65° FESTIVAL DEI POPOLI
Taming The Garden
di Salomé Jashi, Svizzera, Germania, Georgia, 2021, 92'
INGRESSO: €8 intero, €6 ridotto - unico pomeridiano
L’ex primo ministro della Georgia ha un hobby singolare: colleziona alberi secolari, alcuni alti come palazzi, portandoli via dalla costa. Con enorme dispendio economico e grande disagio per l’ecosistema, questi maestosi giganti della natura vengono strappati dalle loro terre per essere trapiantati nel giardino privato del politico. Con uno stile cinematografico di grande efficacia, il film segue il surreale sradicamento di alberi antichi dai loro luoghi d’origine e il loro viaggio su una chiatta attraverso il Mar Nero fino alla proprietà privata del possidente, intento a comporre il proprio Eden personale. A ogni rimozione si accendono tensioni tra gli operai e gli abitanti del villaggio, tra chi insegue il miraggio di possibili incentivi finanziari e chi piange con rabbia la perdita di un pezzo importante della memoria collettiva della comunità. Può l’effimera ricchezza di un singolo addomesticare l’eterna bellezza del giardino?
Nell'ambito di "Tour d'Europe" in collaborazione con Swiss Films, Scuola Normale Superiore
65° FESTIVAL DEI POPOLI
How Long Does a Man Live?
di Judit Elek, Ungheria, 1967, 56'
INGRESSO: €8 intero, €6 ridotto - unico pomeridiano
Un film e un doppio ritratto o, meglio, l’incrocio tra due momenti significativi di un anziano operaio in pensione e di un ragazzo che dalla campagna si sposta in città per fare apprendistato in fabbrica. Lo sguardo di Judit Elek accompagna i due personaggi, mostrandoli nei loro gesti, rivelatori di stati d’animo in apparenza contrapposti, in realtà legati tra loro da suggestive similitudini. Come cambia un uomo che si ritira da una vita dedicata al lavoro? Come si trasforma la propria percezione del mondo dopo aver maturato la radicale di allontanarsi dalla famiglia? Che ne è del desiderio, dei pensieri, delle aspirazioni? Il film non si limita ad osservare questi cambiamenti, ma si rivela attraversato da uno sguardo sensibile, poetico, in cui ciò che emerge è la fragilità dell’esistenza, l’incertezza che domina la vita di un essere umano, in qualsiasi momento, a qualsiasi età.
65° FESTIVAL DEI POPOLI
Pensando ad Anna
di Tomaso Aramini, Italia, 2024, 96'
INGRESSO: €8 intero, €6 ridotto - unico pomeridiano
Un documentario ibrido che ripercorre la storia delle più importanti rivolte carcerarie italiane degli anni ‘70 attraverso la testimonianza del fiorentino Pasquale Abatangelo, tra i fondatori dei NAP (Nuclei Armati Proletari). Intrecciando interviste, ricostruzioni performative, materiale d’archivio e facendo interagire il protagonista con il giornalista Fulvio Bufi e con attori e attrici, il film imbastisce un audace esperimento cinematografico su un momento cruciale della storia del nostro paese. Il protagonista è uno dei tredici detenuti politici di cui le BR chiesero la scarcerazione in cambio del rilascio di Aldo Moro: un uomo di salde convinzioni che non si è mai pentito né dissociato, e il cui unico momento di fragilità è il ricordo della donna amata, compagna di una vita di lotta. Dalle Murate ai carceri di massima sorveglianza di tutta Italia, un film dolorosamente catartico che porta ad interrogarsi sul ruolo della violenza politica nei propositi di cambiamento sociale.
