59° FESTIVAL DEI POPOLI
Moriviví
di David Aguilera Cogollo, Colombia, Cuba, 2018, 36’
Brayan e Kiki vivono a Cuba in un contesto di violenza quotidiana, e a volte si devono assumere il ruolo degli adulti per evitare problemi fra adulti veri. In compenso, poiché vivono nel cuore della campagna, hanno un rapporto molto stretto con la natura. Il bestiame che allevano per cibo o come animali domestici serve anche per la Santeria, un rito che praticano regolarmente.
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Ver a una mujer
di Mònica Rovira, Spagna, 2018, 60’
Quando incontri qualcuno e questo qualcuno ti colpisce, ti senti riempito dall’altro e non vedi più niente; riesci soltanto a percepire ciascun momento mentre scorre via. In uno stato di incertezza, vulnerabile, cerchi con insistenza qualche segno di realtà. Lo sforzo di vedere Sarai, la sua prima amante, diventa il film che Mònica Rovira vuole realizzare. Un film che cerca di mostrare che cosa emerge dalla soglia dello sguardo.
Alla presenza della regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
90 seconds in North Korea
di Ranko Paukovic, Paesi Bassi, Croazia, 2018, 15’
Una coppia di amanti attraversa il bosco in bicicletta, dei bambini lungo la strada vanno a scuola, un gruppo di uomini gioca a calcio sulla spiaggia mentre le donne si trastullano con i gonfiabili nell’acqua bassa, un padre porta il bimbo al parco. Questo è il lato nascosto della vita in Corea del Nord, anni luce di distanza dalle parate militari, dai discorsi del capo, dall’oppressione e dalla paura. Questo poetico documentario osservazionale su come si svolge la “vita normale” nel paese più segreto del mondo rivela un risvolto umano che solitamente non è permesso di vedere.
Alla presenza del regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Game Girls
di Alina Skrzeszewska, Francia, Germania, 2018, 86’
Game Girls segue Teri, la sua ragazza Tiahna e la loro relazione nel caotico mondo di Skid Row a Los Angeles, conosciuta come la “capitale dei senzatetto degli Stati Uniti”. Un dilemma alimenta la tensione tra le due donne: mentre Tiahna si muove disinvolta nell’economia sotterranea di Skid Row, Teri ha un forte desiderio di uscirne. Insieme ad altre donne del quartiere, frequentano settimanalmente un laboratorio di arti espressive in cui cercano di riflettere, sognare e guarire. Il loro amore può sopravvivere alla violenza del loro passato e dell’ambiente in cui vivono?
Alla presenza della regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
John McEnroe: in the Realm of Perfection
di Julien Faraut, Francia, 2018, 95’
“Il cinema mente, lo sport no”. Con questa massima di Jean-Luc Godard ci immergiamo nel Roland Garros dei primi anni ‘80, con il numero uno del mondo del tennis: John McEnroe. Un film didattico girato in 16mm rivela i ‘problemi di convivenza’ tra, da una parte, un campione perfezionista e, dall’altra, arbitri perfettibili, un pubblico avido di spettacolo e una troupe cinematografica che ha deciso di catturare ogni mossa dell’irascibile tennista americano.
Alla presenza di Ubaldo Scannagatta ("Ubitennis")
59° FESTIVAL DEI POPOLI
How I Did It
Saletta Mymovies
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Las Nubes
di Juan Pablo González, USA, Messico, 2018, 20’
Nella città di Las Nubes, in Messico, un ranchero senza nome racconta di come la sua me- moria si sia offuscata quasi completamente dal momento in cui ha smesso di misurare il tempo. Ciò che ricorda con grande precisione, però, è l’ultima notte in cui ha visto sua figlia…
59° FESTIVAL DEI POPOLI
No Obvious Signs
di Alina Gorlova, Ucraina, 2018, 60’
“Nessun segno manifesto” sono le parole che i soldati ucraini si sentono dire all’ospedale quando vi si recano in cerca di aiuto, sofferenti di traumi fisiologici. Ma finché i loro corpi non mostrano ferite, né i medici né la società fanno caso ai loro problemi. Il film racconta la storia di una donna tornata dalla guerra che sta cercando in ogni modo di tornare alla vita normale. Cosa si nasconde dietro le eroiche gesta dei soldati ucraini? Che cosa si trovano ad affrontare, in solitudine, quando tornano alla pace?
