FESTIVAL DEI POPOLI
How I did it
Incontro pubblico con gli autori
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Ama – San
di Cláudia Varejão (Portogallo, Giappone, Svizzera, 2016, 112’)
Quando i ciliegi sono in fiore nella piccola città giapponese di Wagu, le Ama-San o “donne del mare”, raggiungono le rive dell’oceano e, tramutandosi in veri e propri esseri sottomarini, s’immergono nel segreto delle sue acque alla ricerca di alghe, crostacei e molluschi. Come creature degli abissi, queste donne appartenenti a generazioni diverse preservano, nei loro agili gesti, il rituale di una pesca antica che necessita al tempo stesso di forza e delicatezza.
Concorso Internazionale
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Vergot
di Cecilia Bozza Wolf (Italia, 2016, 60’)
Alla presenza di Cecilia Bozza Wolf
Due fratelli, un padre soprannominato “Il Lupo”, una madre invisibile. Una famiglia di agricoltori di una valle alpina dove culturalmente la gentilezza è un segno di debolezza ed i modi sono ruvidi. Il figlio più giovane, Gim, sta scoprendo la sua omosessualità, ma il padre non riesce ad accettarlo. Il fratello maggiore, Alex, si trova nel mezzo: da un lato vuole incoraggiare Gim a superare le sue paure, dall’altro si sente vicino alla tradizione del padre. È difficile ritrovare l’amore nascosto in un contesto così esasperato. I protagonisti saranno in grado di continuare a vivere insieme?
Concorso Italiano
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Abigail
di Valentina Homem, Isabel Penoni (Brasile 2016, 17’)
Tra il 1940 e il 1950 Abigail Lopes partecipò alle spedizioni di Francisco Meireles, noto in Brasile per aver cercato un incontro pacifico con le popolazioni indigene che vivevano isolate. Abigail entrò in contatto con la popolazione Xavantes della Serra do Roncador (nello stato del Mato Grosso), e con loro passò otto anni della sua vita. Il film rievoca l’incontro avvenuto tra le due giovani registe e l’ormai anziana donna, nella casa colma di ricordi e suggestioni appartenenti ad un passato ricco di incontri e contaminazioni.
Concorso Internazionale
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Samir dans la poussiére
di Mohamed Ouzine (Francia, Algeria, Qatar, 2016, 60’)
Samir è un contrabbandiere algerino che trasporta petrolio nella zona di confine col Marocco. Come ogni uomo, ha delle aspirazioni, dei sogni, delle angosce. Il buio della notte e il bagliore di una sigaretta rappresentano la compagnia ideale per la messa in scena di sentimenti così profondi, l’occasione per scandagliare pensieri che alla luce del giorno fanno fatica a trovare espressione. In maniera quasi speculare, le angosce e i desideri di Samir si riflettono nello stato d’animo di chi è dietro la camera.
Concorso Internazionale
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Une jeune fille de 90 ans
di Valeria Bruni Tedeschi, Yann Coridian (Francia, 2016, 85’)
Alla presenza di Yann Coridian e Valeria Bruni Tedeschi
In collaborazione con France Odeon
Presso il reparto geriatrico dell’ospedale Charles Foix d’Ivry, Thierry Thieû Niang, coreografo di fama internazionale, conduce un laboratorio di danza con pazienti malati di Alzheimer, presso il reparto geriatrico dell’ospedale Charles Foix d’Ivry, non lontano da Parigi. Attraverso la danza le vite s’incontrano, i ricordi affiorano pieni di rimpianti, di amarezza, di accessi di gioia e solitudine. La protagonista del film, Blanche, giovane ragazza di novant’anni si innamora del coreografo, e la sua malattia diventa la malattia dell’amore.
Eventi Speciali
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Gilberto Gil: un ministro en directo
di Sergio Oksman (Spagna, 2006, 50’)
Un ritratto di Gilberto Gil, nel periodo in cui ricoprì il ruolo di ministro della cul- tura nel governo Lula in Brasile. Musica, arte e politica si intrecciano senza sosta nella vita dell’artista. Il film è allora l’immagine del corto circuito che ci può essere tra arte e politica, attraverso l’esperienza di uno dei più grandi musicisti brasiliani contemporanei.
