PROGRAMMA

INGRESSO: 6€ intero / 5€ ridotto

Un documentario che racconta il decennio 1967-1977: un periodo che ha cambiato la società e l’assetto dell’arte contemporanea e che ha visto l’Italia conquistarsi una posizione di rilievo a livello internazionale.

INGRESSO: 7€ intero / 6€ ridotto

Accompagnati da immagini di backstage e interviste ai più stretti collaboratori di Fellini, abbiamo la possibilità di osservare “attraverso il buco della serratura” il Maestro al lavoro e scoprire nuovi aspetti dell’uomo e del suo processo creativo.

INGRESSO: 6€ intero / 5€ ridotto

Il doc di Duccio Chiarini vincitore come Miglior Documentario Italiano al 61° Festival dei Popoli. Il regista fiorentino ripercorre la storia d’Italia, a partire dalla Prima guerra mondiale così come è stata vissuta dai suoi nonni e lontani parenti fascisti.

Maggio 1991: due astronauti sovietici partono per una missione spaziale; uno dei due tornerà poco dopo, ma l’altro rimarrà in orbita, mentre sulla Terra gli avvenimenti che porteranno al crollo dell’Unione Sovietica scandiscono il tempo della cronaca.

Valacchia, 1835: due cavalieri rumeni, padre e figlio, inseguono uno schiavo Rom in fuga. Conosceranno le ingiustizie di una società ancora feudale, incontrando genti di ogni etnia e religione. Presentato alla Berlinale nel 2015, un atipico western balcanico con cui Jude ha avviato il lavoro di scavo nella storia scritta e orale della Romania.

Gli spaventosi fatti del pogrom Iași – cittadina del nordest della Romania, in cui tra il 28 e il 29 giugno 1941 furono uccisi più di 13000 ebrei – ricostruiti in maniera filologica mostrando in ordine alfabetico i nomi delle vittime, le loro fotografie, i loro documenti, le loro storie. Un’agghiacciante contabilità dell’orrore, con cui il cinema ritrova il valore di testimonianza.

Incentrato sulla testimonianza di una donna che ha subito minacce da parte dell’ex marito, il film interroga gli interstizi irrisolti del legame ambiguo che intratteniamo con il nostro “sé digitale”.

Otto anni dopo essere stata vittima di uno stupro, la regista si interroga sulle ferite dell’abuso, alternando il racconto su un sistema giudiziario patriarcale con i frammenti di diari filmati in prima persona, compiendo così un gesto di resistenza poetica.

Un evento storico: la fucilazione del generale Ion Antonescu, primo ministro rumeno durante la guerra, il 1° giugno 1946. Due filmati d’archivio a confronto: le riprese dell’esecuzione di un cineoperatore dell’epoca e le immagini di un film biografico del 1994, Oglinda di Sergiu Nicolaescu. Dov’è la Storia, dove la messinscena?

L’ascesa e l’affermazione dell’antisemitismo nella Romania degli anni ’30 e ’40 raccontata con gli scatti d’epoca del fotografo Costică Acsinte e la lettura del diario di Emil Dorian, medico, scrittore e poeta di origine ebraica.
Un potentissimo saggio politico e filosofico sulla rimozione della Storia e la persistenza delle immagini.

In seguito alla strage di Hillsborough del 1989, le misure di sicurezza negli stadi inglesi cambiarono la fruizione del football per i tifosi della working class. This means more offre una storia appassionata sul tifo calcistico, con l’impiego di archivi e immagini in realtà virtuale.

Con l’arbitro Fedayi San viviamo gli alti e bassi di una partita di calcio, per comprendere cosa significhi guadagnarsi il rispetto sul campo e convogliare l’energia di un intero stadio.

Un viaggio nel tempo attraverso le fotografie di una fotografa straordinaria come Denise Bellon. Sua figlia Yannick e Chris Marker realizzano un film a partire dal suo sguardo. Una riflessione che è al tempo stesso poetica, teorica e ironica sul potere testimoniale e immaginifico delle immagini.