Alla presenza della regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Sec rouge
di Kate Tessa Lee, Tom Schön, Germania, 2018, 27’
Generazioni di pescatrici dell’isola di Rodríguez hanno praticato la tradizionale pesca al polipo; un mestiere che era garanzia di autonomia, emancipazione e prestigio sociale. Con l’avvento dei recenti grandi mutamenti climatici ed economici, quel mestiere è oggi in pericolo, così come quello stile di vita stoico e indipendente.
Alla presenza dei registi
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Acid Forest
di Rugilė Barzdžiukaitė, Lituania, 2018, 60’
La Foresta Acida è una delle più antiche e belle riserve naturali della Lituania, divenuta patria di migliaia di cormorani, arrivati dapprima in pochi esemplari per riprodursi e ora cresciuti in soprannumero, tanto da minacciare l’intero ecosistema. La storia della foresta diventa quindi quella particolare della relazione di potere che si instaura tra gli uccelli, gli alberi e gli esseri umani.
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Documentari in VR
Saletta Mymovies
59° FESTIVAL DEI POPOLI
After the Silence
di Sonam Larcin, Belgio, 2018, 23’
Essendo fuggito dal suo paese, David ha dovuto abbandonare anche l’uomo che ama. Ricorda lui, la loro vita insieme, la società che li costringeva a una vita clandestina. Ora, ai fini dell’ottenimento dello status di rifugiato, dovrà parlare proprio di quella vita segreta che ha sempre dovuto tenere tenuto per sé.
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Erased, Ascent of the Invisible
di Ghassan Halwani, Libano, 2018, 76’
“In Libano si è compiuto un crimine completo in due atti: 1. l’atto di uccidere; 2. l’atto di dissimulare tale crimine”. Oltre 17.000 persone sono scomparse in Libano nel corso della guerra civile che ha avuto luogo tra il 1975 e il 1990. La loro storia è rimasta incompiuta, avvolta nel mistero. In una disperata ricerca di giustizia, il regista cerca, attraverso un laborioso lavoro d’artista, di riportare alla luce queste esistenze cadute nell’oblio per ridar loro dignità ed un nome.
Alla presenza del regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Queen: Rock the World
di Christopher Bird, Gran Bretagna, 2017, 60’
Uno sguardo dietro le quinte del rivoluzionario tour dei Queen negli Stati Uniti nel 1977. Il reporter della BBC, Bob Harris, ottenne all’epoca un accesso esclusivo che gli permise di catturare momenti intimi della band in una fase molto significativa della loro carriera. Tuttavia il film non fu mai completato ed oggi è stato accuratamente restaurato e rivisitato per comporre il ritratto di una dei più grandi gruppi musicali di tutti i tempi.
Alla presenza del regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Queen + Bejart: Ballet for Life
di Lynne Wake, Gran Bretagna, 2018, 60’
La straordinaria collaborazione tra i Queen e il coreografo visionario Maurice Béjart portò alla creazione di uno spettacolo di danza sulle musiche dei Queen e di Mozart. Attraverso filmati dietro le quinte della prima di Ballet for Life a Parigi e interviste inedite a Maurice Béjart, il documentario rende omaggio a una generazione di arti- sti morti di AIDS nei primi anni ‘90, tra cui Freddie Mercury e il ballerino Jorge Donn.
