IL CINEMA RITROVATO
L’armata Brancaleone
di Mario Monicelli (Italia 1966 - 120')
Restaurato da Cineteca di Bologna in collaborazione con Titanus
Un cavaliere in viaggio per prendere possesso del feudo di Aurocastro, viene assalito dai briganti che dopo averlo sopraffatto lo gettano in un fosso. Un membro della banda, avendo trovato la pergamena che attesta l'investitura del feudo, convince l'amico Brancaleone a sostituirsi al cavaliere. Brancaleone si mette al comando dei briganti, ma lungo il percorso per Aurocastro incappa in diverse avventure. Vincitore di tre Nastri d'argento, fu presentato in concorso al 19° Festival di Cannes. » considerato uno dei capolavori del regista, grazie anche alle scenografie e ai costumi di Piero Gherardi, in forte contrasto cromatico. Sebbene il film sia una commedia in costume, molti sono d'accordo nel ritenere che esso appartenga di diritto al genere della “commedia all'italiana”.
IL CINEMA RITROVATO
Break Up – L’uomo dei cinque palloni
di Marco Ferreri (Francia, Italia 1965 – 97')
Restaurato da Cineteca di Bologna e Museo Nazionale del Cinema, Torino in collaborazione con Warner Bros. Presentato a Venezia 73.
A Milano, il proprietario di una fabbrica di caramelle viene convinto da un pubblicitario a basare una campagna promozionale su dei palloncini gon≠ fiabili. Quando alla vigilia di Natale, il giovane industriale torna a casa, dove l'attende la fidanzata, ossessionato da una domanda: fino a qual punto si puÚ soffiare in un palloncino di gomma senza romperlo? Nonostante il ricorso ad un amico ingegnere, il problema rimane insoluto.
Il film, che inizialmente fu ridotto per una discutibile operazione commerciale del produttore Carlo Ponti a un episodio di mezz'ora del film “Oggi, domani e dopodomani”, nella sua versione estesa rappresenta una spietata analisi di Ferreri sulla superficialit‡ della societ‡ capitalistica.
IL CINEMA RITROVATO
Il camorrista
di Giuseppe Tornatore (Italia 1986 - 170')
Restaurato da Cineteca di Bologna in collaborazione con Titanus
L'esordio di Giuseppe Tornatore alla regia cinematografica che vinse, con questo film, il Nastro d'argento come miglior regista esordiente.
Nel carcere di Poggioreale un recluso, il “Professore”, comincia a farsi rispettare, sfidando un boss della camorra più anziano di lui. Egli costituisce già tra le mura del luogo di pena i quadri dell'esercito della futura camorra riformata. Preso ad un certo momento il posto del vecchio boss, che conduce vita comoda in una cella bene attrezzata, il “Professore”, sempre aiutato dall'esterno dalla sorella Rosaria, riesce ad evadere, a partire per New York, a contattare il vertice di Cosa Nostra ed a farsi riconoscere come il capo indiscusso della nuova camorra.
IL CINEMA RITROVATO
Il sorpasso
di Dino Risi (Italia 1962 - 108')
Restaurato da Cineteca di Bologna e Istituto Luce - Cinecittà in collaborazione con Surf Film, RTI, Lyon Film e LCJ Productions. Presentato a Cannes 2016.
Bruno, un presuntuoso giovanotto motorizzato, incontra casualmente un giovane universitario, timido e inibito, e lo trascina con sÈ durante un lungo ferragosto. L'aggressivit‡, il volgare e dirompente saper vivere di Bruno respingono ed insieme affascinano lo studente. Vicende e incontri vanno e vengono, legati dal lungo filo della mania automobilistica di Bruno.
Il film, generalmente considerato come il capolavoro del regista, costituisce uno degli affreschi cinematografici pi˘ rappresentativi dell'Italia del benessere e del miracolo economico di quegli anni.