I mestieri del cinema: omaggio a Sergio Oksman
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Incontro pubblico con gli autori
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Depth two
di Ognjen Glavonić (Serbia, Francia, 2016, 80’)
Come in un thriller, il film si apre con il ritrovamento di un camion nel Danubio al confine serbo-rumeno: al suo interno 55 cadaveri di civili albanesi, la prova occultata di un crimine di guerra. Era il 1999 e, mentre le bombe NATO cadevano su Belgrado, a Suva Reka, in un Kosovo che reclamava indipendenza, gli abitanti di un villaggio venivano rinchiusi dalla polizia serba in una pizzeria e brutalmente massacrati. Ognjen Glavonić ci conduce in un passato doloroso e non troppo lontano, in cui le testimonianze processuali di vittime e carnefici non ci risparmiano il dolore e l’atrocità surreale di una storia “intenzionalmente sepolta nel silenzio”.
Concorso Internazionale
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Fotograma
di Luís Henrique Leal, Caio Zatti (Brasile, 2016, 9’)
Il regista pone la sua videocamera davanti a un muro di cinta di una città brasiliana. Qualcosa di inatteso s’insinua nell’inquadratura, un dettaglio che diventa centrale, ineludibile. Quel fotogramma fornisce l’occasione per realizzare un sofisticato viaggio-saggio nella storia e nell’intricata rete di rapporti sociali che ogni immagine inevitabilmente evoca.
Concorso Internazionale
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Welcome
di Zhu Rikun (Cina, Svizzera 2016, 60’)
Come in un incubo oscuro. Nel corso di un sopralluogo nella regione del Sichuan (sudovest della Cina) Zhu Rikun viene fermato dalla polizia e sottoposto ad un estenuante interrogatorio sulle ragioni della sua presenza nel territorio. Come le spire del serpente si avvolgono lentamente intorno alla preda, così le parole dei poliziotti intessono attorno al regista un intrico di domande, pressioni, insinuazioni cui il regista oppone una resistenza dimessa ma inamovibile.
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Songs for Madagascar
di Cesar Paes (Madagascar, Francia, UK, 2016, 88’)
Songs for Madagascar è un viaggio intimo attraverso l’isola del Madagascar alla ricerca della sua anima musicale. Seguiamo da vicino il lavoro creativo di un gruppo di musicisti, i loro spettacoli e i loro incontri con le comunità locali. Le parole delle canzoni sono più efficaci di lunghi discorsi: con un film divertente e stimolante il pluripremiato regista Cesar Paes, lavorando a stretto contatto con gli artisti e con i ricercatori dell’Università di Southampton, porta all’attenzione del pubblico in Madagascar, in Europa e in tutto il mondo alcune questioni di rilevanza mondiale.
Hit me with music!
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The Rolling Stones olé olé olé!: A trip across Latin America
di Paul Dugdale (UK, 2016, 105’)
Il film è un road movie al seguito dell’attesissimo tour dei Rolling Stones che, nei primi mesi del 2016, li ha portati in dieci città dell’America Latina. Elettrizzanti performance dal vivo si mescolano ad uno sguardo intimo e ravvicinato nel mondo della leggendaria band. Il tour si conclude con la tappa a L’Avana, di fronte ad un pubblico di oltre un milione di persone, per un concerto assolutamente emozionante e memorabile.
Hit me with music!
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Sîpo phantasma
di Koldo Almandoz (Spagna, 2016, 67’)
Un viaggio attraverso navi fantasma, leggende, storie di uomini e di viaggi, di cinema, fantasmi e vampiri. Oscar Wilde, il Nosferatu di Murnau, Bram Stoker diventano i personaggi di un film-saggio visionario e poetico, fatto di frammenti di immagini, lettere, visioni, personaggi celebri e di mille storie, al tempo stesso fantastiche e reali.
Concorso Internazionale
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Incontro pubblico con gli autori
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A two way mirror
di Katarina Zrinka Matijević (Croazia, 2016, 42’)
Lika è un campo coperto di erba; è un alveare pieno di miele; è montagna, lago, aria, vento, albero, fiore. D’inverno, è un campo coperto di neve. Un’intensa ricognizione poetica per disegnare un suggestivo “paesaggio interiore”, quello della regista, che ci conduce a visitare Lika, la terra che fu dei suoi antenati e che sarà dei suoi discendenti. Un paesaggio magico e speciale, perché non risiede nel Regno del Reale, ma in quello, incontaminato e incorruttibile, dell’anima. Un film che guarisce le ferite interiori, perché fatto da chi l’anima ebbe ferita.