Alla presenza della regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
How I Did It
Saletta Mymovies
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Inland Sea
di Kazuhiro Soda, Giappone, USA, 2018, 122’
Wai-chan è uno degli ultimi pescatori rimasti a Ushimado, piccolo villaggio nel mare interno di Seto, Giappone. All’età di 86 anni, pesca da solo con una piccola barca per guadagnarsi da vivere, sognando di ritirarsi. Kumi-san ha 84 anni e vaga lungo la costa ogni giorno. Crede che una struttura di assistenza sociale le abbia “rapito” il figlio disabile per ricevere sussidi dal governo. Koso-san gestisce un piccolo negozio di pesce lasciato dal suo defunto marito. Lasciata in disparte dall’era della modernizzazione del Giappone iniziata nel dopoguerra, la città di Ushimado, sta rapidamente invecchiando e declinando. La sua ricca e antica cultura e una comunità unita sono sul punto di scomparire. Filmato in bianco e nero, nel suo 7° documentario di osservazione, Kazuhiro Soda rappresenta poeticamente i giorni del crepuscolo di un villaggio e della sua gente.
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Terra franca
di Leonor Teles, Portogallo, 2018, 82’
Sulle sponde del fiume Tago, in Portogallo, un uomo vive tra la tranquillità del fiume e le relazioni che lo legano alla terra. Girato nelle quattro stagioni, Terra Franca ritrae la vita del pescatore portoghese Albertino, circondato dalla moglie Dalia e dalle sue figlie, la cui primogenita sta per sposarsi. La fine di un ciclo di vita, dal punto di vista di un pescatore solitario e gentile.
Alla presenza di Filipa Reis
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Documentari in VR
Saletta Mymovies
59° FESTIVAL DEI POPOLI
When the War Comes
di Jan Gebert, Repubblica ceca, Croazia, 2018, 76’
A prima vista la vita di Peter è quella di un tipico adolescente europeo: vive con i genitori, ha la fidanzata, è appena stato ammesso all’università. Tuttavia, la sua vita è anche altro: nel suo ruolo di capo di un gruppo paramilitare che recluta centinaia di adolescenti slovacchi con la silenziosa approvazione delle autorità. Il loro obiettivo è semplice: prepararsi alla guerra e creare una comunità modello basata su esercitazioni militari, obbedienza e soggezione.
Alla presenza del regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Chaco
di Daniele Incalcaterra, Fausta Quattrini, Argentina, Italia, Svizzera, 2018, 104’
Un uomo solo, ostinato e caparbio, da anni si batte per salvaguardare una porzione del Chaco, la vasta foresta paraguayana costantemente aggredita da interventi di de- forestazione mirati alla coltivazione industriale di carne e soya transgenici. Quell’uomo è Daniele Incalcaterra, uomo di cinema, e questa battaglia è anche il suo progetto cinematografico. Chaco registra le varie fasi di un processo che vede contrapporsi le logiche della burocrazia e degli interessi finanziari ad un inalienabile senso di giustizia.
Alla presenza dei registi
59° FESTIVAL DEI POPOLI
How I Did It
Saletta Mymovies
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Anote’s Ark
di Matthieu Rytz, Canada, 2018, 77’
Cosa succede quando la nazione in cui vivi viene sommersa dal mare? Con la dura realtà dei cambiamenti climatici che incombono, la pacifica nazione dei Kiribati nel Pacifico, deve trovare nuove strategie per la sopravvivenza della sua gente. Attraverso bellissime immagini, Anote’s Ark, intreccia due storie toccanti. Quella di Anote Tong, carismatico presidente dell’isola che, partecipando ai negoziati internazionali sul clima, lotta per trovare soluzioni, e quella di Sermery, madre di sei figli, che deve decidere se migrare verso una nuova vita in Nuova Zelanda.
Evento in collaborazione con Publiacqua
59° FESTIVAL DEI POPOLI
The Migrating Image
di Stefan Kruse, Danimarca, 2018, 28’
Le immagini non documentano la realtà, ma la creano. A partire da questo principio, in modo brillante e acuto, The Migrating Image propone un intrigante viaggio tra le immagini sui/dei migranti: alcune mai viste ed altre straviste, registrazioni militari, fotografie di droni, una macchina fotografica a 360°, fotografie satellitari, ecc. seguendo un interrogativo: come queste “immagini migranti” stanno trasformando il mondo e il nostro rapporto con esso?
