprire il mistero che ci collega al nostro ambiente, in equilibrio tra imperativi ecologici e tecnologici, Becoming Animal è un invito a esplorare il nostro rapporto con il mondo “più che umano” e a riconoscerlo per quello che è: un sistema squisitamente intricato in cui tutto è vivo ed espressivo.
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Sisters
di Michał Hytroś, Polonia, 2018, 20’
Dietro le possenti mura settecentesche del più antico convento di clausura della Polonia, il monastero benedettino a Staniatki, scorre la vita di dodici suore settantenni. Nonostante l’età, e un mondo fuori che preme sull’acceleratore, cercano comunque di obbedire alla regola stabilita oltre dieci secoli fa: “Ora et labora”. Suor Anuncjata e Suor Benedykta ci introducono in quel mondo dietro le mura, che ci viene mostrato scevro da stereotipi e con tocchi di emozione e divertimento.
Alla presenza del regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Angkar
di Neary Adeline Hay, Francia, 2018, 71’
Khonsaly Hay è cambogiano. Era farmacista quando la rivoluzione nichilista dei Khmer Rossi si scatenò nella seconda metà degli anni Settanta. Come altre vittime degli orrori della storia, Khonsaly ha voluto dimenticare per trenta lunghi anni. Nel film incontra i suoi ex persecutori nell’intimità del villaggio in cui hanno vissuto, nello stesso quartiere, per anni. Lo seguiamo nel suo personale viaggio nel tempo, seguendo la trama dei suoi ricordi dolorosi ed oscuri. Il dialogo faticoso che instaura con sua figlia, regista del film, e la trasmissione della memoria si rivelano un percorso necessario e intimo.
Alla presenza della regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
I Signed the Petition
di Mahdi Fleifel, Gran Bretagna, Germania, Svizzera, 2018, 10’
Un palestinese, subito dopo aver firma una petizione on line per chiedere ai Radiohead di cancellare la data del concerto a Tel Aviv, precipita in una spirale di dubbi che lo conduce al panico. Nel corso di una conversazione con un amico comprensivo, analizza il significato della sua scelta di sostenere pubblicamente il boicottaggio culturale di Israele, decostruendolo e interpretandolo.
Alla presenza del produttore
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Life is But a Dream
di Margherita Pescetti, Italia, Palestina, 2018, 72’
La colonizzazione israeliana dei territori palestinesi continua da cinquant’anni grazie al dispiegamento di una “avanguardia umana” che autogestisce degli avamposti illegali finché lo Stato non entrerà a pieno titolo nella gestione della nuova colonia. Gedalia e Shira si sono trasferiti con i loro sei figli a Mitzpe Agit sulle colline semidesertiche che scendono verso la Valle del Giordano e fanno parte di quest’avanguardia. Hanno scelto di vivere questa frontiera per convenienza, comodità e per fascinazione verso quella vita. Il loro sogno di condurre una vita semplice, in armonia con Dio, al di fuori delle leggi e dei doveri della società, entra in contrasto con il trovarsi in uno dei luoghi più contesi e controversi del pianeta.
Alla presenza della regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Studio 54
di Matt Tyrnauer, Usa, 2018, 97’
Lo Studio 54 di New York è stato l’epicentro dell’edonismo degli anni Settanta – un luogo che non solo ha ridefinito il concetto di locale notturno ma simboleggia un’intera epoca. I comproprietari, Ian Schrager e Steve Rubell, due amici di Brooklyn che sembravano usciti dal nulla, si trovarono a presiedere all’improvviso a un nuovo genere di società newyorkese. Oggi, 39 anni dopo il taglio del nastro alla celeberrima entrata del locale, questo documentario ci racconta la storia vera del night club più famoso di tutti i tempi.
59° FESTIVAL DEI POPOLI
How I Did It
Saletta Mymovies
59° FESTIVAL DEI POPOLI
When Pigs Come
di Biljana Tutorov, Serbia, Croazia, Bosnia Herzegovina, 2017, 72’
Dragoslava ha quattro televisori, tre nipoti, due migliori amiche e un marito con cui combatte per il telecomando. Ha vissuto in cinque paesi senza mai trasferirsi dal suo appartamento in una piccola città di confine. I media e la politica si insinuano nell’intimità familiare, ma lei affronta tutto con umorismo e determinazione. Ogni nostro singolo gesto, come alzarsi al mattino, è un atto di responsabilità che inizia a cambiare il mondo.
Alla presenza della regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Kinshasa makambo
di Dieudo Hamadi, Repubblica Democratica del Congo, Francia, Svizzera, Germania, Qatar, Norvegia, 2018, 75’
Christian, Ben e Jean-Marie sono tre attivisti che lottano per un cambiamento politico di potere e libere elezioni nel loro paese, la Repubblica Democratica del Congo. Non basta postare su Twitter e Facebook, ma servono azioni concrete: meglio il dialogo con i politici o la rivolta popolare? Kinshasa Makambo ci porta al centro della piazza e dei dilemmi dei giovani africani che vogliono cambiare a tutti i costi, nonostante i proiettili, la prigione, l’esilio.
Alla presenza di Stephane Riguet
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Tanzania Transit
di Jeroen Van Velzen , Paesi Bassi, 2018, 75’
A bordo di un treno che collega le periferie alla capitale, le vicende di alcuni viaggiatori, immersi in un’umanità vivace, colorata, povera ma piena di dignità, diventa- no esemplificative di un paese immerso nel cambiamento: la Tanzania. Gli abitanti dei villaggi, profondamente legati alle tradizioni, guardano con sorpresa e un po’ di sospetto alle lusinghe della grande città. La fede dei nullatenenti deve superare le tentazioni della superstizione. La vita di una donna sola non è mai facile, a nessuna latitudine. In questo film interamente dedicato al viaggio, il paesaggio che si scorge dai finestrini resta uno dei protagonisti assoluti.
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Cerimonia di premiazione del 59° Festival dei Popoli
Premiazione
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Genesis 2.0
di Christian Frei, Maxim Arbugaev, Svizzera, 2018, 113’ FILM DI CHIUSURA
Sulle remote Isole della Nuova Siberia nell’Oceano Artico, alcuni cacciatori cercano le zanne dei mammut estinti. Il prezzo dell’oro bianco non è mai stato così alto. I cacciatori di zanne trovano una carcassa di mammut sorprendentemente ben conservata. Tali scoperte richiamano anche una schiera di scienziati genetici: vogliono riportare in vita il mammut estinto come in “Jurassic Park”. La resurrezione del mammut sarebbe la prima manifestazione della prossima grande rivoluzione tecnologica. L’uomo diventa Creatore: Genesi due punto zero.
SALA RISERVATA
Evento Privato
Il cinema è riservato per un evento privato chiuso al pubblico