Concorso Internazionale
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Dum spiro spero
di Pero Kvesić (Croazia, 2016, 52’)
“Dum spiro spero” è un motto latino che significa ‘finché respiro spero’, ancora oggi usato da coloro che vogliono vivere fino all’ultimo respiro. Intrecciando vita quotidiana, libri e morte, il regista riflette sulla sua progressiva perdita delle forze e sulla forza che ci vuole per lasciare andare la vita. Pero Kvesić, acclamato scrittore croato, è al primo film: il risultato raggiunge le vette della sua letteratura. Un diario in cui le immagini e le parole girano libere, in un intreccio di ironiche e lapidarie scintille d’autore che sanciscono la libertà individuale, nella vita come nella morte.
Concorso Internazionale
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Beyond the snowstorm
di Levin Peter (Germania, 2016, 92’)
Il vecchio nonno del regista ha sepolto i ricordi di quando fu soldato nazista, nel 1943, durante l’invasione tedesca dell’Ucraina. Non ricorda, o non vuole ricordare, i luoghi, le genti, i pensieri e le azioni di quel lungo cammino nelle tenebre della storia. Levin Peter trova un album di fotografie che evocano il vissuto di quel giovane nazista. Comincia a interrogarlo a caccia di risposte, cercando di rompere il muro dell’incomunicabilità, e infine compie il viaggio in Ucraina sulle tracce di quel drammatico pezzo di vita del suo passato con l’obiettivo di custodirne la memoria.
Concorso Internazionale
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Hotel Splendid
di Mauro Bucci (Italia, 2016, 90’)
Alla presenza di Mauro Bucci
Hotel Splendid è un racconto intimo e corale sulla vita di una comunità di migranti provenienti dalle coste africane, ospitata presso una struttura per richiedenti asilo politico a Cesenatico. Il film documenta le esperienze quotidiane e il funzionamento di un albergo adibito a centro di accoglienza per rifugiati. Il documentario intreccia una doppia narrazione per raccontare differenti itinerari: il drammatico viaggio segnato da violenze e abusi intrapreso dai migranti per giungere in Europa e il percorso dei richiedenti asilo dall’ingresso nel centro di accoglienza fino alla conclusione dell’iter di valutazione.
Concorso Italiano
PROGRAMMAZIONE
The Rolling Stones Olé Olé Olé!: A trip across Latin America
di Paul Dugdale, 2016, Gran Bretagna, 105'
Un documentario che segue il tour dei Rolling Stones nei primi mesi del 2016 attraverso dieci città latinoamericane concluso con un concerto all’aperto a l’Avana. Un road movie che celebra il potere rivoluzionario del rock in modo divertente e indagatore. Il film racconta il tour, la cultura locale e il legame unico che esiste tra i popoli dell'America Latina e i Rolling Stones combinando le vibranti riprese dal vivo con altre più intime. Una rock band immortale, che ha visto tutto ma che è ancora affamata e desiderosa di esplorare nuovi orizzonti.
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Ma fille Nora
di Jasna Krajinovic (Belgio, Francia, 2016, 15’)
Prima di partire, Nora ha scritto a sua madre una lettera dicendole tutto quello che una figlia può dire dopo che ha deciso di lasciare la famiglia per intraprendere la propria strada. Questo sentimento, universale, assume qui una connotazione agghiacciante: Nora ha infatti lasciato la sua Bruxelles per andare in Siria e prendere parte alla Jihad. “I meccanismi di radicalizzazione sono così elaborati, così raffinati, che qualsiasi giovane ne può essere vittima”. [J. Krajinovic]
Eventi Speciali
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La chambre vide
di Jasna Krajinovic (Belgio, Francia, 2016, 58’)
Alla presenza di Samira Laakel e Shaila Ben Ali
Siamo nella Bruxelles del post-attentato e la camera vuota è quella di Sabri che, a 19 anni, ha abbandonato genitori e fratelli per andare in Siria a combattere la Jihad. Quattro mesi dopo la famiglia ha ricevuto un messaggio che ne annunciava la morte. È da quel giorno che Saliha, madre di Sabri, è impegnata in un’associazione di famiglie i cui figli hanno aderito al terrorismo islamico e che si batte perché si mettano a punto leggi e strategie per impedire che altri giovani si lascino contagiare dalla “vocazione al martirio”.