L'incasso della serata sarà devoluto a Foemina, Fondazione per la maternità e la salute della donna e del neonato
IL CINEMA RITROVATO
Il mondo perduto – I corti di Vittorio De Seta
Restaurati da Cineteca di Bologna
LU TEMPU DI LI PISCI SPATA (Italia/1954, col., 9')
ISOLE DI FUOCO (Italia/1954, col., 9')
SURFARARA (Italia/1955, col., 9')
PASQUA IN SICILIA (Italia/1955, col., 8')
CONTADINI DEL MARE (Italia/1955, col, 9')
PARABOLA D'ORO (Italia/1955, col., 9')
PESCHERECCI (Italia/1958, col., 10')
PASTORI DI ORGOSOLO (Italia/1958, col., 10')
UN GIORNO IN BARBAGIA (Italia/1958, col., 9')
I DIMENTICATI (Italia/1959, col, 17') Giglio d'oro del Comune di Firenze alla prima edizione del Festival dei Popoli (1959)
IL CINEMA RITROVATO
Vittorio De Seta, Maestro del cinema
(Italia, 2016, animazione, 3') di Simone Massi
Prodotto da Bo Film con il sostegno del MiBACT
Anteprima alla 73. Mostra del Cinema di Venezia – rassegna Premio MigrArti (2016)
In una soggettiva immaginaria della durata di circa tre minuti, lo sguardo di Vittorio De Seta ritrova i personaggi emblematici dei suoi film. La favola disegnata da Simone Massi rievoca i volti e le azioni dei pescatori, dei pastori, dei contadini del sud Italia filmati negli anni '50 e '60 e dei migranti dei film degli anni Duemila. Un tributo a Vittorio De Seta, alla storia del cinama italiano e alla nostra cultura.
Simone Massi, premiato con un David di Donatello nel 2012, è uno dei graphic novelist italiani più conosciuti all'estero. Vittorio De Seta | Maestro del cinema è la sua ultima animazione.
IL CINEMA RITROVATO
Banditi a Orgosolo
di Vittorio De Seta (Italia, 1961, b/n, 98')
Restaurati da Cineteca di Bologna
Premio Miglior Opera Prima alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1961
Primo lungometraggio a soggetto di Vittorio De Seta dove però non recitano attori. La storia è quella di Michele, un giovane pastore che con l'aiuto del fratello minore accudisce un gregge che ha comprato indebitandosi. Tra le rocce della Barbagia ospita altri due uomini con i loro animali. I due sono ladri di bestiame e quando i carabinieri si mettono sulle loro tracce, i sospetti cadono su Michele. I due fuorilegge sparano da lontano a un carabiniere e Michele viene incolpato anche di omicidio. Michele non può affrontare il processo e decide di darsi alla latitanza... fino a quando non scoprirà di essere diventato lui stesso un bandito.
Banditi a Orgosolo, Miglior Opera Prima alla Mostra del Cinema nel 1961, è considerato il film più d'avanguardia di quegli anni, nell’uso del “linguaggio della realtà”, nel rapporto tra la presenza “sentita” della cinepresa e la realtà filmata.
PROGRAMMAZIONE
The Rolling Stones Olé Olé Olé!: A trip across Latin America
di Paul Dugdale, 2016, Gran Bretagna, 105'
Un documentario che segue il tour dei Rolling Stones nei primi mesi del 2016 attraverso dieci città latinoamericane concluso con un concerto all’aperto a l’Avana. Un road movie che celebra il potere rivoluzionario del rock in modo divertente e indagatore. Il film racconta il tour, la cultura locale e il legame unico che esiste tra i popoli dell'America Latina e i Rolling Stones combinando le vibranti riprese dal vivo con altre più intime. Una rock band immortale, che ha visto tutto ma che è ancora affamata e desiderosa di esplorare nuovi orizzonti.
IL CINEMA RITROVATO
La battaglia di Algeri
di Gillo Pontecorvo (Italia, Algeria 1966 -121')
Restaurato da Cineteca di Bologna e Istituto Luce – Cinecittà in collaborazione con Surf Film, Casbah Entertainment, CultFilms e Igor V.C. Produzioni
Nell'ottobre 1957, mentre i paracadutisti del colonnello Mathieu rastrellano la Casbah, Ali La Pointe, uno dei capi della guerriglia algerina, rievoca il passato, l'organizzazione dell'FLN (Fronte di Liberazione Nazionale), gli attentati, gli scioperi, le delazioni. Ali La Pointe è ucciso, ma tre anni dopo, in dicembre, il popolo algerino scende in piazza, proclamando la propria volontà di indipendenza.
Sobria rievocazione di taglio documentaristico sulla base di una solida sceneggiatura di Franco Solinas che, con forte coralità, mostra una guerra di popolo, spiegando anche le ragioni del “nemico”, i francesi. Leone d'oro alla Mostra di Venezia, il film ebbe vasta risonanza internazionale. Musica di E. Morricone e splendido bianconero scope di Marcello Gatti.