Alla presenza del regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
M
di Eva Villaseñor, Messico, 2018, 52’
Miguel Villaseñor è un giovane rapper messicano famoso con il nome d’arte di Tankeone; Eva è sua sorella ed è anche la regista del film. Miguel è un musicista, ma è soprattutto una persona che ha vissuto momenti problematici e che, ancora oggi, è alla ricerca di un proprio equilibrio in un ambiente complesso e conflittuale. Eva ne sta facendo un ritratto, ma al tempo stesso si avvicina a lui per conoscerlo meglio. Miguel si muove in tanti ambienti, attraverso di lui scopriamo un Messico urbano, violento, a volte disperato, ma anche vitale.
Alla presenza della regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Nul homme n’es t une île
di Dominique Marchais, Francia, 2017, 96’
Un film che costruisce un territorio ideale, fatto di luoghi che appartengono all’Europa e che al tempo stesso disegnano un’altra idea di Europa, dalla Sicilia alla Svizzera, all’Austria. Spazi dove si vivono esperienze di rapporto con il territorio di tipo diverso. Luoghi in cui si sperimenta un modo diverso di fare ed essere una comunità, una collettività; dove, come sempre nel cinema di Marchais, dei personaggi si raccontano e raccontano il paesaggio in cui sono immersi, permettendoci di vederlo anche come splendida utopia.
Alla presenza del regista e di Riccardo Chesta (Eui) Daniela Poli (Unifi), Davide Fanfani (Unifi)
59° FESTIVAL DEI POPOLI
The Fourth Estate
di Liz Garbus, USA, 2018, 90'
I primi 100 giorni tra quelli che il presidente americano Donald J. Trump ha definito “nemici del popolo”. Un ciclo di notizie ininterrotto, la tensione continua, le indiscrezioni dell’FBI, il contatto con i funzionari russi, le inchieste rischiose e le tante discussioni per arrivare ad una notizia. Un film eccezionale che ci porta senza filtri nella trincea americana, nella redazione del New York Times, tra necessità d’informare e difesa della democrazia.
59° FESTIVAL DEI POPOLI
How I Did It
Saletta Mymovies
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Becoming Animal
di Peter Mettler, Emma Davie, Svizzera, Gran Bretagna, 2018, 78’
Girato all’interno e intorno al Grand Teton National Park, dove l’uomo incontra l’animale e scopre i suoi limiti, spinto dalla meraviglia, dalla curiosità e dal desiderio di scoprire il mistero che ci collega al nostro ambiente, in equilibrio tra imperativi ecologici e tecnologici, Becoming Animal è un invito a esplorare il nostro rapporto con il mondo “più che umano” e a riconoscerlo per quello che è: un sistema squisitamente intricato in cui tutto è vivo ed espressivo.
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Sisters
di Michał Hytroś, Polonia, 2018, 20’
Dietro le possenti mura settecentesche del più antico convento di clausura della Polonia, il monastero benedettino a Staniatki, scorre la vita di dodici suore settantenni. Nonostante l’età, e un mondo fuori che preme sull’acceleratore, cercano comunque di obbedire alla regola stabilita oltre dieci secoli fa: “Ora et labora”. Suor Anuncjata e Suor Benedykta ci introducono in quel mondo dietro le mura, che ci viene mostrato scevro da stereotipi e con tocchi di emozione e divertimento.
Alla presenza del regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Angkar
di Neary Adeline Hay, Francia, 2018, 71’
Khonsaly Hay è cambogiano. Era farmacista quando la rivoluzione nichilista dei Khmer Rossi si scatenò nella seconda metà degli anni Settanta. Come altre vittime degli orrori della storia, Khonsaly ha voluto dimenticare per trenta lunghi anni. Nel film incontra i suoi ex persecutori nell’intimità del villaggio in cui hanno vissuto, nello stesso quartiere, per anni. Lo seguiamo nel suo personale viaggio nel tempo, seguendo la trama dei suoi ricordi dolorosi ed oscuri. Il dialogo faticoso che instaura con sua figlia, regista del film, e la trasmissione della memoria si rivelano un percorso necessario e intimo.