Eventi Speciali
IL CINEMA RITROVATO
La battaglia di Algeri
di Gillo Pontecorvo (Italia, Algeria 1966 -121')
Restaurato da Cineteca di Bologna e Istituto Luce – Cinecittà in collaborazione con Surf Film, Casbah Entertainment, CultFilms e Igor V.C. Produzioni
Nell'ottobre 1957, mentre i paracadutisti del colonnello Mathieu rastrellano la Casbah, Ali La Pointe, uno dei capi della guerriglia algerina, rievoca il passato, l'organizzazione dell'FLN (Fronte di Liberazione Nazionale), gli attentati, gli scioperi, le delazioni. Ali La Pointe è ucciso, ma tre anni dopo, in dicembre, il popolo algerino scende in piazza, proclamando la propria volontà di indipendenza.
Sobria rievocazione di taglio documentaristico sulla base di una solida sceneggiatura di Franco Solinas che, con forte coralità, mostra una guerra di popolo, spiegando anche le ragioni del “nemico”, i francesi. Leone d'oro alla Mostra di Venezia, il film ebbe vasta risonanza internazionale. Musica di E. Morricone e splendido bianconero scope di Marcello Gatti.
IL CINEMA RITROVATO
Signore e Signori
di Pietro Germi (Italia, Francia 1965 - 118)
Restaurato da Cineteca di Bologna e Istituto Luce - Cinecittà in collaborazione con DEAR International. Presentato a Cannes 2016.
Tre episodi. Quattro vitelloni vengono accusati di aver messo incinta una minorenne: il processo verrà messo a tacere con l'aiuto delle autorità religiose del paese. A una festa un uomo riesce a sedurre la moglie di un amico facendogli credere di soffrire d'impotenza. L'amore clandestino tra un uomo sposato e una giovane cassiera sarà stroncato per salvaguardare l'unione coniugale.
Vincitore del Grand Prix per il miglior film al 19° Festival di Cannes. Si tratta di uno degli esiti più alti della commedia all'italiana degli anni sessanta.
FESTIVAL DEI POPOLI
Raddem
di Danielle Arbid (Francia, Libano, 1998, 17’, v.o. sott. ita/fr)
1996, Nour, una giovane donna di origine libanese, fa ritorno a Beirut da straniera dopo anni d’assenza, sulle tracce del fotografo che scattò un’immagine di casa sua prima che fosse ridotta a macerie dalla guerra. Scoprirà che Samir, il fotografo, non c’è più, è partito anche lui, e che l’edificio che una volta era la casa di famiglia è sul punto di svanire, raso al suolo dalle ruspe.
Dans les champs de bataille: il cinema di Danielle Arbid
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Seule avec la guerre
di Danielle Arbid (Francia, Belgio, 2000, 58’)
Dopo una lunga guerra civile durata sedici anni e ufficialmente terminata nel 1991, il Libano tenta faticosamente di rimettersi in piedi. Ma sotto l’apparente calma si nascondono i traumi del conflitto e la colpa di tutta una nazione. Danielle Arbid fa ritorno a Beirut: la sua camera coglie la paura della guerra, il fantasma di un nemico impunito, il peso di un passato il cui ricordo e le cui ferite sono ancora troppo vive per esser dimenticate. Malgrado l’assenza di un memoriale nella città, le cicatrici della guerra perdurano nello spirito della collettività.
Dans les champs de bataille: il cinema di Danielle Arbid
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No borders
di Haider Rashid (Italia, 2016, 15’)
Alla presenza di Elio Germano
No Borders è il primo film italiano girato in realtà virtuale (VR). Elio Germano ci guida in alcuni centri italiani destinati all’accoglienza dei migranti, centri la cui capacità ricettiva risulta inadeguata rispetto alle migliaia di persone ospitate. Un viaggio a 360° per immergerci e comprendere luoghi che oggi sono al centro dell’attualità e destinazione di migliaia di persone in transito.
Eventi Speciali
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Un altro me
di Claudio Casazza (Italia, 2016, 82’)
In collaborazione con Gucci per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne
Nella casa di reclusione di Bollate (Milano) ha luogo il primo esperimento italiano di “trattamento intensificato” per responsabili di violenze sessuali. La camera di Claudio Casazza si colloca con circospezione all’interno del centro, aprendo una finestra su un universo disturbante, su cui è difficile soffermare lo sguardo. Giorno dopo giorno, i racconti, le osservazioni, le opinioni degli internati si intrecciano con le sollecitazioni e gli interrogativi posti dagli psicologi. Questi ultimi stabiliscono un contatto con personalità sfuggenti, trincerate dietro alibi e deresponsabilizzazioni, tentando un percorso di cura.