IL CINEMA RITROVATO
Signore e Signori
di Pietro Germi (Italia, Francia 1965 - 118)
Restaurato da Cineteca di Bologna e Istituto Luce - Cinecittà in collaborazione con DEAR International. Presentato a Cannes 2016.
Tre episodi. Quattro vitelloni vengono accusati di aver messo incinta una minorenne: il processo verrà messo a tacere con l'aiuto delle autorità religiose del paese. A una festa un uomo riesce a sedurre la moglie di un amico facendogli credere di soffrire d'impotenza. L'amore clandestino tra un uomo sposato e una giovane cassiera sarà stroncato per salvaguardare l'unione coniugale.
Vincitore del Grand Prix per il miglior film al 19° Festival di Cannes. Si tratta di uno degli esiti più alti della commedia all'italiana degli anni sessanta.
FESTIVAL DEI POPOLI
Raddem
di Danielle Arbid (Francia, Libano, 1998, 17’, v.o. sott. ita/fr)
1996, Nour, una giovane donna di origine libanese, fa ritorno a Beirut da straniera dopo anni d’assenza, sulle tracce del fotografo che scattò un’immagine di casa sua prima che fosse ridotta a macerie dalla guerra. Scoprirà che Samir, il fotografo, non c’è più, è partito anche lui, e che l’edificio che una volta era la casa di famiglia è sul punto di svanire, raso al suolo dalle ruspe.
Dans les champs de bataille: il cinema di Danielle Arbid
FESTIVAL DEI POPOLI
Seule avec la guerre
di Danielle Arbid (Francia, Belgio, 2000, 58’)
Dopo una lunga guerra civile durata sedici anni e ufficialmente terminata nel 1991, il Libano tenta faticosamente di rimettersi in piedi. Ma sotto l’apparente calma si nascondono i traumi del conflitto e la colpa di tutta una nazione. Danielle Arbid fa ritorno a Beirut: la sua camera coglie la paura della guerra, il fantasma di un nemico impunito, il peso di un passato il cui ricordo e le cui ferite sono ancora troppo vive per esser dimenticate. Malgrado l’assenza di un memoriale nella città, le cicatrici della guerra perdurano nello spirito della collettività.
Dans les champs de bataille: il cinema di Danielle Arbid
FESTIVAL DEI POPOLI
No borders
di Haider Rashid (Italia, 2016, 15’)
Alla presenza di Elio Germano
No Borders è il primo film italiano girato in realtà virtuale (VR). Elio Germano ci guida in alcuni centri italiani destinati all’accoglienza dei migranti, centri la cui capacità ricettiva risulta inadeguata rispetto alle migliaia di persone ospitate. Un viaggio a 360° per immergerci e comprendere luoghi che oggi sono al centro dell’attualità e destinazione di migliaia di persone in transito.
Eventi Speciali
FESTIVAL DEI POPOLI
Un altro me
di Claudio Casazza (Italia, 2016, 82’)
In collaborazione con Gucci per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne
Nella casa di reclusione di Bollate (Milano) ha luogo il primo esperimento italiano di “trattamento intensificato” per responsabili di violenze sessuali. La camera di Claudio Casazza si colloca con circospezione all’interno del centro, aprendo una finestra su un universo disturbante, su cui è difficile soffermare lo sguardo. Giorno dopo giorno, i racconti, le osservazioni, le opinioni degli internati si intrecciano con le sollecitazioni e gli interrogativi posti dagli psicologi. Questi ultimi stabiliscono un contatto con personalità sfuggenti, trincerate dietro alibi e deresponsabilizzazioni, tentando un percorso di cura.
Concorso Internazionale
FESTIVAL DEI POPOLI
Mani nostre
di Caterina Pecchioli (Italia, Germania, Svezia, 2016, 64’)
Alla presenza di Caterina Pecchioli
Qual è il rapporto degli Italiani con la corruzione? La regista percorre la penisola in treno dal punto più a Nord a quello più a Sud per porre questa domanda ai suoi connazionali. Il risultato è una serie di appassionanti conversazioni e testimonianze, divertenti e tragiche al tempo stesso, che si compongono in una storia collettiva dove il confine tra giusto e sbagliato tende a confondersi. L’eclettico paesaggio Italiano, esso stesso personaggio del film, fa da contrappunto al coro di voci appartenenti alle diverse generazioni.