Alla presenza del regista
65° FESTIVAL DEI POPOLI
Homegrown
di Michael Premo, USA, 2024, 109'
INGRESSO: €8 intero, €6 ridotto - unico serale
Il 6 gennaio 2021 il mondo viene scosso dalle immagini dell’assalto di Capitol Hill - il tentativo insurrezionale portato avanti dai sostenitori di Donald Trump per contestare il risultato delle elezioni presidenziali del novembre precedente. Come si è arrivati a quel momento così drammatico per gli Stati Uniti e per la tenuta della democrazia in Occidente? Quali sono state le conseguenze di quella giornata di violenze? Homegrown è il racconto di un paese sull’orlo di una guerra civile. Il regista Michael Premo, che in precedenza aveva documentato diversi movimenti sociali dell’America contemporanea, a partire da Occupy, segue il percorso di tre attivisti di estrema destra, appartenenti ai Proud Boys, dall’estate del 2020 fino ai mesi successivi alla sconfitta di Trump. Emerge il ritratto inquietante di un paese attraversato da una conflittualità crescente, che fa guardare con grande preoccupazione all’imminente appuntamento elettorale statunitense del novembre 2024.
FRANCE ODEON 2024
En fanfare
di Emmanuel Courcol,113′, v.o. sott. it.
INGRESSO: €8 intero, €7 ridotto
Thibaut (Benjamin Lavernhe) è un giovane e celebre direttore d’orchestra che per la musica ha sacrificato tutto: affetti, relazioni, persino se stesso. Quando scopre che per guarire da una malattia implacabile c’è una possibilità su un milione di trovare un donatore compatibile, in pochi attimi, il fato gli offre una possibilità inaspettata e la sua vita si squarcia, si ribalta, si capovolge. Dall’alveo ovattato degli auditorium, passerà d’un tratto al più crudo ambiente della provincia segnato da drammatiche chiusure di aziende. Dovrà occuparsi anche delle sorti di una malandata fanfara, confrontandosi con il suo doppio sfortunato Jimmy (Pierre Lottin), di cui ignorava l’esistenza. Ciò che sembra uno scherzo del destino si trasforma nella costruzione di una sinfonia fraterna sulle note di Mozart e Ravel, Dalida e Miles Davis, passando per un po’ di Aznavour.
FRANCE ODEON 2024
Inaugurazione
INGRESSO: €8 intero, €7 ridotto (in combinazione con il film successivo)
Presentazione della giuria: Tahar Ben Jelloun, Milena Vukotic, Maurizio Braucci e Carolina Pavone
FRANCE ODEON 2024
Niki
di Céline Sallette, 99′, v.o. sott. it. e ing.
INGRESSO: €8 intero, €7 ridotto (in combinazione con l'inaugurazione)
Il desiderio di libertà è l’elemento chiave della vita di Niki de Saint Phalle (Charlotte Le Bon), giovane aristocratica franco-americana, che fugge assieme a suo marito e a sua figlia da un’America che la soffoca. E’ il 1952, Parigi brulica di arte e musica e Niki ne è incuriosita e stimolata. Tuttavia, le sue ossessioni crescenti lasciano intuire un’infanzia traumatica, che chiede di essere affrontata. Da qui, una discesa agli inferi della psiche e la rinascita ottenuta grazie alla pratica dell’arte e alla raggiunta consapevolezza di chi si è davvero.
FRANCE ODEON 2024
Mon inséparable
di Anne-Sophie Bailly, 95′, v.o. sott. it.
INGRESSO: €8 intero, €7 ridotto
Mona (Laure Calamy) è una madre single, Joël (Charles Peccia-Galletto) è il figlio trentenne che vive con lei, affetto da un ritardo cognitivo lavora in una struttura specializzata. A legarli, un rapporto complesso e simbiotico, sorretto da una cura che è tanto un dono quanto una maledizione per entrambi e che entra in crisi di fronte all’amore di Joël per la sua collega Océane, e al desiderio di autoemancipazione che ne scaturisce. Ogni crisi contiene però in sé il seme del discernimento e della svolta, qui doppia e speculare quella di un ragazzo che vuole diventare adulto, e quella di una mamma, teneramente goffa, che tenta di riappropriarsi della sua dimensione di donna da tempo accantonata.