Concorso Internazionale
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Mani nostre
di Caterina Pecchioli (Italia, Germania, Svezia, 2016, 64’)
Alla presenza di Caterina Pecchioli
Qual è il rapporto degli Italiani con la corruzione? La regista percorre la penisola in treno dal punto più a Nord a quello più a Sud per porre questa domanda ai suoi connazionali. Il risultato è una serie di appassionanti conversazioni e testimonianze, divertenti e tragiche al tempo stesso, che si compongono in una storia collettiva dove il confine tra giusto e sbagliato tende a confondersi. L’eclettico paesaggio Italiano, esso stesso personaggio del film, fa da contrappunto al coro di voci appartenenti alle diverse generazioni.
Concorso Italiano
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La Esteticién
di Sergio Oksman (Spagna, 2004, 96’, v.o. sott. ita)
Una donna, ripresa nelle sue attività quotidiane, racconta la propria vita mentre le immagini di repertorio mostrano gli eventi storici di cui è stata protagonista: la guerra, la deportazione, Auschwitz, a cui è sopravvissuta. Un documentario dalla forma classica che però improvvisamente si interrompe per far nascere un altro film, che mette in scena il lavoro del cinema sul mistero del raccontare. Sospendendo il meccanismo dell’intervista, Oksman ci parla del confine tra memoria e immaginazione, tra affabulazione e testimonianza.
I mestieri del cinema: omaggio a Sergio Oksman
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Close ties
di Zofia Kowalewska (Polonia, 2016, 18’)
I nonni di Zofia, dopo una separazione di 8 anni, durante la quale lui ha vissuto con un’altra donna, tornano a vivere insieme e si preparano a festeggiare l’anniversario di matrimonio. La nipote/regista li riprende nel loro piccolo appartamento, uno (e unico) spazio, che grazie all’uso della camera, diventa un grande specchio che riflette la loro relazione. Lo sguardo della camera è dolce e comprensivo nel riprendere la vita quotidiana, in cui i vecchi rancori e la consapevolezza di non poter fare a meno l’uno dell’altra si mescolano senza distinguersi in un legame d’amore che resiste al tempo e alle turbolenze della vita.
Concorso Internazionale
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Castro
di Paolo Civati (Italia, 2016, 82’)
Alla presenza di Paolo Civati
Il Castro era un’occupazione abitativa romana, un rifugio per gli esclusi, una casa per tanti ma di nessuno. Per più di dieci anni è stata una possibilità di vita per molte famiglie. Ieri era tollerato, oggi non esiste più. Oltre un anno di riprese, per rivelare il quotidiano di una comunità che ha vissuto in una situazione straordinaria. Il Castro come una torre di Babele, che si racconta con la lingua dai mille accenti e delle mille storie e umanità che lo hanno abitato.
Concorso Italiano
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David Bowie, l’homme cent visages ou le fantôme d’hérouville
di Christophe Conte, Gaëtan Chataigner (Francia, 2015, 70’)
Ricco e articolato ritratto di una delle personalità più camaleontiche e geniali della musica pop, il film ripercorre le tappe fondamentali della carriera di David Bowie. La ricerca musicale portata avanti dall’artista procede di pari passo con la creazione – tutt’altro che estemporanea – dei tanti personaggi con hanno calcato il palco dei suoi concerti: da Ziggy Stardust a The Thin White Duke. Alcuni cantanti francesi emergenti (tra cui Jeanne Added, Mathieu Saïlaly e Lou Doillon) impreziosiscono il film con splendide cover di brani destinati a restare a lungo nella memoria collettiva.
Hit me with music!
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Un homme perdu
di Danielle Arbid (Francia, Libano, 2007, 97’)
Thomas Koré, fotografo francese, percorre il mondo alla ricerca di esperienze estreme. Il suo cammino incrocia quello di Fouad Saleh, un fuggiasco senza una storia, né memoria del passato. Vagabondi notturni, tra Siria e Giordania, i due attraversano insieme la terra desolata e deserta del sesso a pagamento nelle stanze d’albergo, nella più profonda provincia araba. Un film sulla perdita di sé, evocativo dell’approccio fotografico di Antoine D’Agata (consulente alla sceneggiatura del film) al quale il personaggio di Thomas Koré si ispira.