Concorso Italiano
FESTIVAL DEI POPOLI
La Esteticién
di Sergio Oksman (Spagna, 2004, 96’, v.o. sott. ita)
Una donna, ripresa nelle sue attività quotidiane, racconta la propria vita mentre le immagini di repertorio mostrano gli eventi storici di cui è stata protagonista: la guerra, la deportazione, Auschwitz, a cui è sopravvissuta. Un documentario dalla forma classica che però improvvisamente si interrompe per far nascere un altro film, che mette in scena il lavoro del cinema sul mistero del raccontare. Sospendendo il meccanismo dell’intervista, Oksman ci parla del confine tra memoria e immaginazione, tra affabulazione e testimonianza.
I mestieri del cinema: omaggio a Sergio Oksman
FESTIVAL DEI POPOLI
Close ties
di Zofia Kowalewska (Polonia, 2016, 18’)
I nonni di Zofia, dopo una separazione di 8 anni, durante la quale lui ha vissuto con un’altra donna, tornano a vivere insieme e si preparano a festeggiare l’anniversario di matrimonio. La nipote/regista li riprende nel loro piccolo appartamento, uno (e unico) spazio, che grazie all’uso della camera, diventa un grande specchio che riflette la loro relazione. Lo sguardo della camera è dolce e comprensivo nel riprendere la vita quotidiana, in cui i vecchi rancori e la consapevolezza di non poter fare a meno l’uno dell’altra si mescolano senza distinguersi in un legame d’amore che resiste al tempo e alle turbolenze della vita.
Concorso Internazionale
FESTIVAL DEI POPOLI
Castro
di Paolo Civati (Italia, 2016, 82’)
Alla presenza di Paolo Civati
Il Castro era un’occupazione abitativa romana, un rifugio per gli esclusi, una casa per tanti ma di nessuno. Per più di dieci anni è stata una possibilità di vita per molte famiglie. Ieri era tollerato, oggi non esiste più. Oltre un anno di riprese, per rivelare il quotidiano di una comunità che ha vissuto in una situazione straordinaria. Il Castro come una torre di Babele, che si racconta con la lingua dai mille accenti e delle mille storie e umanità che lo hanno abitato.
Concorso Italiano
FESTIVAL DEI POPOLI
David Bowie, l’homme cent visages ou le fantôme d’hérouville
di Christophe Conte, Gaëtan Chataigner (Francia, 2015, 70’)
Ricco e articolato ritratto di una delle personalità più camaleontiche e geniali della musica pop, il film ripercorre le tappe fondamentali della carriera di David Bowie. La ricerca musicale portata avanti dall’artista procede di pari passo con la creazione – tutt’altro che estemporanea – dei tanti personaggi con hanno calcato il palco dei suoi concerti: da Ziggy Stardust a The Thin White Duke. Alcuni cantanti francesi emergenti (tra cui Jeanne Added, Mathieu Saïlaly e Lou Doillon) impreziosiscono il film con splendide cover di brani destinati a restare a lungo nella memoria collettiva.
Hit me with music!
FESTIVAL DEI POPOLI
Un homme perdu
di Danielle Arbid (Francia, Libano, 2007, 97’)
Thomas Koré, fotografo francese, percorre il mondo alla ricerca di esperienze estreme. Il suo cammino incrocia quello di Fouad Saleh, un fuggiasco senza una storia, né memoria del passato. Vagabondi notturni, tra Siria e Giordania, i due attraversano insieme la terra desolata e deserta del sesso a pagamento nelle stanze d’albergo, nella più profonda provincia araba. Un film sulla perdita di sé, evocativo dell’approccio fotografico di Antoine D’Agata (consulente alla sceneggiatura del film) al quale il personaggio di Thomas Koré si ispira.
Dans les champs de bataille: il cinema di Danielle Arbid
FESTIVAL DEI POPOLI
Shalom Italia
di Tamar Tal Anati (Israele, Germania, 2016, 70’)
Alla presenza di Andrea, Emmanuel e Reuven Anati
In collaborazione con la comunità ebraica di Firenze
La storia vede protagonisti tre fratelli (oggi di 73, 82 e 84 anni) appartenenti alla famiglia Anati, di Firenze. Nel 1943, per sfuggire alle persecuzioni razziali, la famiglia trova rifugio in un bosco fuori città, si stabilisce in una grotta di fortuna dove riesce a sopravvivere per molti mesi grazie alla complicità di alcune persone del luogo. Dopo la guerra, gli Anati si trasferiscono definitivamente in Israele. A distanza di 70 anni i tre uomini tornano oggi a ripercorrere i boschi nei dintorni di Firenze animati da un solo scopo: ritrovare la grotta che fu la loro casa e la loro salvezza.