FRANCE ODEON 2024
Leurs enfants après eux
di Ludovic e Zoran Boukherma,146′, v.o. sott. it.
INGRESSO: €8 intero, €7 ridotto
Approdiamo nell’est della Francia, in piena estate anni novanta. In una delle tante città vittima del declino post industriale, il quattordicenne Anthony (un Paul Kircher ricco di sfumature) uccide la noia tra videogiochi e scorribande al lago. L’incontro con Stéphanie (Angélina Woreth) è scintilla a prima vista per entrambi, però questa non è una commedia romantica; così, alla festa in cui conosce la ragazza, Anthony si imbatte anche in Hacine (Sayyid El Alami), coetaneo di origine marocchina. Lo scontro con lui, complice una moto rubata, segnerà i destini incrociati dei tre adolescenti lungo l’arco di quattro estati. Resta da capire se, in questo universo di anime calpestate, l’amore salvifico tra Stéphanie ed Anthony può sbocciare… e donare la speranza di travalicare divisioni di classe.
Premio Marcello Mastroianni – Saranno presenti i registi
FRANCE ODEON 2024
Cinéma mon amour – Cento film francesi da amare
di Ignazio Senatore, Edizioni Classi, Firenze, 2024
PRESENTAZIONE LIBRO
INGRESSO LIBERO
Cinéma mon amour. Cento film francesi da amare non è un semplice omaggio ad una cinematografia elegante e raffinata, che ha sempre affascinato l’autore per la cura dei dialoghi, lo scavo psicologico nei personaggi e le magiche ambientazioni. È soprattutto un atto d’amore alimentato da Roland Barthes e Gustave Flaubert, Arthur Rimbaud e Charles Baudelaire, i quadri di Matisse, le statue di Rodin, e gli innamoramenti giovanili per Catherine Deneuve, Emmanuelle Béart, Anouk Aimée, Dominique Sanda e Carole Bouquet. A far scattare definitivamente la passione dell’autore è stata la visione di Baci rubati di François Truffaut, il film che lo ha fatto innamorare perdutamente del cinema.Il ricco volume raccoglie i titoli dei registi francesi dagli albori del cinema muto, a partire dal visionario Viaggio nella luna di Georges Méliès. Cento film appartenenti a diversi generi cinematografici, dal thriller al sentimentale, dalla commedia al dramma, che posseggono un’accecante potenza visiva-
Valentina Grazzini conversa con l’autore
FRANCE ODEON 2024
Père et fils
di Michel Boujenah, 93′, v.o. sott. it.
INGRESSO: €8 intero, €7 ridotto
Buongiorno a tutti. Non mi conoscete, o forse un po’ sì. Sono uno degli attori di Tre uomini e una culla. L’uomo di cui vi parlerò, lui sì, lo conoscete, e so che lo amate. Si chiama Philippe Noiret. Ha interpretato il ruolo principale nel mio primo lungometraggio, che state per vedere. Si tratta del suo ultimo film. Abbiamo venduto questo film in tutto il mondo. Siamo stati nominati più volte ai César. Philippe Noiret mi diceva sempre quanto volesse e desiderasse vendere questo film in Italia, paese a lui caro. Gli rispondevo che avrei fatto tutto il possibile affinché questo film venisse proiettato in Italia, esaudendo così il suo desiderio. L’ultimo giorno in cui l’ho visto, prima che se ne andasse in paradiso a girare altri film e interpretare altri ruoli, mi diceva ancora: “Michel, e l’Italia?”. Non ho mai dimenticato la promessa fatta a questo grande attore, a quest’uomo che amavo tanto. In occasione della mia partecipazione al festival del cinema di Venezia, ho incontrato Francesco Ranieri Martinotti in una sala d’attesa. Gli sono saltato addosso, gli ho raccontato questa bella storia e lui è rimasto completamente affascinato dal mio racconto e dai miei begli occhi azzurri. Vi aspetto tutti a Firenze per questo momento così importante che attendo da tanto tempo. E questo no, non è uno scherzo. (Michel Boujenah)
Saranno presenti il regista e Milena Vukotic
FRANCE ODEON 2024
Le choix
di Gilles Bourdos, 77′, v.o. sott. it.