Dans les champs de bataille: il cinema di Danielle Arbid
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Shalom Italia
di Tamar Tal Anati (Israele, Germania, 2016, 70’)
Alla presenza di Andrea, Emmanuel e Reuven Anati
In collaborazione con la comunità ebraica di Firenze
La storia vede protagonisti tre fratelli (oggi di 73, 82 e 84 anni) appartenenti alla famiglia Anati, di Firenze. Nel 1943, per sfuggire alle persecuzioni razziali, la famiglia trova rifugio in un bosco fuori città, si stabilisce in una grotta di fortuna dove riesce a sopravvivere per molti mesi grazie alla complicità di alcune persone del luogo. Dopo la guerra, gli Anati si trasferiscono definitivamente in Israele. A distanza di 70 anni i tre uomini tornano oggi a ripercorrere i boschi nei dintorni di Firenze animati da un solo scopo: ritrovare la grotta che fu la loro casa e la loro salvezza.
Eventi Speciali
FESTIVAL DEI POPOLI
You have no idea how much I love you
di Paweł Łoziński (Polonia, 2016, 75’)
Qual è il vero significato della parola “amore”? Nel corso della nostra vita, spesso creiamo legami con i nostri cari, che poi nel tempo ci sembrano impossibili da districare. Il film racconta la storia della sofferenza di due donne, madre e figlia, legate tra loro da sentimenti difficili, complicati. Per le due protagoniste l’incontro con una terza persona diventa cruciale: un esperto terapeuta, i cui strumenti di lavoro sono le parole e l’empatia, da estraneo diventa una figura molto vicina.
Concorso Internazionale
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Vita nova
di Danilo Monte, Laura D’Amore (Italia, 2016, 80’)
Alla presenza di Danilo Monte e Laura D’Amore
Il film racconta l’esperienza di fecondazione assistita vissuta da Laura e Danilo. Lui è un regista, lei è la sua produttrice e insegnante di Yoga, all’alba di questa difficile esperienza decidono di filmarsi, ci restituiscono un racconto intimo e profondo di questo particolare momento della loro vita. È un film che parla di un percorso di coppia, alla ricerca di una nuova vita.
Concorso Italiano
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Les corps interdits
di Jérémie Reichenbach (Francia, 2016, 12’)
Sotto forma di poema, di canto visivo, le voci di alcuni immigrati raccontano la loro esperienza a Calais, confinati nella più grande baraccopoli d’Europa, definita la “giungla” in quanto luogo in cui l’individuo, privato di ogni dignità umana, vive in uno stato di abbrutimento, il suo corpo interdetto. Nel fermo spaziale del tempo sospeso di Calais il corpo migrante si sparge e svanisce. Solo la sua voce, carne che canta, dice il dolore senza posa.
Concorso Internazionale
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Madame Saïdi
di Paul Costes, Bijan Anquetil (Francia, 2016, 60’)
“Sapete, io sono un’attrice. Se avete una parte, non esitate a chiamarmi. Abito proprio qua dietro. Sono Madame Saïdi”. Era il 2007 quando, con queste parole, una donna ultrasettantenne di Teheran, madre di ‘martire’, si palesava agli occhi di due registi francesi che, accogliendo l’invito, ritorneranno in Iran 7 anni dopo per girare un film su di lei. Con sorpresa di tutti, Madame Saïdi è diventata una nota attrice comica...
Concorso Internazionale
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Swagger
di Olivier Babinet (Francia, 2016, 84’)
Swagger, muovendosi tra documentario e finzione, ci fa entrare nelle menti sorprendenti di undici adolescenti, di diversa provenienza, che crescono in una delle più svantaggiate banlieu parigine, dove i “francesi” non mettono piede. Una serie di ritratti da cui emergono le speranze, le paure e la vita di tutti i giorni. Nonostante le difficoltà, questi ragazzi hanno sogni e ambizioni che nessuno può negare loro. Olivier Babinet è riuscito a tirarli fuori e a metterli in scena in forma di musical, costruendo un film che sfida gli stereotipi sulle periferie d’Europa, oggi spesso al centro della cronaca più cupa, regalandoci una speranza per le nuove generazioni.
Concorso Internazionale
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Eat that question: Frank Zappa in his own words
di Thorsten Schütte (Francia, Germania, 2016, 90’)
Un’immersione ricca di sfaccettature e di aspetti poco noti nell’universo musicale - ma non solo - di Frank Zappa, tra i più rivoluzionari compositori contemporanei. Una summa dello “Zappa-pensiero”, non solo nei confronti delle teorie musicali e delle sue rivoluzionarie sperimentazioni, ma anche nei confronti della politica, delle regole dello spettacolo, del ruolo attivo che un artista può e deve assumere all’interno della comunità mediatica.
Hit me with music!