Eventi Speciali
FESTIVAL DEI POPOLI
You have no idea how much I love you
di Paweł Łoziński (Polonia, 2016, 75’)
Qual è il vero significato della parola “amore”? Nel corso della nostra vita, spesso creiamo legami con i nostri cari, che poi nel tempo ci sembrano impossibili da districare. Il film racconta la storia della sofferenza di due donne, madre e figlia, legate tra loro da sentimenti difficili, complicati. Per le due protagoniste l’incontro con una terza persona diventa cruciale: un esperto terapeuta, i cui strumenti di lavoro sono le parole e l’empatia, da estraneo diventa una figura molto vicina.
Concorso Internazionale
FESTIVAL DEI POPOLI
Vita nova
di Danilo Monte, Laura D’Amore (Italia, 2016, 80’)
Alla presenza di Danilo Monte e Laura D’Amore
Il film racconta l’esperienza di fecondazione assistita vissuta da Laura e Danilo. Lui è un regista, lei è la sua produttrice e insegnante di Yoga, all’alba di questa difficile esperienza decidono di filmarsi, ci restituiscono un racconto intimo e profondo di questo particolare momento della loro vita. È un film che parla di un percorso di coppia, alla ricerca di una nuova vita.
Concorso Italiano
FESTIVAL DEI POPOLI
Les corps interdits
di Jérémie Reichenbach (Francia, 2016, 12’)
Sotto forma di poema, di canto visivo, le voci di alcuni immigrati raccontano la loro esperienza a Calais, confinati nella più grande baraccopoli d’Europa, definita la “giungla” in quanto luogo in cui l’individuo, privato di ogni dignità umana, vive in uno stato di abbrutimento, il suo corpo interdetto. Nel fermo spaziale del tempo sospeso di Calais il corpo migrante si sparge e svanisce. Solo la sua voce, carne che canta, dice il dolore senza posa.
Concorso Internazionale
FESTIVAL DEI POPOLI
Madame Saïdi
di Paul Costes, Bijan Anquetil (Francia, 2016, 60’)
“Sapete, io sono un’attrice. Se avete una parte, non esitate a chiamarmi. Abito proprio qua dietro. Sono Madame Saïdi”. Era il 2007 quando, con queste parole, una donna ultrasettantenne di Teheran, madre di ‘martire’, si palesava agli occhi di due registi francesi che, accogliendo l’invito, ritorneranno in Iran 7 anni dopo per girare un film su di lei. Con sorpresa di tutti, Madame Saïdi è diventata una nota attrice comica...
Concorso Internazionale
FESTIVAL DEI POPOLI
Swagger
di Olivier Babinet (Francia, 2016, 84’)
Swagger, muovendosi tra documentario e finzione, ci fa entrare nelle menti sorprendenti di undici adolescenti, di diversa provenienza, che crescono in una delle più svantaggiate banlieu parigine, dove i “francesi” non mettono piede. Una serie di ritratti da cui emergono le speranze, le paure e la vita di tutti i giorni. Nonostante le difficoltà, questi ragazzi hanno sogni e ambizioni che nessuno può negare loro. Olivier Babinet è riuscito a tirarli fuori e a metterli in scena in forma di musical, costruendo un film che sfida gli stereotipi sulle periferie d’Europa, oggi spesso al centro della cronaca più cupa, regalandoci una speranza per le nuove generazioni.
Concorso Internazionale
FESTIVAL DEI POPOLI
Eat that question: Frank Zappa in his own words
di Thorsten Schütte (Francia, Germania, 2016, 90’)
Un’immersione ricca di sfaccettature e di aspetti poco noti nell’universo musicale - ma non solo - di Frank Zappa, tra i più rivoluzionari compositori contemporanei. Una summa dello “Zappa-pensiero”, non solo nei confronti delle teorie musicali e delle sue rivoluzionarie sperimentazioni, ma anche nei confronti della politica, delle regole dello spettacolo, del ruolo attivo che un artista può e deve assumere all’interno della comunità mediatica.
Hit me with music!