INGRESSO: €8 intero, €7 ridotto
Joseph Cross (Vincent Lindon), uomo concreto e affidabile, padre di famiglia e capo cantiere in un’impresa edile, dopo una telefonata serale ricevuta al lavoro, si avventura verso la sua meta, per lui tanto determinante quanto il tragitto. In realtà, Joseph non è proprio solo; in quasi un’ora di viaggio, si susseguono e affastellano, al telefono e nella sua testa, voci e piani di una vita, che una scelta obbligata dal fardello doloroso di decisioni altrui minaccia di disfare brutalmente.
Saranno presenti il Vincent Lindon e il produttore Olivier Delbosc
FRANCE ODEON 2024
La bête
di Bertrand Bonello,146′, v.o. sott. it.
INGRESSO: €8 intero, €7 ridotto
In un futuro non prossimo dove regna l’intelligenza artificiale, le emozioni umane sono diventate una minaccia. Per sbarazzarsene, Gabrielle (Léa Seydoux) deve purificare il suo DNA immergendosi nelle sue vite precedenti. Lì ritrova Louis (George Mackay), il suo grande amore. Ma una paura la assale: il presentimento che sia in arrivo una catastrofe.
Sarà presente il regista
FRANCE ODEON 2024
Le royaume
di Julien Colonna,108′, v.o. sott. it.
INGRESSO: €8 intero, €7 ridotto
Corsica, 1995. Una prima estate da adolescente per Lesia (Ghjuvanna Benedetti), forse un primo amore da esplorare… ma l’irrompere di una moto la strappa via alla sua spensieratezza e la catapulta al cuore di una guerra tra bande rivali, strette attorno ad un unico uomo: suo padre Pierre-Paul (Saveriu Santucci). Non è così che aveva immaginato di trascorrere le vacanze; però, questa può rivelarsi un’occasione preziosa per l’osservatrice distaccata e al contempo coinvolta che è. Per carpire i segreti di un uomo misterioso e complesso, tanto padre amorevole e devoto quanto freddo stratega, e passare finalmente del tempo con lui.
Premio France Odeon – Sguardi Mediterranei 2024
Sarà offerto un aperitivo con prodotti della Corsica alle 13:00
FRANCE ODEON 2024
Mikado
di Baya Kasmi, 94′, v.o. sott. it. e eng.
INGRESSO: €8 intero, €7 ridotto
Mikado (Félix Moati) conduce, con sua moglie Laetitia (Vimala Pons) e i loro due figli, una vita su quattro ruote fuori da ogni schema e convenzione. Re di un piccolo mondo ‘fuori dal mondo’, può gestirne le regole come i pezzi del gioco di cui porta il nome, e insieme a Laetitia rivendica la gioiosa libertà della sua scelta. Ma cosa rende una vita davvero libera, e quali scelte sono davvero tali? D’improvviso, l’incontro con Vincent (Ramzy Bedia) insinua domande inopinate nella vita della famiglia, spingendo la figlia maggiore, Nuage (Patience Munchenbach), ad esplorare la sua identità oltre le colonne d’Ercole dei suoi genitori.
Sarà presente la regista
FRANCE ODEON 2024
Le déluge
di Gianluca Jodice, 101′, v.o. sott. it.