Alla presenza della regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
I Signed the Petition
di Mahdi Fleifel, Gran Bretagna, Germania, Svizzera, 2018, 10’
Un palestinese, subito dopo aver firma una petizione on line per chiedere ai Radiohead di cancellare la data del concerto a Tel Aviv, precipita in una spirale di dubbi che lo conduce al panico. Nel corso di una conversazione con un amico comprensivo, analizza il significato della sua scelta di sostenere pubblicamente il boicottaggio culturale di Israele, decostruendolo e interpretandolo.
Alla presenza del produttore
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Life is But a Dream
di Margherita Pescetti, Italia, Palestina, 2018, 72’
La colonizzazione israeliana dei territori palestinesi continua da cinquant’anni grazie al dispiegamento di una “avanguardia umana” che autogestisce degli avamposti illegali finché lo Stato non entrerà a pieno titolo nella gestione della nuova colonia. Gedalia e Shira si sono trasferiti con i loro sei figli a Mitzpe Agit sulle colline semidesertiche che scendono verso la Valle del Giordano e fanno parte di quest’avanguardia. Hanno scelto di vivere questa frontiera per convenienza, comodità e per fascinazione verso quella vita. Il loro sogno di condurre una vita semplice, in armonia con Dio, al di fuori delle leggi e dei doveri della società, entra in contrasto con il trovarsi in uno dei luoghi più contesi e controversi del pianeta.
Alla presenza della regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Studio 54
di Matt Tyrnauer, Usa, 2018, 97’
Lo Studio 54 di New York è stato l’epicentro dell’edonismo degli anni Settanta – un luogo che non solo ha ridefinito il concetto di locale notturno ma simboleggia un’intera epoca. I comproprietari, Ian Schrager e Steve Rubell, due amici di Brooklyn che sembravano usciti dal nulla, si trovarono a presiedere all’improvviso a un nuovo genere di società newyorkese. Oggi, 39 anni dopo il taglio del nastro alla celeberrima entrata del locale, questo documentario ci racconta la storia vera del night club più famoso di tutti i tempi.
59° FESTIVAL DEI POPOLI
How I Did It
Saletta Mymovies
59° FESTIVAL DEI POPOLI
When Pigs Come
di Biljana Tutorov, Serbia, Croazia, Bosnia Herzegovina, 2017, 72’
Dragoslava ha quattro televisori, tre nipoti, due migliori amiche e un marito con cui combatte per il telecomando. Ha vissuto in cinque paesi senza mai trasferirsi dal suo appartamento in una piccola città di confine. I media e la politica si insinuano nell’intimità familiare, ma lei affronta tutto con umorismo e determinazione. Ogni nostro singolo gesto, come alzarsi al mattino, è un atto di responsabilità che inizia a cambiare il mondo.
Alla presenza della regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Kinshasa makambo
di Dieudo Hamadi, Repubblica Democratica del Congo, Francia, Svizzera, Germania, Qatar, Norvegia, 2018, 75’
Christian, Ben e Jean-Marie sono tre attivisti che lottano per un cambiamento politico di potere e libere elezioni nel loro paese, la Repubblica Democratica del Congo. Non basta postare su Twitter e Facebook, ma servono azioni concrete: meglio il dialogo con i politici o la rivolta popolare? Kinshasa Makambo ci porta al centro della piazza e dei dilemmi dei giovani africani che vogliono cambiare a tutti i costi, nonostante i proiettili, la prigione, l’esilio.
Alla presenza di Stephane Riguet
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Tanzania Transit
di Jeroen Van Velzen , Paesi Bassi, 2018, 75’
A bordo di un treno che collega le periferie alla capitale, le vicende di alcuni viaggiatori, immersi in un’umanità vivace, colorata, povera ma piena di dignità, diventa- no esemplificative di un paese immerso nel cambiamento: la Tanzania. Gli abitanti dei villaggi, profondamente legati alle tradizioni, guardano con sorpresa e un po’ di sospetto alle lusinghe della grande città. La fede dei nullatenenti deve superare le tentazioni della superstizione. La vita di una donna sola non è mai facile, a nessuna latitudine. In questo film interamente dedicato al viaggio, il paesaggio che si scorge dai finestrini resta uno dei protagonisti assoluti.