A partire da una foto scattata molti anni prima, Agnes Varda compie un doppio viaggio nel tempo: indietro, verso i personaggi e i luoghi ritratti in quella foto; e avanti, verso le loro storie, i loro percorsi, che si incrociano con quelli della stessa regista.

Questo film psichedelico, montato da Bill Morrison a partire da una stampa in nitrato deteriorata di The Bells (1926) di James Youngs, vede un sogno, in cui Barrymore viene smascherato come un assassino dal mesmerista interpretato da Boris Karloff.

Un potente documentario sperimentale che ritrae la femminista Judy Rebick, fervida sostenitrice della libertà di aborto nel Canada degli anni ‘70, basato in parte sul suo libro di memorie Heroes in My Head.

INGRESSO LIBERO CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ALL'INDIRIZZO:  info@cinemalacompagnia.it

Una regista teatrale lavora all’allestimento di uno spettacolo che ricostruisce in una piazza di Bucarest la deportazione e lo sterminio di migliaia di ebrei tra il 1941 e il 1942. L’appassionante work in progress di un’opera controversa, in cui il cinema di Jude dialoga con il teatro, la storiografia e l’arte contemporanea.

Botoşani, 1981. Per le strade della città rumena compaiono scritte in carattere maiuscolo che chiedono libertà e migliori condizioni di vita. L’autore è uno studente che sarà individuato, intercettato, indagato e rovinato dalla polizia segreta. A partire dalla pièce che Gianina Cărbunariu ha tratto dalla vicenda Jude realizza una riflessione cartesiana sul rapporto fra immagine e potere nella Romania comunista.

Un film poetico come gli sguardi sugli oggetti della propria casa o sui panorami dalle finestre, quello che Jean-Daniel Pollet, tra i registi più originali del secondo dopoguerra in Francia, realizza insieme a Jean-Paul Fargier.
Un film fatto di fotografie, scattate dal regista nell’ultimo anno di vita, nella sua casa in campagna.

Un uomo (Boris Eustache, figlio di Jean) e una donna (Alix Cléo Roubaud, fotografa) sfogliano un album di foto della stessa Alix, che le descrive, ne racconta la storia. Le foto scorrono di fronte ai nostri occhi mentre le parole gradualmente non aderiscono più a ciò che vediamo.

Il cantante Kurt Girk e il suo leggendario amico Alois Schmutzer hanno pagato per la loro passione per il gioco di carte illegale “Stoss”: ormai anziani, ripercorrono la loro gioventù tra gangster e allibratori, rapine e scommesse, bische e club malfamati nella Vienna del dopoguerra.

INGRESSO: 6€ intero / 5€ ridotto

Un’ora e mezza di documentario sulla realizzazione di uno degli album gospel più importanti di sempre, in cui compaiono, oltre ad Aretha Franklin, anche James Cleveland al piano, Alexander Hamilton alla direzione del Southern California Community Choir e il reverendo battista C.L. Franklin, padre della cantante. Nella platea festante e scatenata ci sono anche dei rocker come Mick Jagger e Charlie Watts e la cantante gospel Clara Ward citata, insieme a Mahalia Jackson, tra le mentori della Franklin.

INGRESSO: 6€ intero / 5€ ridotto

Un documentario che racconta il decennio 1967-1977: un periodo che ha cambiato la società e l’assetto dell’arte contemporanea e che ha visto l’Italia conquistarsi una posizione di rilievo a livello internazionale.

INGRESSO: 6€ intero / 5€ ridotto

Un’ora e mezza di documentario sulla realizzazione di uno degli album gospel più importanti di sempre, in cui compaiono, oltre ad Aretha Franklin, anche James Cleveland al piano, Alexander Hamilton alla direzione del Southern California Community Choir e il reverendo battista C.L. Franklin, padre della cantante. Nella platea festante e scatenata ci sono anche dei rocker come Mick Jagger e Charlie Watts e la cantante gospel Clara Ward citata, insieme a Mahalia Jackson, tra le mentori della Franklin.

INGRESSO: 6€ intero / 5€ ridotto

Un documentario che racconta il decennio 1967-1977: un periodo che ha cambiato la società e l’assetto dell’arte contemporanea e che ha visto l’Italia conquistarsi una posizione di rilievo a livello internazionale.