INGRESSO: €8 intero, €7 ridotto
Sappiamo ormai tutto su Luigi XVI e sua moglie Maria Antonietta. O forse no. Forse, dopo tanta storiografia, letteratura e pellicole illustri – da La Marsigliese di Jean Renoir a pellicole dal taglio più intimista come Addio mia regina di Benoît Jacquot -, è arrivato il momento di chiederci se ci sia una nuova prospettiva da adottare, un’angolazione inedita da cui vedere i protagonisti della caduta dell’antico regime. Alla sua seconda regia, Gianluca Jodice risponde portando sullo schermo i mesi finali degli ultimi re e regina di Francia – quella terra di mezzo in cui, nel 1792, al cuore della Rivoluzione, vennero incarcerati insieme ai loro due figlioletti nella Tour du Temple, lugubre fortezza parigina, in attesa di essere giustiziati. Pur mantenendo accuratezza filologica nella narrazione, lo sguardo dell’ambiziosa co-produzione italo-francese va dritto alla psicologia dei personaggi, che per la prima volta si ritrovano vulnerabili, di fronte al popolo ma soprattutto a se stessi. Tra vessazioni e rese dei conti pubbliche e private, tutte le maschere cadono; l’apocalisse, intesa qui letteralmente come svelamento, è multiforme, e mette a nudo le persone dietro le icone di un regime che tramonta insieme ad esse.
Sarà presente il regista
FRANCE ODEON 2024
Conversazione
INGRESSO: €8 intero, €7 ridotto (in combinazione con il film successivo)
Vincent Lindon, Coppa Volpi a Venezia 81, incontra il pubblico
FRANCE ODEON 2024
Jouer avec le fue
di Delphine e Muriel Coulin, 120′, v.o. sott. it.
INGRESSO: €8 intero, €7 ridotto (in combinazione con l'evento precedente)
La vita non è stata clemente con Pierre (Vincent Lindon). Meccanico delle ferrovie e convinto sindacalista rimasto presto vedovo, abbandona la passione attiva per i diritti sociali (ma mai i suoi valori) per dedicarsi esclusivamente al lavoro e ai suoi figli. Padre solido e amorevole, costruisce con Louis (Stefan Crepon) e Félix (Benjamin Voisin), detto Fus, un nucleo affettivo tenero e basato su una sorta di “tutti per uno, uno per tutti”, sempre e comunque. Ma qualcosa sta per mettere a dura prova questo legame che sembra indissolubile. Un vortice di efferatezza e radicalizzazione ideologica trasformerà le vite di tutti.
Coppa Volpi a Vincent Lindon, saranno presenti il cast e il produttore Oliver Delbosc
65° FESTIVAL DEI POPOLI
Qui è altrove
di Gianfranco Pannone, Italia, 2024, 70'
INGRESSO: €8 intero, €6 ridotto - unico pomeridiano
La Compagnia della Fortezza, fondata dal regista Armando Punzo, unisce i detenuti-attori che, ogni estate, presentano al pubblico il loro lavoro di ricerca artistica portato avanti nel carcere di Volterra, in Toscana. Da questa esperienza, nel 2018, è nato un progetto che riunisce quindici compagnie teatrali che operano in altrettanti penitenziari italiani.
Nell’estate del 2023, il regista Gianfranco Pannone segue con la sua troupe il lavoro di Punzo e i suoi attori fino allo spettacolo di debutto. Contemporaneamente, filma gli incontri durante le masterclass curate da registi provenienti dalle varie esperienze di teatro-carcere attive in Italia. Attraverso il teatro, Qui è altrove prova a mettere in discussione il tabù del carcere. Con un’osservazione controllata, il regista dà vita ad un lavoro che ricostruisce un’esperienza collettiva e dinamica, in cui l’arte e la rappresentazione scenica diventano strumento per immaginare un’utopia possibile.