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Cerimonia di premiazione del 59° Festival dei Popoli
Premiazione
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Genesis 2.0
di Christian Frei, Maxim Arbugaev, Svizzera, 2018, 113’ FILM DI CHIUSURA
Sulle remote Isole della Nuova Siberia nell’Oceano Artico, alcuni cacciatori cercano le zanne dei mammut estinti. Il prezzo dell’oro bianco non è mai stato così alto. I cacciatori di zanne trovano una carcassa di mammut sorprendentemente ben conservata. Tali scoperte richiamano anche una schiera di scienziati genetici: vogliono riportare in vita il mammut estinto come in “Jurassic Park”. La resurrezione del mammut sarebbe la prima manifestazione della prossima grande rivoluzione tecnologica. L’uomo diventa Creatore: Genesi due punto zero.
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Children of the universe
di Camille Budin, KinderDocs Svizzera, 2017, 52ʹ
Una scuola elementare delle montagne svizzere si imbarca in un’avventura alla scoperta dei misteri dell’universo, guidata dall’astrofisica Stéphanie Juneau: il Big Bang, la nascita delle stelle, le supernove, i buchi neri, il pianeta Terra. Nel corso di una settimana di laboratori introduttivi all’astronomia, i bambini scoprono che tutte le cose, dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande, sono collegate fra loro.
Evento in collaborazione con l’Osservatorio Astrofisico di Arcetri
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Stop the Pounding Heart
di Roberto Minervini Belgio, Italia, USA, 2013, 98’
In Texas, la diciassettenne Sara, figlia di allevatori e con una madre fervente religiosa, passa le giornate a sbrigare i doveri di casa in compagnia delle sorelle, finché l’incontro con il coetaneo Colby non la spingerà a ripensare il proprio futuro. Il film dell’affermazione critica internazionale è anche quello con il quale si affina ulteriormente l’originale pratica del regista.
Alla presenza del regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Srbenka
di Nebojsa Slijepcevic, Croazia, 2018, 72’
Nei primi anni ‘90, il neonato stato della Croazia entrò in un conflitto con la Serbia. Criminali di vario tipo approfittarono del caos della guerra per compiere abusi e derubare i civili serbi che si trovavano in Croazia. Tra le vittime innocenti ci fu Aleksandra Zec, una dodicenne brutalmente assassinata perché di origine serba. Oggi, il regista teatrale Oliver Frljic è al lavoro su un’opera teatrale che parla di questo caso. Il processo di stesura della pièce fa emergere traumi nascosti, le prove diventano una psicoterapia collettiva nella quale la dodicenne Nina si sente come se quella guerra che non ha conosciuto non fosse mai finita.
Alla presenza del regista
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Presentazione programma tv Sky
Evento speciale
59° FESTIVAL DEI POPOLI
Hayati (My liFe)
di Liliana Torres, Sofia Escude Poulenc, Spagna, Francia, 2018, 82’
Nel 2015, il rifugiato siriano Osama Abdul Mohsen e suo figlio furono ‘sgambettati’ da una giornalista ungherese. Il video dell’incidente scandalizzò il mondo intero e quel gesto divenne il simbolo del trattamento ingiusto verso i migranti. Hayati racconta la toccante storia di Osama, della sua famiglia divisa e di altri giovani migranti siriani i cui migliori anni sono stati oscurati dalla guerra.
59° FESTIVAL DEI POPOLI
The State Against Mandela & the Others
di Nicolas Champeaux, Gilles Porte, Francia, 2018, 105’
Tra il 1963 il 1964, Nelson Mandela fu protagonista di un processo entrato a far parte della storia. Insieme ad altri 8 compagni venne accusato di atti di sedizione e ter- rorismo contro il governo sudafricano. La condanna per simili accuse era la pena di morte. Nel 2016, le registrazioni audio del processo sono tornate disponibili. The State Against Mandela & the Others rievoca le fasi cruciali del processo attraverso le vive voci dei protagonisti, impreziosite da sequenze di animazione e dai commenti dei sopravvissuti. Un importante capitolo nella storia dei diritti umani.
Alla presenza di Nicolas Champeaux