Alla presenza del regista e di Armando Punzo
65° FESTIVAL DEI POPOLI
A New Kind of Wilderness
di Silje Evensmo Jacobsen, Norvegia, 2024, 84'
INGRESSO: €8 intero, €6 ridotto - unico pomeridiano
Maria e Nik hanno lasciato la città e si sono trasferiti con i loro figli nelle terre selvagge della foresta norvegese per vivere in armonia con la natura. Qui hanno allevato animali e coltivato campi, provvedendo autonomamente al proprio sostentamento. Quando a Maria viene diagnosticato un cancro, le loro speranze di continuare a vivere una vita al di fuori delle convenzioni crollano, costringendoli a reintegrarsi nella società. Filmati d’archivio e immagini di straordinaria potenza visiva compongono il ritratto intimo di una famiglia alle prese con la dolorosa accettazione di una perdita. Silje Evensmo Jacobsen segue i suoi personaggi con sottile sensibilità, svelandone gradualmente i lati più vulnerabili e la sbalorditiva capacità di resilienza. Il risultato è un film lirico che tocca le corde più profonde dell’animo umano, raccontando un percorso fuori dagli schemi di incantevole umanità.
65° FESTIVAL DEI POPOLI
Fiore Mio
di Paolo Cognetti, Italia, Belgio, 2024, 80'
INGRESSO: €8 intero, €6 ridotto - unico serale
Paolo Cognetti e la sua montagna, il Monte Rosa. Una camminata ad alta quota che parla di natura, ghiacciai a rischio, solitudini e relazioni, come quella tra il protagonista e l’amico di una vita Remigio, nato e cresciuto in val d’Ayas, di cui conosce ogni luogo e custodisce la memoria; o Arturo Squinobal e sua figlia Marta, che ha trasformato l’Orestes Huette nel primo e unico rifugio vegano delle Alpi. Oppure Sete, sherpa d’alta quota che si divide tra Italia e Nepal; Corinne e Mia, donne dei rifugi che accolgono i viandanti con scrupolo familiare. E infine il cane Laki, inseparabile compagno di tante avventure. Impreziosito dalla pregevole fotografia di Ruben Impens (Le otto montagne) e dal lavoro sul sonoro di Paolo Benvenuti, un film che parla anche di trasformazioni, flussi, cambiamenti, scelte. Nel tempo le vite prendono direzioni impreviste ma mutano anche i luoghi e i paesaggi perché, in montagna, così come nel profondo del cuore umano, niente è veramente statico: tutto pulsa dietro l’apparente immobilità.
Alla presenza del regista e di Vasco Brondi
65° FESTIVAL DEI POPOLI
Cose che accadono sulla terra
di Michele Cinque, Italia, Germania, 2024, 83'
INGRESSO: €8 intero, €6 ridotto - unico pomeridiano
Compatto e lirico, dall'apparato estetico poetico e coerente, Cose che accadono sulla Terra è un western dal tono fiabesco, in cui una famiglia di cowboys fautori dell’allevamento etico prova a resistere agli attacchi predatori dei lupi e alle difficoltà finanziarie, impegnandosi a contrastare la desertificazione e gli effetti del cambiamento climatico. Un film sul lavoro che ruota attorno a una fiducia umanistica nella capacità di rialzarsi, nonostante difficoltà che appaiono insormontabili. Un western dalle atmosfere rarefatte con una colonna sonora di grande impatto, ambientato tra i monti della Tolfa, in Lazio, dove una vasta area incontaminata ospita migliaia di bovini ed equini allo stato brado e l’allevamento segue i ritmi della natura. Un film prezioso e necessario che si interroga sulla capacità dell'essere umano di convivere con le forze della natura.
Alla presenza del regista
65° FESTIVAL DEI POPOLI
The Flats
di Alessandra Celesia, Irlanda, Francia, Belgio, Gran Bretagna, 2024, 114'
INGRESSO: €8 intero, €6 ridotto - unico pomeridiano
Belfast, New Lodge. Nel suo appartamento in un quartiere cattolico e working class, Joe rievoca i traumi di gioventù vissuti durante gli anni ‘80, segnati dal conflitto nordirlandese. Insieme a lui, Jolene, Sean, Angie, che condividono questo processo collettivo di rivisitazione delle storie di violenza che hanno plasmato le loro vite. A poco più di dieci anni da Il libraio di Belfast, Alessandra Celesia fa ritorno nella capitale dell’Irlanda del Nord per dare vita a un film che rielabora e rimette in scena i traumi di una comunità segnata dai cosiddetti “Troubles”. Alla stregua di una seduta collettiva di psicoterapia, The Flats è un film che si mette in ascolto per stare vicino ai corpi dei suoi protagonisti, modellando una dimensione temporale autonoma alimentata dalla compresenza di presente e passato attraverso il reenactement, l’utilizzo di archivi e, soprattutto, il protagonismo di uno spazio urbano di cui la regista svela le frontiere visibili e invisibili.
Alla presenza della regista
65° FESTIVAL DEI POPOLI
Real
di Adele Tulli, Italia, Francia, 2024, 83'
INGRESSO: €8 intero, €6 ridotto - unico pomeridiano
Dopo il bellissimo Normal, Adele Tulli torna a mostrare forme di ritualità collettiva contemporanea, con un lavoro che supera ogni logica binaria nel rapporto tra digitale e realtà. Senza pregiudizi e con profonda curiosità, la regista esplora la linea d’ombra, paradossale e contraddittoria, dove corpo e macchina si incontrano, territori dove si sperimentano nuove relazioni eccitanti, talvolta pericolose. Nella realtà pienamente inverata del modo digitale esistono molte forme di intimità e la connessione è desiderio e vibrazione. Desiderio di un incontro dal vivo per una coppia queer, per la quale il contatto fisico è solo un elemento in più in una relazione già pienamente realizzata. Vibrazione tra una camgirl e il suo pubblico, con il quale condivisione ed eccitazione si intrecciano in un flusso voyeuristico che pare rendere meno intense, per qualche attimo, le reciproche solitudini. In tutto questo il corpo, raddoppiato, titillato, reso soggetto o oggetto di consumo, rimane centrale, impossibile da superare, orizzonte di desiderio del rapporto uomo e macchina.
Alla presenza della regista
65° FESTIVAL DEI POPOLI
To Gaza
di Catherine Libert, Fred Piet, Hana Al Bayaty, Francia, 2024, 102'
INGRESSO: €8 intero, €6 ridotto - unico serale
A un mese dall’anniversario del 7 ottobre, giorno che ha cambiato in modo sconvolgente la situazione in Medio Oriente e a partire dal quale si è innescata una spirale di violenza che oggi pare difficile fermare, decidiamo di mostrare un film che è un documento straziante della guerra in corso nella striscia di Gaza. Girato da abitanti stessi di Gaza con i propri telefoni, in un atto di giornalismo cittadino, fondamentale in una circostanza in cui la copertura giornalistica ufficiale non riesce a stare dietro agli eventi, racconta la guerra, dall'attacco israeliano, mostrando la violenza sconcertante in corso e la resilienza degli sfollati. Narrato dalle poesie di Refaat Alareer, poeta morto a Gaza sotto le bombe della Tsahal il 7 dicembre, questa cronaca di guerra quotidiana descrive la distruzione, la sofferenza e la sopravvivenza nei campi profughi da Gaza City a Rafah. Uomini, donne e bambini che hanno rischiato la vita ogni giorno affinché queste immagini potessero giungere fino a noi e che la regista ha seguito per mesi, alcuni dei quali non ci sono più. Immagini che, con la loro violenza profonda e perturbante, sono come una scossa e richiedono con forza alla nostra coscienza di non chiudere gli occhi davanti a ciò che sta accadendo, nel presente e nel futuro.
In collaborazione con Amnesty International Italia e Medici senza Frontiere
Alla presenza dei registi